Basket/qualificazioni Mondiali Cina 2019: Argentina ed Uruguay danno lezioni di fair play (ma nessuno se ne scrive a riguardo)
Nella giornata di lunedì, Primo di Luglio, all’indomani della partita conclusiva del Girone A di qualificazione per i mondiali del 2019 di Cina, vinta nettamente dall’Argentina in trasferta a Montevideo, la nazionale dell’Uruguay ha rilasciato, mezzo Twitter, una nota piena di lodi e di sinceri complimenti indirizzati agli avversari. “Congratulazioni per il vostro trionfo sulla nostra rappresentativa – riporta testualmente la nota uruguaiana. Per noi, la pallacanestro argentina è un modello, proviamo profonda ammirazione e vi riteniamo un modello da imitare”. Pronta, a tale nota, è stata la risposta della selezione argentina. “Il rispetto e la ammirazione è reciproca – ha risposto, sempre a mezzo Twitter, l’Argentina. Grazie per tutte le attenzioni e per l’eccellente organizzazione, è stato tutto impeccabile. Ora -continua la nota albiceleste – andiamo avanti e continuano a lottare per accedere entrambi ai mondiali di Cina del 2019”.
A caricare di significato il gesto di fair play delle due nazionali, oltre alle parole in sé, è la situazione sportiva che sta a contorno dello scambio di messaggi, ossia una rivalità sportiva senza esclusione di colpi che ha visto le due nazionali contendersi il primato del girone, nel quale Argentina ed Uruguay, classificatesi rispettivamente prima e seconda, hanno dovuto misurarsi con avversari del calibro di Panama (terza e qualificata alla seconda fase delle qualificazioni) e Paraguay (eliminata con zero vittorie su sei incontri).
Successivamente a due vittorie di fila contro le altre due partecipanti del girone, Argentina ed Uruguay si incontrano, per la prima volta, alla terza giornata di andata, nel palazzetto di Olvarría, in Argentina. Allo scontro al vertice, la rappresentativa Argentina si presenta senza i suoi giocatori europei, e deve dunque fare affidamento ad una pattuglia di giovani ben determinati, guidati dall’esperto capitano Luis Scola. Differente è la situazione dell’Uruguay, che si presenta a ranghi compatti con la rosa titolare.
Grazie all’esperienza di capitan Scola nel gioco interno, ed alla precisione dal perimetro di Brussino e Redivo, l’Argentina si mantiene avanti di 10 nel primo quarto, e riesce, successivamente, ad arginare il rientro dell’Uruguay, che con tanta intensità difensiva e giocate da tre di Barrera e Iglesias si portano sul meno 6 alla sirena di metà tempo. Al rientro dagli spogliatoi, la differenza si fa sentire, con l’Argentina che riesce a mantenere gli ospiti, particolarmente ispirati dagli scatenati Fitipaldo e Parodi dal perimetro, ad un solo punto di distacco alla fine del terzo quarto. Nell’ultimo quarto, l’Uruguay completa la rimonta e, complice i soliti Fitipaldo, Iglesias e Parodi, assieme ad un rinato Batista sotto le plance, termina la partita sopra di 5 punti.
Primo in classifica, l’Uruguay vede tuttavia sfumare il primato solitario con la sconfitta in trasferta contro Panama, mentre l’Argentina vince comodamente in Paraguay e si presenta allo scontro diretto di ritorno a pari punti. La rivincita tra le due rappresentative, a Montevideo, vede una situazione diametralmente opposta rispetto all’andata, con l’Uruguay privo dei suoi uomini migliori, Batista, Granger e Barrera in primis, mentre l’Argentina può fare affidamento sugli “europei” Campazzo e Garino, liberi da ogni impegno delle proprie squadre di appartenenza, Real Madrid e Saski Baskonia rispettivamente.
L’Argentina gioca con convinzione, fa girare la palla molto bene sia internamente, con Scola che mette a segno 20 dei suoi 29 punti solo nel primo tempo, che sul perimetro, mentre in difesa Garino riesce a incollarsi a Fitipaldo e, così facendo, a neutralizzare il play in forza ad Avellino. A fine primo quarto, l’Argentina è già avanti di 19 punti, mentre nel secondo quarto il distacco tocca i 18 punti. Alla ripresa, il canovaccio è lo stesso, con Scola padrone dell’area, Delía scorrazzante sotto le plance, e Brussino a macinare punti con Laprovittola. Per i padroni di casa, che escono sconfitti di 44 punti, il solo Parodi sembra tenere alta la speranza di una rimonta onorevole.
L’impresa cestistica di Argentina ed Uruguay assume un maggiore significato se si considera quanto sta avvenendo in contemporanea nel calcio, con la selezione albiceleste costretta ad un rinnovamento difficile dopo l’esclusione dai mondiali di Russia per mano della giovane Francia, che nei quarti di finale incontrerà proprio un compatto Uruguay, guidato da Cavani e Suarez.
Grazie a giocatori con esperienza internazionale del calibro di Capazzo e Garino, assieme a giovani dal talento esplosivo come Brussino e Laprovittola, l’Argentina della pallacanestro, al contrario di quella del calcio, sta riuscendo ad attuare una non facile successione ad una generazione di campioni del calibro di Delfino, Prigioni, Nocioni, Ginobili e dello stesso Scola, che è stata capace di vincere titoli sia a livello mondiale che continentale nel corso degli ultimi anni. Per quanto riguarda l’Uruguay, Parodi, Iglesias, Barrera e Barista, oltre al già noto in Europa Fitipaldo, sono prospetti interessanti ai quali la pallacanestro europea e statunitense potrebbero presto guardare.
Per onore di cronaca sportiva, Argentina ed Uruguay, assieme a Panama, si trovano ora inserite in un secondo girone assieme alle prime tre classificate di un altro gruppo, che ha visto Stati Uniti, Porto Rico e Messico accedere al secondo turno.
Da questo girone, nel quale i punti ottenuti nella prima fase si accumulano a quelli che i partecipanti sapranno conquistarsi in partite andata e ritorno contro le squadre con cui non hanno già giocato, tre compagini saranno selezionate per prendere parte alla prossima fase del campionato mondiale di pallacanestro.
di Matteo Cazzulani (Coordinatore Editoriale Lombardi nel Mondo; @MatteoCazzulani)
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