La nostra ricchezza è la diversità — Lombardi nel Mondo

La nostra ricchezza è la diversità

MELBOURNE – Il ministro degli Affari Multiculturali e della Cittadinanza del Victoria, Nicholas Kotsiras può trarre un bilancio decisamente positivo della sua attività politica.

Il primo ministro di un governo liberale del Victoria nato in Grecia è entrato in Parlamento nel 1999, a 40 anni,  come rappresentante del seggio di Bulleen, ma il suo percorso nel partito era iniziato molto prima.

Nato a Messinia, in Grecia, nel 1959, Nicholas Kotsiras è arrivato a Melbourne con i  genitori nel 1964.  Il primo ricordo all’arrivo a Station Pier (aveva cinque anni) era l’illuminazione della città.  Rivolgendosi alla madre, dopo aver guardato incantato le luci che illuminavano il centro, disse: “Questo deve essere un posto bellissimo”. La Melbourne del 1964 era diversa da quella di oggi; i tempi erano molto più duri.  Gli immigrati erano incoraggiati ad assimilarsi completamente nella società australiana, dimenticando la loro lingua e la loro cultura.  A questo proposito il ministro ricorda la preoccupazione della madre quando  si è recata ad iscriverlo a scuola e l’insegnante le disse che il suo bambino avrebbe dovuto tralasciare lo studio del greco perché avrebbe ritardato il suo apprendimento dell’inglese.

Gli insegnanti oggi sanno perfettamente che l’apprendimento di una seconda lingua aiuta la comprensione della lingua madre, ma all’epoca certi concetti non erano ancora comuni, e il giovane Nicholas, non ha frequentato lezioni di greco e la lingua dei genitori l’ha appresa solo a casa.   La Melbourne del ‘64 era quella in cui gli immigrati che frequentavano la scuola venivano etichettati come  “wog”  e “dago”,  e spesso il giovane Nick, intimidito dai compagni di classe, rifiutava di recarsi a scuola.

La famiglia Kotsiras, come tanti  connazionali arrivati nello stesso periodo in Australia, aveva un piano ben preciso:  lavorare, mettere da parte un gruzzoletto di soldi e poi tornare al paese natio, ma come spesso accade le cose non vanno nella maniera programmata e i Kotsiras si sono innamorati dell’Australia, hanno stretto amicizie,  hanno scoperto le grandi opportunità che questo paese offriva sia dal punto di vista lavorativo che di studio e, dopo aver  comprato casa, hanno deciso di rimanere a Melbourne in pianta stabile.

Nicholas Kotsiras ha frequentato la Collingwood High, una scuola ad alta densità etnica, poco accademica che offriva materie elettive sperimentali,  e poi la  Thornbury High, una scuola più ortodossa, e dopo la laurea in scienze alla Melbourne University e l’abilitazione, ha iniziato ad insegnare scienze e matematica alla Coburg High School.  Già negli anni della scuola quando frequentava la Collingwood High,  e poi negli anni di docenza,  Kotsiras matura un’idea che lo accompagnerà tutta la vita e che diventerà una delle forze trainanti delle sue scelte politiche: quella che ogni giovane in Australia deve avere le stesse opportunità,  a prescindere dalla scuola che frequenta, o del ceto sociale di provenienza, che  la qualità dell’istruzione deve essere la stessa,  mentre negli anni 80 gli studenti dei western suburbs (generalmente provenienti da famiglie etniche, meno abbienti ) non ricevevano lo stesso livello educativo di quelli degli eastern suburbs (generalmente di origine anglo celtica e di ceto borghese).  Convinto delle sue posizioni, Kotsiras ha tentato di cambiare il sistema dall’interno, nell’ambito scolastico, ma si è presto reso conto che quelli che voleva ottenere erano  cambiamenti per i quali necessitava uno schieramento  politico.

