L’Italia a sostegno dell’ingresso dell’Albania nell’UE
Un legame “frutto di radicate affinità culturali e dell’antica amicizia” che ha “trovato fertile stimolo nella prossimità geografica tra le due sponde dell’Adriatico e nelle vicende – anche se a tratti dolorose e drammatiche – di una lunga storia comune”. Così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in visita a Tirana, ha definito il rapporto tra Italia e Albania in occasione del brindisi durante la colazione offerta dal Presidente della Repubblica d’Albania, Bujar Nishani. Una visita che, come ha spiegato lo stesso Napolitano, “si colloca nel solco di relazioni contraddistinte da speciale intensità, continuità e concretezza, e basate su una visione condivisa dell’Europa e dei suoi valori”.
“Le nostre relazioni – ha proseguito il Capo dello Stato – si arricchiscono quotidianamente di sempre nuovi stimoli ed opportunità. Nei frequenti incontri al livello di Governo sono stati compiuti significativi progressi sui principali temi della collaborazione bilaterale. Tra questi, spiccano certamente l’elevato grado d’integrazione raggiunto dai nostri sistemi economici e gli intensi scambi commerciali, frutto di numerose e feconde iniziative imprenditoriali, che ci hanno consentito di affrontare meglio la difficile crisi che stiamo attraversando, cementando i legami tra le nostre società. Sono convinto che tali legami troveranno un’ulteriore occasione di approfondimento nella prossima Esposizione Universale di Milano, alla quale l’Albania parteciperà nel quadro del Cluster Biomediterraneo, volto a individuare e rappresentare un nuovo modello di crescita economica e sociale sul quale contiamo di lavorare assieme”.
Fondamentale, inoltre, il ruolo della collettività albanese in Italia, che, come ha ricordato il Presidente Napolitano, “è oggi la seconda comunità straniera residente in Italia per numero, ed ha mostrato – a dispetto di iniziali difficoltà e di molti luoghi comuni – elevate capacità di integrazione nel tessuto sociale, lavorativo ed imprenditoriale italiano, pur conservando la ricchezza della propria cultura e della propria tradizione, che hanno radici antiche nel nostro Paese e nelle comunità storiche albanesi di alcune regioni italiane. Desidero esprimere il vivo apprezzamento per il contributo che i cittadini albanesi residenti nel nostro Paese hanno offerto alla crescita economica e sociale dell’Italia, nella convinzione che, con il sostegno delle Autorità albanesi, essi sapranno mettere a disposizione della loro Patria le esperienze ed il know-how acquisiti sulla sponda opposta dell’Adriatico”.
Come ha ricordato il Capo dello Stato, il Consiglio Europeo si appresta a valutare nuovamente la richiesta dell’Albania di ottenere lo status di Paese candidato all’Unione Europea, cosa che l’Italia sostiene e a cui guarda “come fattore di stabilità e progresso per tutti i Paesi dei Balcani occidentali. La partecipazione di Tirana a questo processo rappresenta il naturale sviluppo di un percorso in cui lo scenario regionale è parte di un più ampio disegno di pace, stabilità e sicurezza, al quale l’Albania ha saputo fornire un rilevante ed apprezzato contributo. I progressi attuati dal vostro Paese e di recente riconosciuti dalla Commissione Europea, sulla base di una complessa ed articolata valutazione tecnica, meritano oggi un giusto riconoscimento. Vi esorto quindi a guardare al prossimo importante appuntamento con l’Europa con ottimismo e proseguire con il massimo impegno il cammino europeo, nella consapevolezza che gli ulteriori sforzi richiesti da Bruxelles sono volti al raggiungimento di un obbiettivo cruciale per il popolo albanese, per i suoi giovani e per le generazioni future”.
In questa direzione è del resto anche rivolto il Semestre di Presidenza italiano dell’Unione Europea, che prenderà il via nel prossimo mese di luglio, e durante il quale “l’Italia porrà in primo piano l’obiettivo della crescita e della lotta alla disoccupazione, in particolare quella giovanile, che così duramente colpisce le giovani generazioni, frustrandone esigenze, sogni e aspettative. Confido che sapremo rappresentare, nei confronti delle istanze comunitarie e dei nostri partner nell’Unione Europea, le specificità dei problemi e del ruolo di Paesi mediterranei come i nostri. Siamo portatori di energie, tradizioni e speranze che costituiscono una potenziale insostituibile ricchezza per l’Europa unita”. (ItalPlanet News)
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