America Latina-Ue, Giro: Ampi margini di crescita e sviluppo tra le due regioni
“In un momento in cui l’Unione europea sta definendo la sua strategia per ciò che concerne la proiezione esterna, ritengo debba volgere con rinnovata attenzione lo sguardo a uno dei suoi tradizionali partner per esplorare gli ampi margini di crescita e sviluppo delle relazioni tra le due grandi regioni”. Lo ha affermato il sottosegretario agli Esteri, Mario Giro, nel suo intervento alla conferenza “Eu relations with Latin America: from social resilience to global governance” alla Farnesina. A questo scopo è necessario per il sottosegretario “individuare i settori e le modalità di cooperazione più idonee, in un momento internazionale non semplice. Per compiere questa riflessione è importante poter contare sul contributo anche della società civile, nel senso più ampio del termine, sia europea sia latino americana che può – attraverso tutte le sue entità molto diverse – veicolare al meglio le aspettative, le criticità e le opportunità da cogliere. Siamo lieti – ha aggiunto Giro -, che questo esercizio di raccordo tra il versante istituzionale europeo, il Seae, e la società civile possa svolgersi qui in Italia per quanto riguarda l’America Latina, anche attraverso la Farnesina ed essere rivolto a una regione che per noi ha un carattere di priorità”.
“Credo che siamo davanti a un ciclo nuovo in America Latina – ha sottolineato il sottosegretario agli Esteri -; è un momento molto importante per fare questo tipo di riflessione. Veniamo da 15 anni in cui la regione non è stata soltanto un luogo di crescita, ma anche un laboratorio politico. Un laboratorio che è stato molto importante per quanto riguarda la lotta alla povertà. I programmi sociali latino americani, alcuni molto famosi come quelli brasiliani, hanno effettivamente avuto un grosso successo. Oggi si apre una fase nuova: dalla lotta alla povertà si passa a quella alla disuguaglianza – ha proseguito Giro -. Tutto ciò è stato anticipato da un grande latino americano che è Papa Francesco, che ne parla in maniera molto evidente. Il ciclo, come abbiamo anche visto all’ultima conferenza ibero-americana, ha bisogno di alcune riflessioni in profondità. Per rimanere in mezzo al guado l’America Latina ha molto chiara la questione degli skills: cioè il livello di educazione e formazione necessario per poter accompagnare questa crescita e passare totalmente il guado. È un problema che l’America Latina ha in senso propulsivo e l’Europa in senso regressivo. Noi, per esempio ci poniamo la stessa questione quando si tratta di riqualificare tutta una serie di cinquantenni che escono dal mercato del lavoro e che devono ritrovare un nuovo stimolo per trovarne uno nuovo”.
“Tra i due continenti, sia nel ciclo passato sia in quello attuale è necessaria una maggior collaborazione in ambito di riflessione politica, economica e sociale – ha ribadito Giro -. L’America Latina è un partner per la crescita, ma anche uno per la riflessione del come si fa ad affrontare la globalizzazione, qual è il nuovo welfare. È una grandissima domanda a cui nessuno ancora ha dato una risposta. Quindi il continente è anche laboratorio politico. Noi italiani abbiamo una grande amicizia, un vicinanza e un legame di sangue con l’America Latina. A volte ciò per noi diventa una specie di abitudine pensare che in fondo già tutto va bene. Siamo fratelli, ci capiamo. È vero ma non è sufficiente. In un partenariato tra pari – ha spiegato il sottosegretario -, questo tipo di relazione va rafforzata e non vedo luogo migliore se non proprio il lavoro dell’Alto rappresentante, il Seae: laddove si può portare a compimento questa riflessione strategica, che riguarda il mondo nella sua globalità. Siamo arrivati a un punto in cui dobbiamo accrescere qualitativamente le nostre relazioni. Noi abbiamo – ha concluso Giro -, un grande interesse che le nostre imprese abbiano un buon partenariato in America Latina e ad attrarre in Italia e in Europa investimenti dalla regione. Ciò però non è sufficiente se non c’è una visione politica che incardini, impreziosisca e in qualche modo dia anche ampio respiro alle nostre relazioni e all’amicizia”.
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