XI legislatura Consiglio Regionale, Alessandro Fermi è il nuovo presidente
di Maurizio Pavani
Con la prima seduta d’Aula, presieduta per regolamento da Giuseppe Villani, il consigliere più anziano eletto a Pavia nella lista del Partito Democratico, è iniziata ufficialmente l’undicesima legislatura 2018-2023 del Consiglio regionale della Lombardia.
Nella seduta di insediamento, oltre al nuovo presidente Alesandro Fermi (FI – in alto nella foto) che succede a Raffaele Cattaneo, sono stati eletti i due vicepresidenti e il nuovo ufficio di Presidenza.
Il vertice del Consiglio regionale è così composto:
- Vicepresidenti Francesca Brianza (Lega con 40 voti) e il consigliere Carlo Borghetti (PD con 31 voti).
- Segretari sono stati eletti il consigliere Giovanni Malanchini (Lega – responsabile Enti locali) e Dario Violi (M5Stelle).
L’insediamento, dopo il saluto al neo eletto presidente della Giunta regionale della Lombardia Attilio Fontana, è proseguito con la presa d’atto della proclamazione e con la lettura dei nomi degli eletti, a partire proprio da quello del governatore. Applausi anche per Giorgio Gori, candidato centrosinistra alle scorse elezioni, che siederà nei banchi del PD con l’opposizione insieme al capogruppo Dem, Fabio Pizzul.
Nove voti sono invece andati a Silvia Sardone, la consigliera di Forza Italia al centro delle polemiche per essere stata esclusa all’ultimo momento dalla Giunta presieduta da Attilio Fontana. Sono state 13 le schede bianche e 3 quelle nulle. «Proclamo eletto presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi, a lui auguro buon lavoro» ha detto il consigliere Giuseppe Villani del Pd, prima di invitare il neo presidente a prendere il suo posto. Fermi ha quindi proseguito i lavori dell’Aula avviando le elezioni per l’Ufficio di presidenza.
«Questa legislatura sarà la legislatura dell’autonomia. Ha così esordito Alessandro Fermi nel suo primo discorso all’Aula del Pirellone. «Nei prossimi mesi – ha poi ribadito anche nella conferenza stampa tenutasi a margine della proclamazione – saremo chiamati a portare compimento il percorso avviato dal presidente uscente Roberto Maroni. A lui va il grande merito di averci creduto e di aver usato lo strumento più democratico a disposizione, cioè il referendum»
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