Cartoline d’epoca: la Lombardia di una volta — Lombardi nel Mondo

Cartoline d’epoca: la Lombardia di una volta

Chi non ha sognato almeno una volta di conoscere come era la propria città 50 0 100 anni fa? Oggi è possibile, attraverso un sito internet, che offre un archivio di cartoline d’epoca e che permette di realizzare un affascinante viaggio nel passato e nella memoria

Le cartoline d’epoca sono senza dubbio uno dei modi migliori che esistano per conoscere i volti antichi (e il più delle volte scomparsi) delle nostre città, delle nostre piazze, dei nostri paesi. Esiste in Italia un sito internet che offre la possibilità di compiere un viaggio virtuale attraverso queste immagini, un viaggio a ritroso nella memoria di chi le ha vissute (ma sono oramai poche le persone che possono ricordare quegli anni) o un viaggio del’immaginazione per chi si è sempre domandato come era la propria città 50 o 100 anni prima.

Per questo proponiamo a tutti di visitare questo link http://gens.labo.net/it/card/ricerca.html e di consultare l’archivio di cartoline d’epoca. Per chi volesse saperne di più sulla storia della cartolina in Italia, questo è un testo, sempre preso dallo stesso sito.

 

Tardiva fu l’introduzione della cartolina in Italia, dove essa comparve il 1° gennaio 1874; solo successivamente però invalse anche qui l’uso della cartolina illustrata: la prima fu creata nel 1896 in occasione delle nozze del principe Savoia di Napoli (poi re Vittorio Emanuele III) con la principessa Elena di Montenegro e riportava sul fronte gli stemmi italo-montenegrini.

La diffusione della cartolina segnò, in Italia e all’estero, l’inizio di un modo più rapido ed agile di comunicare, annullando le distanze e permettendo una conoscenza, seppur inizialmente frammentaria e stereotipata, di luoghi più o meno lontani.
Mentre inizialmente essa era patrimonio di una cerchia piuttosto ristretta di membri della borghesia che potevano, attraverso questa, viaggiare stando comodamente seduti in poltrona, in seguito, con l’intensificarsi del processo di industrializzazione, l’uso della cartolina illustrata incominciò a diffondersi su vasta scala, raggiungendo ogni ceto sociale.

Assieme al successo della cartolina crebbe così, di anno in anno, anche il fenomeno del collezionismo: si diffuse rapidamente l’abitudine di conservare tutte le cartoline ricevute da parenti ed amici ed in breve aumentò considerevolmente il numero di coloro che corrispondevano al solo scopo di scambiarsi cartoline.
Con frequenza crescente vennero organizzate anche diverse manifestazioni celebrative; pare che la prima Esposizione Internazionale di cartoline illustrate aperta alla partecipazione di tutti i paesi si sia tenuta proprio in Italia, a Venezia, nell’estate del 1899, e che ad essa abbiano partecipato, con le proprie creazioni, alcuni dei migliori illustratori dell’epoca.

A partire dai primi anni del 1900 la cartolina illustrata divenne quindi, anche grazie alla nascita ed al rapido affinamento delle tecniche fotografiche, uno dei principali veicoli d’informazione ed una delle più capillari testimonianze della trasformazione del paesaggio.
Essa infatti è documento, in quanto riproduzione oggettiva e concreta del paesaggio stesso, ma è anche monumento perché, avendo a che fare con il ricordo e la memoria, possiede la capacità evocativa di richiamare alla mente luoghi ed episodi ad esso legati.
La cartolina dunque non rappresenta soltanto il resoconto di un viaggio, ma costituisce, al tempo stesso, una testimonianza storica: all’inizio del secolo infatti essa non serviva semplicemente per inviare i saluti da un luogo di villeggiatura durante una vacanza o una gita, come accade oggi, ma mirava spesso ad immortalare tanto la vita di tutti i giorni, dalle persone ai mezzi di trasporto, quanto la progressiva evoluzione di un paese o di una città in continuo cambiamento.
Nonostante questo suo particolare valore intrinseco, però, solo recentemente la cartolina ha cominciato ad essere valorizzata quale indizio del mutamento paesaggistico, artistico e culturale.

Da poco infatti (a partire circa dal 1970) la cartofilia ha riacquistato nuova vita e con essa anche l’intento di fare della cartolina un vero e proprio oggetto di studio dal punto di vista grafico, storico e tematico.
E’ interessante capire non soltanto come si siano evolute nel corso degli anni le tecniche utilizzate dagli illustratori prima e dai fotografi poi, ma anche a quale scopo siano state prodotte, in precisi contesti storici, determinate tipologie di cartoline piuttosto che altre (è questo il caso delle innumerevoli serie realizzate, con chiaro intento propagandistico, durante le due Guerre Mondiali, quando la cartolina raggiunse il punto più alto della sua diffusione).

Innegabile dunque il valore storico di questi piccoli cartoncini che tornano oggi prepotentemente all’attenzione degli studiosi come preziosa testimonianza del passato.

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lunedì 27 Gennaio, 2020