L’emigrazione italiana: un percorso a senso unico? Convegno al MEI — Lombardi nel Mondo

L’emigrazione italiana: un percorso a senso unico? Convegno al MEI

E’ la domanda alla quale il convegno, in programma il 30 novembre a Roma, presso il Complesso del Vittoriano, vuole rispondere offrendo spunti di riflessione che rendano conto delle recenti trasformazioni dell’emigrazione italiana

ROMA- “L’emigrazione italiana: un percorso a senso unico?”. È il tema del convegno in programma il 30 novembre alle 11.00, a Roma, presso il Complesso del Vittoriano.

L’emigrazione italiana: un percorso a senso unico? è la domanda alla quale il convegno, attraverso il contributo di esperti e studiosi di emigrazione italiana, vuole rispondere offrendo spunti di riflessione che rendano conto delle recenti trasformazioni dell’emigrazione italiana, fra ritorni in Italia e nuove partenze.

La storia dell’emigrazione italiana ha insegnato che le partenze non sono mai definitive o comunque si emigra, inizialmente, con l’idea di tornare e in buona parte dei casi si torna effettivamente: dal 1905 ai nostri giorni sono, in effetti, rimpatriati più di 11 milioni di italiani emigrati. Al rientro in Italia, però, spesso dopo anni di attesa e nostalgia, si vive la realtà di non essere riconosciuti come italiani, ma al massimo come “italo…-qualcos’altro”.

A ciò contribuiscono vari aspetti, come la lingua, la parola, il suono che ha preso un accento straniero; la differenza di stile di vita e di metri di valutazione generata da anni di vita all’estero, che finisce per diventare una barriera culturale.

Negli ultimi decenni del Novecento cambia, inoltre, la fisionomia della presenza italiana nel mondo e con lo sviluppo sociale ed economico del Paese, l’emigrazione non coinvolge più consistenti fasce di popolazione, ma soprattutto personale qualificato e tecnici, a seguito di aziende, cui si aggiungono studenti e docenti universitari.

Nel 2009, secondo i dati Istat, sono circa 39 mila i cittadini italiani espatriati. Tra questi, il 15% sono laureati, essi prediligono i Paesi europei e quelli di antica emigrazione d’oltreoceano (Stati Uniti, Brasile, Argentina, Australia e Venezuela).

Introduce il convegno Catia Monacelli, del Museo dell’Emigrazione Piero Conti, Comitato scientifico MEI.

Sono previsti a seguire gli interventi di Franco Narducci, Vice Presidente Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati; Maddalena Tirabassi, Centro Altreitalie, Globus et Locus; Salvo Iavarone, Presidente Associazione Sviluppo Mezzogiorno e Futuro.

Alle 14.30 è in programma la visita al Museo nazionale dell’Emigrazione Italiana e alle 15.00 la ripresa dei lavori sarà introdotta da Lorenzo Prencipe, Coordinatore comitato scientifico del Museo nazionale dell’Emigrazione Italiana.

Seguiranno gli interventi di Michele Colucci, Istituto di studi sulle società del Mediterrano, Consiglio Nazionale delle Ricerche su “Il ritorno degli Italiani negli anni 1970-1980”; Corrado Bonifazi, Istituto di ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali, Consiglio Nazionale delle Ricerche su “La ripresa e la trasformazione delle emigrazioni”; Paola Corti, Università di Torino su “Visite e legami tra due mondi”; Delfina Licata, Capo redattore del Rapporto Migrantes Italiani nel Mondo su “L’emigrazione italiana oggi e le nuove forme di mobilità”; M. Carolina Brandi, Istituto di ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali, Consiglio Nazionale delle Ricerche su “Ritorno o non ritorno dei cervelli?”.

Le conclusioni saranno affidate a Matteo Sanfilippo, Università della Tuscia. (aise)

 

 

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martedì 28 Gennaio, 2020