Donne contro la ndrangheta: quando il Sud ha il coraggio di resistere. — Lombardi nel Mondo
Donne contro la ndrangheta: quando il Sud ha il coraggio di resistere.
Il Distretto Italia della Fondazione Filitalia International di Filadelfia (USA), la Banda degli Onesti, Associazione per l’educazione alla legalità di Milano e il Portale dei Lombardi nel Mondo in collaborazione con l’Amministrazione Provinciale di Mantova, ha invitato nella città virgiliana Maria Carmela Lanzetta, Sindaco di Monasterace.
L’iniziativa è sostenuta e promossa all’estero dall’Associazione dei Mantovani nel Mondo Onlus e dal Circolo Gente Camuna di Zurigo (Svizzera), gemellato con il sodalizio virgiliano.
In una dichiarazione comune Daniele Marconcini Presidente dell’Associazione dei Mantovani nel Mondo Onlus, Editore del Portale dei Lombardi nel Mondo ed Emilia Sina Presidente del Circolo di Gente Camuna di Zurigo (Svizzera) hanno evidenziato “come il tema della legalità stia diventando sempre piu’ importante anche nel Nord Italia dove oramai dilaga il fenomeno mafioso.
L’invito a Maria Carmela Lanzetta e la presenza del Sottosegretario Marco Rossi Doria,vogliono essere uno stimolo ed un esempio per formare i giovani.
Fondamentale sarà l ‘apporto dell’Amministrazione Provinciale il cui impegno è stato garantito dall’Assessore alla Pubblica Istruzione Francesca Zaltieri. E’stato ribadito un impegno a svolgere una attività sussidiaria “per concorrere “allo sviluppo dell’ordinata e civile convivenza della comunità regionale attraverso il sostegno ad iniziative di sensibilizzazione della società civile e delle istituzioni pubbliche, per contribuire all’educazione alla legalità, alla crescita della coscienza democratica, all’impegno contro la criminalità organizzata e diffusa e contro le mafie” come recita Legge Regionale 14 febbraio 2011, n. 2.”.
Una legge che secondo il Consigliere regionale mantovano Marco Carra non ha trovato una reale applicazione per mancanza si fondi ma che dovrà essere sostenuta nella prossima legislatura, qualsiasi maggioranza governi la Regione.
Unanime il consenso delle comunità lombarde all’estero all’iniziativa sia da parte di Emilia Sina, bresciana dalla Svizzera ma anche da Roberto Serra, anch’egli bresciano, residente in Lussemburgo. Sostegno e solidarietà anche da New York da Gianluca Galletto per il quale solo con la mobilitazione civile delle coscienze si puo’ vincere con le varie mafie.
Maria Carmela Lanzetta e le altre sindache che si definisco Girasoli, si muovono infatti in una realtà difficile, ma come questo fiore estivo guardano in alto con coraggio e vitalità, risolute nel proprio impegno istituzionale, nonostante siano state più volte, vittime di gravi intimidazioni, decise andare avanti con umiltà, coraggio e senso del dovere.
E a queste donne, lontane dai protagonismi e dai salotti televisivi, che vogliamo dedicare la nostra mobilitazione.
La sindaca calabrese Maria Carmela Lanzetta assieme a Carolina Girasole e Elisabetta Tripodi, Sindache calabresi come Carmela hanno dato vita un movimento contro l’ ndrangheta Maria Carmela Lanzetta è la sindaca di Monasterace diventata simbolo della resistenza alle cosche dopo due attentati e mille sforzi per ristabilire le regole della convivenza civile nel suo paesino della Locride. Accanto a lei, in questa primavera delle donne calabresi, altre amministratrici comunali, che hanno abbandonato professioni di successo e rischiato la vita pur di mettersi, col buonsenso delle madri, a disposizione della cosa pubblica.
Infine, accanto a loro, e questo è forse il dato più incoraggiante, una lunga schiera di giovani donne cresciute nelle famiglie di ndrangheta ma decise a passare dalla parte dello Stato.
La scena si svolge nella farmacia della famiglia Lanzetta. Bruciata. Ad appiccare il fuoco sono stati quattro figuri che, senza nemmeno il timore delle telecamere di sorveglianza, hanno versato la benzina dalla finestra sul retro prima di buttare dentro un fiammifero. E’ successo alle 6 del mattino del 26 giugno 2011. Giorno della festa dell’Infiorata. Poche ore dopo il marciapiede di fronte alla farmacia era un tappeto di fiori, un omaggio della parte sana di Monasterace a Maria Carmela. E le donne del paese erano già al lavoro le mura annerite per salvare il salvabile e consentire alla sindaca di riaprire al più presto.
Non è finita quella sera, era soltanto l’inizio. Nove mesi dopo, la ‘ndrangheta si è rifatta viva, stavolta a colpi di pistola, sparati contro la serranda della stessa farmacia e contro l’auto di Maria Carmela. Che però non si è arresa, ha ritirato le dimissioni che, a caldo, aveva dato sull’onda dell’emotività: “devo continuare a fare il mio dovere”, ha detto. E ha ripreso a governare uno dei paesi più difficili e remoti d’Italia, combattuta dai clan ma sostenuta dalla sua gente.
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