Da Casalmaggiore ad Harvard, la storia di Gian Giacomo Guerreschi — Lombardi nel Mondo

Da Casalmaggiore ad Harvard, la storia di Gian Giacomo Guerreschi

CASALMAGGIORE – 28 anni, lavora con un contratto di ricerca nella prestigiosa Università.
Da Casalmaggiore alla prestigiosa Università di Harvard. Un’altra eccellenza del territorio Oglio Po emigrata all’estero: Gian Giacomo Guerreschi è uno dei giovani che compongono il puzzle del sito Casalaschi nel mondo, uno spazio web dedicato a chi ha scelto di vivere all’estero, restando comunque legato alla terra d’origine. Ecco il racconto di Gian Giacomo.

“Sono nato a Casalmaggiore, e lì ho vissuto fino al termine delle superiori. I miei ricordi sono quelli di molti degli adolescenti cresciuti con me: le giostre a novembre, la nebbia d’autunno, la brina quando si esce di casa per andare a scuola, la bici per andare dall’amico o sull’argine, il pallone all’oratorio, il lido d’estate, la musica suonata o ascoltata, il cinema alla sera e due salti la notte. Fino ai 18 anni non avevo mai preso seriamente in considerazione la prospettiva di allontanarmi dai luoghi in cui ero cresciuto. Ad un tratto, dopo la maturità (quella scolastica..), proseguire gli studi a Trieste mi è apparsa come la più naturale delle scelte.
Io l’ho semplicemente assecondata.

Trieste è una città che non lascia indifferenti, non è un semplice agglomerato di edifici, ma un luogo con una sua anima particolare che trae linfa vitale dalle contraddizioni dei suoi abitanti e delle loro esperienze, personali e storiche. Avviene naturalmente che ti abitui ai suoi cieli azzurri, all’ampio orizzonte del mare, ai pigri ritmi dei suoi abitanti, alla fragranza dei suoi caffè e alle sue molte librerie. Dopo 5 anni, ho voluto salutarla.
Quindi, dopo la laurea in Fisica, e’ stata la volta del dottorato perché io, diciamolo, oltre alla ricerca scientifica non ho poi fatto molto altro.

Si fugge dall’Italia per molti motivi, per frustrazione o per opportunità.
Io me ne sono solo allontanato, con semplicità, avendo in mente un concetto più esteso di “proprio paese” che quello che termina alla frontiera del Brennero. In effetti, ho superato il confine di soli 50 km e poi mi sono riposato 4 anni a Innsbruck.

Perla delle Alpi, ottima per sciare e fare lunghe passeggiate, immersa nel verde e vivace di notte (se sai dove cercare).
Da giovane uomo di pianura mi aspettavo di provare quasi un senso di claustrofobia a causa delle montagne incombenti sulla città, invece, con mia piacevole sorpresa, la vista delle vette era sempre accompagnata da un placido senso di sicurezza: sai dove sei e ti senti protetto da un muro di roccia alto 2000m.

A Natale scorso ho stretto mani e conseguito il diploma di dottorato, poi ho festeggiato e salutato gli amici: tutto proseguirà altrove, in America.

È da febbraio 2013 che vivo vicino a Boston e che lavoro (con un contratto di ricerca) all’università di Harvard.
Il prestigio dell’università è dovuto al passato di successi e alla sua tradizione, ma anche (e nel nostro futuro soprattutto) alla motivazione così appassionata di ciascuno degli studenti e professori.

L’atmosfera qui è inevitabilmente molto internazionale e frizzante, io ne sono entusiasta.

Ora credo che un cambiamento di abitudini, responsabilità o atteggiamento sia sempre per me collegato ad un movimento anche spaziale.
Come se l’aggiungere una distanza concreta dai luoghi dell’immediato passato marchi e renda più netta ogni scossa che si decide di dare alla propria vita.

Infine, mi sono accorto che quanto scritto è effettivamente molto distante da una presentazione sistematica o anche solo professionale (del resto, sapere la data della mia discussione di tesi o il suo titolo dovrebbe lasciarvi abbastanza indifferenti).
È più che altro un insieme di pensieri e sensazioni con i quali qualcuno può sentirsi in parziale sintonia.
Non c’è niente (di spaventoso) da cui scappare, ma molte opportunità del mondo odierno hanno un respiro più vasto della nostra pianura.

Ho un solo augurio: molti Casalaschi nel mondo e un poco di altri mondi a Casalmaggiore”.

fonte: la provincia di cremona

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lunedì 27 Gennaio, 2020