“La maledizione dell’artista” di Carla Menon — Lombardi nel Mondo

“La maledizione dell’artista” di Carla Menon

Dall’autrice: “La scelta di scrivere una storia al maschile, rivestendo i panni del narratore, è frutto della mia curiosità perenne che mi ha spinto in questi anni a voler sperimentare sempre nuovi generi all’insegna di una creatività bizzarra che mi contraddistingue…”

“… ecco che allora, quasi per gioco, un pomeriggio d’estate di due anni fa, davanti a una tazzina di caffè, elemento che troveremo anche all’interno della storia a giustificare la scelta dello zio di Rodolfo, in merito a un tragico evento che l’ha investito durante i bombardamenti su Mantova nel 1943, Sonia mi suggerì di provare a raccontare qualcosa che avesse come punto di partenza un quadro “particolare” di un pittore che io ho sempre amato e ammirato per il suo realismo controcorrente, per la sua capacità di dipingere “parlando”al cuore della gente.

[…]“Ti ringrazio, ma ora preferirei parlarti dei miei studi sul grande Michelangelo Merisi. Ti posso dire che l’ho amato da subito, ma se mi domandi la ragione del perché mi sentissi attratto da questo Genio dell’arte pittorica, francamente non saprei risponderti. Ci sono persone che entrano all’improvviso a far parte della tua vita, la sconvolgono a tal punto che non hai la capacità di razionalizzare. Ti senti impotente, fragile e allo stesso tempo animato da una curiositas che ti costringe a seguirle, incondizionatamente.” (pag.39)

La scelta di ambientare la vicenda tra Mantova e Roma investe la mia storia, quella del protagonista, il professore di storia dell’arte Alfredo Storani e di Rodolfo, in ricordo di mia nonna Emilia, che di cognome faceva proprio Boschetti come l’allievo “modello” della mitica IIC dove il nostro protagonista terrà la lezione memorabile sull’”Incredulità di San Tommaso”.

[…]“Caravaggio intendeva rappresentare proprio quelle persone e non altre perché ciascuno potesse percepire la profondità del messaggio, ad esempio nello sguardo incredulo di Tommaso ma anche degli altri due apostoli, anche se non possiamo affermare con certezza chi fossero, ma ciò non ha importanza. Ciò che invece va inteso, ‘hic et nunc’, è il valore del termine incredulità. Il divario sta proprio in quell’in che separa l’uomo che abbraccia il mistero della morte e resurrezione di Cristo e l’uomo, invece, che ha bisogno continuamente di certezze, di toccare con mano, incapace di ‘trasumanar’, come diceva il nostro grande poeta Dante”. […] (pag. 27).

Tuttavia era necessario creare una trama avvincente, in grado di coinvolgere il lettore al punto da farlo “entrare”, incredulo e appassionato come Tommaso che affonda il dito dentro la ferita, nella storia. I vari quadri, attorno ai quali ho scelto di sviluppare la vicenda, saranno svelati al lettore nel corso del romanzo, mentre mi soffermerei a raccontarvi perché Alfredo sceglie all’improvviso di diventare “un altro da sé”, anche se in fondo, forse, dentro di lui ha sempre sentito il bisogno di scoprire dal vivo i luoghi amati dal suo artista prediletto.

La Città Eterna diventa allora la sua seconda patria e attraverso le vite dei vari personaggi che compaiono sulla scena, come ad esempio i due vecchi Rachele e Giuseppe, il fruttarolo Mario, Annuccia, la cameriera dell’osteria da Fortunata, Giacomo, Pietro e Giovanni, i clochard conosciuti a Ponte Milvio e a Ponte S. Angelo, Alfredo scopre che l’essere stato un bravo cultore dell’arte non gli aveva permesso di cogliere il vero messaggio del suo pittore fino a quel giorno fatidico…

[…] “Caro Rodolfo, tu hai intrapreso una strada che t’impegna ad approfondire i tuoi studi nel campo della ricerca scientifica, a sperimentare nuovi farmaci, per migliorare la vita dei tuoi pazienti. La strada invece che io ho voluto scegliere, si percorre esattamente al contrario, come se una persona potesse nascere un’altra volta, cosa che sappiamo essere impossibile, ma in questo caso è diverso; mi riferisco al fatto che ho deciso di conoscere la realtà da cui Caravaggio prendeva i suoi modelli che poi rappresentava in veste di personaggi, nei suoi dipinti”.( pag.169)

Guardare il mondo dal basso, toccare con mano, rivisitare e far memoria al tempo stesso di un’esperienza tale da immaginare a tratti di essere l’artista conteso dai maggiori committenti della sua epoca, malgrado rimanga indelebile in lui quel ricordo… che a poco a poco traspare in tutta la sua drammaticità.

Sacro e profano: un binomio indissolubile nella vita di Alfredo Storani fino alla fine, fino a divenire la maledizione dell’artista.”

Dalla quarta Pagina di copertinaUn famoso quadro di Caravaggio, L’incredulità di San Tommaso, rubato dal negozio di un noto antiquario di Mantova, rappresenta per il protagonista, il professore di storia dell’arte, Alfredo Storani, il punto di partenza del suo percorso artistico e letterario ma soprattutto l’espediente per rileggere e interpretare alcuni capolavori del pittore, ripercorrendo la vita del grande artista, attraverso un’originale e in taluni casi surreale visione dei luoghi prescelti, amati e rappresentati in celebri dipinti come Bacchino malato, Vocazione di San Matteo, I bari, Buona ventura, Madonna dei Pellegrini, Maddalena penitente, La deposizione di Cristo, San Girolamo scrivente. Toccherà a un suo allievo di liceo, Rodolfo Boschetti, diventato nel frattempo un ottimo medico, specializzatosi in oculistica all’Università di Berlino, svelare al lettore nel corso della narrazione una serie di eventi straordinari e in taluni casi al limite dell’inverosimile, che investono le esistenze di entrambi, scomponendole, intrecciandole, mantenendo sempre alta la suspense nel lettore fino allo sconvolgente e inatteso epilogo.

Ho toccato la sua mano, l’ho baciata, ho accarezzato il suo capo, nelle rughe del suo volto, solchi indicibili segnati dal tempo, ho conosciuto la sua vita, ma soprattutto ho afferrato il senso di quel dipinto che ha sconvolto la mia”.

Il libro è edito da Mazzanti Libri


L’AUTRICE

Carla Menon è nata nel 1963 a San Donà di Piave (VEdove vive con la sua famiglia e dove insegna lettere al Liceo Scientifico Galileo Galilei.
Dal 2002 ha pubblicato diversi libri di poesia ed ha ricevuto vari riconoscimenti in premi e concorsi letterari.
La maledizione dell’artista è il suo terzo romanzo.

 

 

Document Actions

Share |


Condividi

Lascia un commento