Vetro, campane e caramelle a San Carlos Centro — Lombardi nel Mondo
Vetro, campane e caramelle a San Carlos Centro
Altare è un Comune italiano di 2156 abitanti della provincia di Savona in Liguria.
L’attività del vetro ad Altare si svolse ininterrottamente dal XII al XX secolo.
Nel 1856 le fornaci si riunirono in un’unica azienda a carattere cooperativistico, la SAV (Società Artistico Vetraria). Quest’azienda si sviluppò rapidamente e acquistò grande prestigio in tutto il mondo.
Dopo il secondo conflitto mondiale a causa della difficile situazione economico-sociale dell’Italia, un gruppo di quattordici giovani altaresi, nominato TOVA (tecnici operai del vetro di Altare), si recava in Argentina con l’idea di sviluppare l’industria del cristallo, approfittando della loro tradizione e della loro esperienza in quest’arte e mestiere.
Isidoro e Gherardo Bormioli, Vinicio Saroldi, Luigi Visani, Virginio Bassano, Carlo Garabello, Francesco Rotazzo, Carlo Rabellino, Edoardo Pioppo, Aldo Buzzone, Pietro Gaggino, Adarco De Biasi, Rinaldo Scarone e Anselmo Gaminara, partirono da Genova l’8 settembre 1947 sul piroscafo “Mendoza” –di bandiera argentina- con destinazione Buenos Aires.
Giunsero in Argentina il 24 settembre di quell’anno e si trasferirono a San Jorge (Santa Fe) località in cui fondarono la Cristalleria SAICA (Società Anonima Industria Cristallo Artistico).
Tempo dopo, alcuni degli integranti del gruppo di origine, si stabilirono a San Carlos Centro, Provincia di Santa Fe e lì fondarono due cristallerie: la Liguria e la San Carlos.
Bisogna dire che la storia di San Carlos è molto particolare. La colonia fu fondata nel 1857, dalla compagnia Herzog e Beck, su un unico nucleo urbano.
Le differenze religiose, tra cattolici e protestanti, fecero sì che i cattolici italiani si trasferissero più a nord, fondando San Carlos Centro nel 1860.
Poco dopo anche la collettività francese decideva spostarsi fondando San Carlos Nord e lasciando a San Carlos Sud, i tedeschi protestanti.
A San Carlos Centro –distante 50 chilometri dal Capoluogo di Provincia- funziona anche l’unica fabbrica artigianale di campane del Sudamerica, fondata da un altro emigrato italiano: Giovanni Battista Bellini.
Lì si metteva in pratica un metodo millenario utilizzando fango e bronzo. Il campanaro definisce e riassume il sistema utilizzato come “alla cera persa”, tecnica di 5000 anni fa circa, in cui i diversi strati si coprono all’interno- con cera e cenere finché la campana non si attacchi allo stampo.
La cera e la cenere, come il burro e la farina, fanno sì che l’impasto di un dolce si stacchi normalmente dallo stampo in cui è modellato.
L’artigiano del vetro ha a suo favore il clima tiepido di Santa Fe, che permette di asciugare gli stampi al sole mentre in Europa questo si deve fare artificialmente.
Lo stampo che si fa nel capannone dei Bellini ha tre strati: uno esterno (maschio), uno centrale (gilè) e uno interno (giacca).
Per fare posto al bronzo bisogna svuotare lo strato centrale togliendo il “gilè” e versando poi il metallo bollente con un cucchiaio.
Oggi si sa che una campana di 364 chili suonerà in La, una di 1.222 vibrerà in Re e una di 2.516 chili lo farà in Si bemolle. La più grande che fecero i Bellini negli ultimi anni fu quella della basilica di Luján. Pesa 1.767 chili e suona in Do.
Questo è il mestiere dei fratelli Miguel y Juan Bautista Bellini, nipoti del bisnonno venuto dal Piemonte, Giovanni Battista Bellini.
Ma non tutto fu “amarezza” in questa storia. A San Carlos Centro c’è anche una fabbrica di dolci e caramelle fondata nel 1896 da un emigrato francese e uno italiano: Jean Marie Lheritier e Giovanni Orsi.
Lehrithier Argentina SA, è una azienda alimentare molto nota nell’intero paese. Già nel 1919, Jean Marie Lheritier acquisisce il fondo di commercio, iniziando una nuova tappa assieme alla sua famiglia.
Jorge Garrappa Albani – Redazione Portale Lombardi nel Mondo
www.lombardinelmondo.org – jgarrappa@hotmail.com – jgarrappa@arnet.com.ar
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