Cronache dal Festivaletteratura 2005 — Lombardi nel Mondo
Cronache dal Festivaletteratura 2005
Contributi dal Festivaletteratura: cronaca di incontri con autori durante il Festival letterario di Mantova.
Alla colazione presso la Pasticceria Ducale la scrittrice di origine messicana Sandra Cisneros si è presentata vestita come una delle protagoniste “chicane” dei suoi romanzi: con huipil, l’abito coloratissimo che deriva dalla tradizione maya, rebozo, lo scialle grande protagonista del suo libro più famoso, “Caramelo” e un ciondolo che incastonava un’immagine della Vergine di Guadalupe, a cui i centroamericani sono molto devoti.
Presentata dalla scrittrice Valeria Parrella, ieri mattina la Cisneros ha regalato un’indimenticabile lezione di dolcezza e di semplicità, mostrando tutte le sue qualità di donna sognatrice e sicura allo stesso tempo, conversando amabilmente col pubblico. La Cisneros, nata a Chicago nel 1954 e molto legata alla terra dei suoi avi, il Messico, sarà presente al Festival con due appuntamenti.
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A cavallo tra la cronaca nera dell’Italia di oggi e quella fantastica del continente di Atlantide, il tutto con la benedizione di un timido sole e di uno squarcio di cielo che finalmente ha voluto regalare il blu ai colori di questa edizione del Festival. L’incontro in questione è quello tenutosi ieri mattina presso la Casa del Mantegna, per la presentazione di due autori della nuova generazione della narrativa italiana, Tullio Avoledo e Giancarlo De Cataldo. Anfitrione dell’evento, l’eterno innamorato della battuta e della freddura, spesso anche caustica, Bruno Gambarotta.
E sul gradevole clima ironico instaurato dal torinese, i due autori si sono presentati al pubblico del Festival, che anche in questo caso ha risposto con un tutto esaurito alla proposta. Ad accomunare i due, una comune passione per i fatti di cronaca, spunto per entrambi per raccontare storie e preservarne la memoria, e il fatto di essere non scrittori a tempo pieno, ma, come li ha definiti scherzosamente Gambarotta, “scrittori della domenica”. De Cataldo infatti nella vita è Giudice di Corte d’Assise, mentre Avoledo è consulente legale all’interno di una banca.
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Tra la vasta bibliografia di testi critici, biografici e celebrativi dedicati al gigante della letteratura latino americana del XX secolo, l’argentino Jorge Luis Borges, c’è un libro uscito recentemente per Adelphi e intitolato semplicemente “Con Borges” che non ha mancato di suscitare reazioni interessate ed entusiastiche.
L’autore del libro in questione, Alberto Manguel, era ieri a Mantova per incontrare il pubblico del Festival all’interno del chiostro di San Francesco. Manguel e Borges si conobbero a Buenos Aires a metà degli anni ’60: il primo era allora un sedicenne impiegato in una libreria della capitale argentina e il secondo uno scrittore celebre, anziano e ormai privato dell’uso della vista. Borges chiese al giovane di leggere per lui la sera i libri che ormai il grande argentino non riusciva più nemmeno a vedere. Nacque così un’amicizia, e la possibilità per Manguel di conoscere il mondo labirintico, pervaso di libri e cultura, in cui viveva Borges.
L’incontro di ieri è servito anche per mettere in luce la profonda cultura di Manguel, oggi scrittore e critico di qualità riconosciuta a livello internazionale.
Fabio Veneri
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