Pompeo Luigi Coppini, lo scultore del monumento ai difensori di Alamo e non solo. — Lombardi nel Mondo

Pompeo Luigi Coppini, lo scultore del monumento ai difensori di Alamo e non solo.

Gli artisti italiani che esaltarono tutte le arti in terra americana nel nome d’Italia sono tantissimi. Mentre è difficile ricordarli tutti assieme, è nostro compito toglierne qualcuno dall’oblìo temporaneo per evidenziarne l’opera per ricollocarlo sul piedestallo della storia dell’emigrazione.

La National Sculpture Society degli Stati Uniti organizzò una mostra antologica nel 1940. Gli artisti italiani rappresentavano addirittura il 20% dei 122 membri espositori. Tra di essi Pompeo Coppini. Lo stesso Coppini che il 28 aprile 1905 fu invitato a prendere la parola per dare il benvenuto all’ambasciatore italiano a Washington Edmondo Mayor des Planches in visita a San Antonio, Texas durante il suo viaggio attraverso gli Stati Uniti per accertarsi delle condizioni degli immigrati italiani. Ma chi era questo Coppini?

Pompeo Luigi Coppini era nato a Moglia, in provincia di Mantova il 19 maggio 1870, da Giovanni e Leandrina Raffa, in una famiglia che aveva conosciuto tempi migliori. Il padre si trasferì con la moglie a Firenze quando Pompeo era ancora in tenera età. Dopo alterne esperienze nel 1889 riuscì a diplomarsi brillantemente all’accademia di Belle Arti sotto la guida di Augusto Rivalta, ma incerto sul da farsi si arruolò come bersagliere; fu anche in Sicilia al tempo dei Fasci del 1894. Si iscrisse pure ad una loggia massonica clandestina, affiliazione che mantenne costantemente per tutta la vita.

A questo punto aveva chiaramente capito che la scultura sarebbe stata la sua ragione di vita.

Lavorò in diversi laboratori a Pietrasanta dove  scolpì la sua prima statua d’ispirazione, un angelo di due metri e mezzo, per un cimitero di Boston. Cosa che gli fece balenare l’idea di emigrare. Riuscì a ottenere una lettera di presentazione dal colonnello dei bersaglieri, Cesnola, fratello del direttore del Metropolitan Museum di New York. Con in tasca questa lettera e una quarantina di dollari si imbarcò a Genova sul Kaiser Wilhelm II il 21 febbraio 1896. Coppini si districò abbastanza bene nell’intricato mondo artistico di New York concentrandosi con discreto successo  sulla ritrattistica. Ai primi del 1898 sposò  Elizabeth di Barbieri, la sua modella di New Haven, Connecticut per il monumento in commemorazione di Francis Scott  Key, l’autore dell’inno nazionale americano. Fu naturalizzato cittadino americano nel 1902. Nel 1901 il destino lo fece incrociare con Riccardo Bertelli, proprietario della Roman Bronze Works che  lo andò a trovare mentre stava ritoccando la  statua del presidente McKinley, e gli chiese se conoscesse qualche scultore disposto a trasferirsi temporaneamente a San Antonio, Texas. Un altro mondo dovette pensare, ma Coppini  offerse il proprio servigio e non sarebbe mai più tornato a vivere definitivamente a New York.

Lo scultore di origine tedesca Frank Teich gli fece modellare diverse statue di eroi confederati che egli interpretò molto bene. Gli elogi lo convinsero a intraprendere la carriera in proprio che continuò per tutta la vita lavorativa. Le sue opere sono sparse in tutti gli Stati Uniti ma soprattutto in Texas dove visse a San Antonio fino al 1915, spostandosi poi a Chicago per qualche anno indi  per un  po’ di tempo a New York. E ritornare infine a San Antonio che era diventata la sua città adottiva. Tra le sue prime opere il gruppo dedicato alle “Vittime del tifone di Galveston” del 1904 donato all’università del Texas a Austin che ricorda uno dei più tragici disastri della storia del Texas spesso paragonato all’alluvione Katrina nella vicina New Orleans in Louisiana.

