Consiglio Regionale approva il nuovo Regolamento: partecipazione, trasparenza, efficienza sono le linee guida della riforma — Lombardi nel Mondo

Consiglio Regionale approva il nuovo Regolamento: partecipazione, trasparenza, efficienza sono le linee guida della riforma

Via libera a larghissima maggioranza (50 voti a favore, un solo astenuto) alla proposta di Regolamento, il documento che definisce le regole di funzionamento, i poteri degli organismi consiliari, le forme di partecipazione pubblica.

Via libera a larghissima maggioranza (50 voti a favore, un solo astenuto) alla proposta di Regolamento, il documento che definisce le regole di funzionamento, i poteri degli organismi consiliari, le forme di partecipazione pubblica. Il documento regola l’organizzazione interna del Consiglio, definisce i poteri dell’Ufficio di Presidenza, disciplina il procedimento di convalida degli eletti, la formazione dei gruppi consiliari, le modalità di programmazione dei lavori delle Commissioni e del Consiglio, lo svolgimento delle sedute, le modalità di votazione.

Partecipazione, trasparenza, efficienza e controllo sono le linee guida della riforma. Tra le principali novità introdotte un rafforzamento del ruolo organizzativo del Presidente del Consiglio; il confronto diretto in Aula tra consiglieri e Giunta sull’esempio del question time adottato in Parlamento; più donne nell’Ufficio di Presidenza, nelle Commissioni, nei Comitati e nelle Giunte; valorizzazione del ruolo dell’opposizione.

 

L’importanza del testo è stata sottolineata dal relatore Paolo Valentini (FI-PdL) che ha rimarcato come “il Regolamento renda operative le tante innovazioni introdotte dal nuovo Statuto. L’entrata in vigore della nuova “Costituzione” lombarda aveva reso necessario adeguare l’organizzazione dei lavori e delle procedure interne del Consiglio. Da segnalare, fra l’altro, la nuova disciplina delle interrogazioni sul modello del question time parlamentare: le interrogazioni dovranno essere sottoscritte da almeno 5 consiglieri, formulate in modo chiaro e conciso su fatti o questioni di particolare urgenza o attualità politica e rientranti nell’ambito delle competenze della Giunta o del suo Presidente”.

Soddisfatto del lavoro svolto dall’Assemblea anche il Presidente della Commissione speciale Statuto, Giuseppe Adamoli (PD) che ha dichiarato che “il nuovo Regolamento generale del Consiglio regionale della Lombardia è nel segno della trasparenza, della partecipazione dei cittadini e delle pari opportunità. Il testo che abbiamo approvato oggi è frutto di un lavoro bipartisan. Il Regolamento è strumento essenziale per l’efficienza della macchina regionale ed era atteso da prima del nuovo Statuto”.

 

Per dichiarazione di voto per esprimere il proprio assenso sono intervenuti  Luciano Muhlbauer (PRC), Silvia Ferretto (Misto 9103), Mario Agostinelli (Unione per Unaltralombardia), Stefano Zamponi (IDV), Franco Mirabelli (PD), Roberto Alboni (AN-PdL), Enio Moretti (Lega Nord). Unica astensione Alessandro Ce’ (Cristiani e Federalisti).

L’Assemblea, nel corso del lungo e articolato dibattito, ha accolto diverse proposte emendative presentate dallo Presidente della Commissione speciale Statuto, Giuseppe Adamoli (PD), da Stefano Zamponi (IdV), dal consigliere Alessandro Cè (Cristiani e federalisti), dalla consigliera Silvia Ferretto, dal gruppo di Rifondazione comunista e dall’assessore al Bilancio, Romano Colozzi.

 

Collegato al Regolamento anche un ordine del giorno, approvato all’unanimità. Nel documento il Consiglio si dà come obiettivo una serie di atti attuativi, che rendano “pienamente agibili le potenzialità di democrazia, governo e autonomia presenti nello Statuto.” Il Consiglio si impegna quindi, attraverso il proprio Presidente e l’Ufficio di Presidenza, a presentare ed adottare in tempi brevi le leggi di attuazione del Consiglio delle Autonomie locali, della Commissione Garante dello Statuto e del Consiglio delle Pari opportunità.

Ci si propone anche una riorganizzazione funzionale che razionalizzi i costi delle strutture operative del Consiglio, per garantire, fra l’altro, “la possibilità di controllo e di proposta della manovra economica regionale, attraverso una maggiore condivisione delle informazioni”. Fra gli obiettivi, poi, la presentazione di una legge regionale in materia di pubblicità e trasparenza dello status dei Consiglieri e sul “conflitto d’interessi” dei componenti della Giunta regionale.

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