Medaglia d’onore per gli ex internati — Lombardi nel Mondo
Medaglia d’onore per gli ex internati
In data 18 maggio 2011, il Governo ha risposto, in Commissione Difesa, all’interrogazione presentata al Presidente del Consiglio dei Ministri dall’on. Franco Narducci, concernente la “Medaglia d’onore ai cittadini italiani militari e civili deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra”. Una onorificenza ricevuta da poche persone rispetto agli aventi diritto, che secondo alcune stime ammonterebbero a circa 650.000 rispetto alle 13.500 richieste di concessione della medaglia d’onore.
Ho ritenuto importante presentare tale interrogazione mosso dalla necessità che vi sia una maggiore informazione in merito alle modalità di concessione di tale onorificenza soprattutto in un anno in cui celebriamo i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Nell’interrogazione in questione ho chiesto, infatti, al Comitato Gestore dell’onorificenza e alla Presidenza del Consiglio se “intendano attivare una specifica campagna d’informazione in favore dei cittadini italiani, civili e militari, deportati e destinati al lavoro coatto dal Terzo Reich e dei loro congiunti e discendenti (in caso di decesso dell’ex-internato), affinché sia garantita la massima copertura nell’assegnazione della Medaglia d’onore prevista della legge 27 dicembre 2006 n. 296”.
Durante l’illustrazione dell’interrogazione ho sottolineato il fatto che la “Medaglia d’onore per gli ex internati riguarda anche molti cittadini italiani all’estero” e che “contrariamente a quello che dice il Governo riuscire a raggiungere la modulistista sul sito internet istituzionale è cosa complicatissima, e non impossibile”.
Purtroppo, come risulta da verifiche effettuate con alcuni interessati “i Comuni non sono al corrente della decorazione, non essendo mai stati informati dai competenti uffici della Presidenza del Consiglio che invece su questa legge avrebbe dovuto cointeressare ampiamente tutti i Comuni d’Italia in quanto ente di prossimità al cittadino e quindi in grado di segnalare gli aventi diritto a ricevere l’onorificenza, compresi i discendenti come prescritto dal legislatore”.
Inoltre, ho sottolineato che, stando alle dichiarazioni dell’Associazione nazionale reduci dalla prigionia, “sino a quando non si darà il dovuto risalto mediatico informando il grande pubblico dell’esistenza della Medaglia e del diritto ad ottenerla anche da parte dei discendenti, la maggioranza degli aventi diritto non avrà la possibilità di onorare la memoria dei propri cari e far uscire dall’oblio una delle pagine più gloriose della nostra storia contemporanea e se si continua di questo passo molti ex internati ancora in vita non avranno mai la soddisfazione di ricevere l’onorificenza che la Repubblica Italiana ha loro destinato”. Sarebbe un vero peccato, non onoreremmo il nostro debito di graditudine.
Il Governo dopo aver evidenziato i percorsi di accesso al sito internet in cui sono contenute le notizie inerenti l’onorificenza con i relativi moduli per ottenerla, ha elencato le iniziative che sono state realizzate, soprattutto in occasione di ricorrenze come il 2 giugno, tese ad evidenziare l’importanza dell’onorificenza che viene pubblicizzata anche tramite l’associazionismo degli ex combattenti.
Come si può vedere una risposta minimale tesa a non impegnarsi più di tanto per promuovere l’opportunità di ricevere questa importante onorificenza che è motivo di grande orgoglio nazionale e di profondo legame con la madrepatria, sia per i cittadini residenti in Italia che per quelli residenti all’estero.
(http://www.franconarducci.eu)
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