Coppini lavorava su commissione oppure partecipando a bandi pubblici, attività che richiedeva molti contatti e faticosi spostamenti. Il suo temperamento molto fiero non aveva spazio per i compromessi, ma la mancanza di diplomazia era bilanciata dalla sua bravura e dal costante sostegno della moglie Elisabeth che fu sempre al suo fianco nelle infinite battaglie per la sopravvivenza. Non ebbe figli ma una sua allieva, Waldine Tauch divenne  parte della famiglia. Nel 1905 fece venire in America il fratello Gino, agronomo che per un certo periodo lavorò nel ranch di un certo Kleberg, ammiratore di Coppini. Coppini si fece pure raggiungere dai genitori, ma il desiderio di riunire la famiglia fallì. Sia il fratello sia i genitori rientrarono in Italia.

Alla fine del 1907, dopo aver vinto la gara per la statua equestre del generale John Hunt Morgan a Lexington, Kentucky decise di ritornare in Italia. Fu un viaggio di piacere e di studio. Arrivato a Amburgo visitò la Germania e la Francia in cerca di ispirazioni artistiche prima di sostare a Moglia dove fu accolto come un eroe. La sera del 7 marzo 1908 i concittadini lo festeggiarono con un banchetto all’albergo Aquila d’Oro. Fu in quell’occasione che Coppini promise un monumento ai “Martiri di Guerra” che avrebbe avuto il duplice scopo di perpetuare il sacrificio dei soldati e il lavoro di un mogliese nel mondo. Promessa che mantenne e realizzò durante la sua ultima permanenza in Italia nel 1951 con un’opera che si discosta dai monumenti militareschi del periodo e rivela la statura interiore dell’artista. Una figura scultorea spogliata delle vesti militari in atto di profonda meditazione che tuttora campeggia nel cortile della scuola primaria di Moglia, Mantova.

Ritornato in Texas l’irrequieto Coppini continuò a lavorare incessantemente alle opere legate alla storia dello stato : il monumento del confederato, Paris ; il monumento a Sam Houston, Huntsville ;  il monumento a John Reagan, Palestine ; la statua di Stephen F. Austin, cimitero di Austin, per citarne alcuni. Nel 1911 fu in Messico dove modellò la statua dedicata a George Washington, una delle sue preferite. Nel 1919 a Cuba per un concorso.

Nel 1926 Pompeo Coppini costruì la prima porta massonica allegorica al mondo per la cattedrale dello Scottish Rite, il suo capolavoro che illustra dettagliatamente nella sua autobiografia “From Dawn to Sunset” (Dall’alba al tramonto”) pubblicata nel 1949..

Coppini aveva in mente espressioni artistiche che mettessero in luce la storia e il valore dei texani. Nonostante varie opposizioni e cambiamenti non graditi al disegno iniziale, l’arte di Coppini  è tuttora presente nella famosa Fontana  George Washington Littlefield  all’università del Texas a Austin che include le statue di Jefferson Davis, Robert H. Lee, James Hogg, Albert Sidney Johnston, John Reagan e Woodrow Wilson, eretto nel 1932.

 

Nel 1936 Coppini scolpì i sei busti per la Hall of Heroes ( La galleria degli eroi), oggi Fair Park di Dallas, tra cui quello di Prospero Bernardi, un immigrato italiano di Budrio che prese parte alla battaglia di San Jacinto nel 1836. Tra l’altro altri due pittori italiani, Carla Ciampaglia e Ettore Serbaroli sono gli autori dei gloriosi murales sparsi sui muri degli edifici del parco.

 Nel 1941 la Baylor University gli concesse la laura “honoris causa” in Belle Arti di cui aveva modellato la statua del fondatore, R.E.B. Baylor, tuttora collocata nel campus del medesimo ateneo a San Antonio. Benemerenza che seguiva quella di Commendatore dell’ordine della Corona d’Italia conferitagli in occasione del Columbus Day a New York nel 1931 in riconoscimento del suo contributo artistico in America.

