Cartoline 54 — Lombardi nel Mondo
Cartoline 54
Julius von Zenetti è nato a Speyer il 9 dicembre 1822 ed è morto il 23 giugno 1905 a Monaco di Baviera. Ha svolto diverse funzioni e, tra il 1890 e il 1897, è stato Presidente del Governo della Franconia centrale a Ansbach.
Figlio di Johann Baptist von Zenetti e Josepha von Mieg, segue il padre nel trasferimento a Monaco. Dopo la scuola e l’università inizia la carriera di funzionario amministrativo. Il primo impiego lo trova nella regione del Palatinato in cui era nato. Seguono tre anni a Frankenthal (1855-1858) e nella circoscrizione Neustadt an der Weinstrasse. Nel 1878 entra nel Ministero degli Interni bavarese, con la funzione di consigliere ministeriale. Nel 1890 diventa presidente del governo della Franconia centrale a Ansbach. Nel 1897 va in pensione e si ritira a Monaco, dove morirà nel 1905.
Nel periodo in cui era presidente del governo riceve la croce di cavaliere dell’Ordine della Corona bavarese, con il titolo nobiliare. Da questo momento diventa Julius Cavaliere von Zenetti. Durante un conflitto, nell’area di confine e di transito, mette in risalto le proprie capacità, in particolare nell’assistenza ai feriti. Nella seconda esposizione regionale bavarese, nel 1896 a Norimberga, per la quale molto s’era prodigato, riceve come Presidente del Governo l’imperatore Wilhelm II.
Von Zenetti fu autore di diversi volumi di giurisprudenza e nel 1876 di un commento sull’ordinamento e disposizioni militari (rieditato nel 1889). Inoltre scrisse un’opera (1880) sull’acquartieramento delle forze armate.
Sposò Maria Weber (nativa di Neustadt an der Weinstrasse) ed ebbe due figli: Johannes Zenetti, medico a Monaco di Baviera, e Arnold Zenetti, avvocato presso il tribunale imperiale di Lipsia. Tra i suoi fratelli l’abate Wilhelm (Benedikt) Zenetti e l’architetto Arnold von Zenetti che raggiunsero una certa notorietà.
Alla sua scomparsa, sul giornale di Kaiserslautern «Pfälzischen Presse», apparve un necrologio dove si elogiavano le sue qualità umane e di funzionario, qualità che lo facevano amare sia dalla società che dai suoi dipendenti e subalterni.
Nota: si veda anche http://de.wikipedia.org/wiki/Julius_von_Zenetti
a cura di L. Rossi (Bochum)
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