Nel 1934 vinse la gara per il conio di una moneta da 50 centesimi per commemorare  il centenario del Texas con il celebre disegno dell’aquila.

Ma il nome di Pompeo Coppini è indissolubilmente legato al coronamento di uno dei sogni della sua vita : la celebrazione del sacrificio della missione di Alamo cui dedicò gran parte della sua vita artistica. La battaglia di Alamo ebbe luogo a El Alamo (pioppo americano) nel 1836 e vide di fronte forze messicane contro quelle texane, che furono annientate. La sconfitta ad opera del generale messicano Santa Anna propiziò la riscossa dei texani che sconfissero definitivamente gli avversari nella battaglia di San Jaacinto che il 21 aprile 1836 mise fine alla rivoluzione.

L’epopea di Alamo è molto conosciuta soprattutto per  le serie televisive riguardanti Davy Creockett e il film “Alamo” che il mitico John Wayne diresse nel 1960 con Richard Widmark e Frankie Avalon, il noto cantante italo americano.

Il monumento agli eroi di Alamo è alto quasi venti metri e si staglia verso il cielo nelle vicinanze dei ruderi della missione. Il cenotafio, tomba vuota, si intitola “Lo spirito del sacrificio”e fu creato da Coppini su disegno dell’architetto Carlton Adams. Si compone della figura maschile denominata appunto “Lo spirito del sacrificio” e di quella femminile che rappresenta il Texas  oltre al bassorilievo con le figure degli eroici difensori di Alamo, Bowie, Bonham,Travis e Crockett. Il basamento è di granito del Texas mentre il monumento è scolpito in marmo della Georgia  che Coppini andò personalmente a ispezionare nelle cave della Georgia. Da segnalare a titolo di curiosità che il progetto di Coppini fu preferito a quello di Gutzon Berglum, lo scultore dei busti dei presidenti americani di Mount Rushmore in South Dakota.

Quante sono le opera di Coppini in America? Il suo lascito consiste di almeno trentacinque monumenti pubblici, sedici statue e quasi ottanta busti. Era molto critico nei confronti del modernismo e pensava che in America la scultura potesse essere salvata con una rigida selezione per individuare i possibili talenti enfatizzando l’importanza dell’istruzione individuale impartita da artisti esperti, pensiero che mise in atto facendo il mentore della scultrice Waldine Tauch che lo accompagnò sino alla morte

Coppini fu nominato preside della facoltà di Belle Arti del Trinity College dal 1943 al 1945 e assieme a Waldine Tauch fondò la Coppini Academy of Fine Arts nel 1950.

Pompeo Luigi Coppini morì il 26 settembre 1957 a Austin, Texas. È sepolto in una cripta da lui progettata nel campo Rose Arbor del Sunset Memorial Park di San Antonio (1701 Austin Highway, San Antonio,TX). Il monumento funebre ha alla base una lampada dal cui fumo emergono tre figure : il padre Tempo alato che cerca di fermare Pompeo mentre offre la statuetta di Aton e rivolge lo sguardo a Minerva e alla Gloria. Dietro  la moglie Elizabeth lo sprona a non fermarsi. Al centro l’occhio di Dio.

Elizabeth di Barbieri nata il 29 giugno 1875 a New Haven, CT morì il 17 dicembre 1957.  Per tutta la vita era stata al fianco del vulcanico e geniale Pompeo e lo seguì quasi subito.

 

Fonti : Pompeo Coppini “From Dawn to Sunset”, Naylor: San Antonio, 1949 ; vedi pure versione in italiano pubblicata dal comune di Moglia e disponibile nella biblioteca di Moglia, Mantova. Omaggio di Moglia a Coppini, numero unico, 22 aprile 1951. www.findagrave.com.

 

Ernesto R Milani

Ernesto.milani@gmail.com

11 luglio 2011

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