Da Coburg, dove era responsabile dell’8vo anno e coordinatore dei corsi di matematica, Kotsiras è diventato vice preside di St Basil Grammar School, Brunswick, una nuova scuola della chiesa greco-ortodossa, un’esperienza che gli ha permesso non solo di lavorare ad un progetto innovativo ed impiegare direttamente il personale, ma anche di elaborare un programma scolastico ad hoc per studenti che, come lui, provenivano da famiglie di immigrati.  Dopo tre anni a St. Basil  il vice preside si è spostato a Merriland High, prima di venire richiamato dalla scuola greca, questa volta come preside.

Kotsiras  racconta che il fattore determinante della sua scelta politica è stata la piattaforma sull’istruzione dell’allora ministro Joan Kirner nei primi anni ‘90, quando abitava con la moglie Angela, che era consigliere comunale indipendente, a Northcote, una zona dove non c’era neanche una sezione del Partito liberale:  “La più vicina era a Bundoora dove ero segretario, ma la distanza era tale che mi sono convinto ad aprire una sede sulla High Street”. 

 

Inizio in salita a Northcote

Nel 1992, anno di elezioni statali, il Partito liberale chiese a Kotsiras di candidarsi per il seggio di Northcote, all’epoca detenuto dal ministro del Tesoro, il laburista Tony Sheehan, con un margine del 24%.   Ironicamente i figli dei due candidati che vivevano ad una strada di distanza e spesso si incontravano  la mattina quando si recavano ai rispettivi lavori, frequentavano la stessa scuola elementare.   Quella di Kotsiras a Northcote sembrava una “missione impossibile”, ma il candidato greco-australiano ha notevolmente scosso quella che veniva considerata una roccaforte laburista tanto da spingere il premier eletto Jeff Kennett ad offrirgli una posizione come consigliere ministeriale nel campo del multiculturalismo.

Convinto che per contare bisognava essere coinvolti  in politica, Kotsiras non ci ha pensato due volte ed ha accettato l’offerta,  abbandonando a 33 anni la carriera nel campo dell’istruzione.  Per Kotsiras i sette anni come consigliere ministeriale hanno rappresentato un periodo formativo importante, con il nuovo governo che, per far fronte ai debiti ereditati, ha messo in moto quella che è ormai universalmente riconosciuta come la “Kennett revolution”:  la chiusura di 350 scuole pubbliche, il licenziamento di 7.000 insegnanti, di 16.000 dipendenti del settore trasporti, la privatizzazione di numerosi beni pubblici (gas, elettricità, prigioni, servizio ambulanze, TAB), una serie di riforme che hanno provocato forte malcontento tanto da spingere il popolo di Melbourne a scendere in piazza nella più imponente manifestazione dalla guerra del Vietnam con più di 100mila persone davanti al parlamento.

 

Ferma opposizione a Pauline Hanson

Come consigliere ministeriale nel campo del multiculturalismo, Kotsiras ha preso una posizione intransigente contro l’entrata in campo di Pauline Hanson,  spingendo il premier  Kennett ad  opporsi con grande vigore all’avanzata di One Nation, ed a chiedere un maggior impegno antirazzista  da parte del governo federale del primo ministro Howard.

Nel 1999, su suggerimento del premier che era anche suo mentore, Kotsiras si candida per la preselezione del seggio di Bulleen, all’epoca detenuto dal liberale David Perrin, un seggio che ha una componente etnica non indifferente con l’11% di elettori di orgine italiana, il 10% di origine greca e un altro 10% di origine cinese. Come spesso accade in entrambi i maggiori schieramenti politici,  quando un candidato è di origine etnica, anche nel caso della preselezione di Buleen si è parlato di “branch staking”, di iscrizioni pilotate di rappresentanti di gruppi etnici in determinate sezioni,  “anche se, sottolinea Kotsiras,  su 35 delegati liberali alle preselezioni, solo tre erano di origine greca”.

Riconfermato alle elezioni del 2002, 2006 e 2010  evidentemente  Kotsiras ha svolto un buon lavoro, che è stato premiato dal nuovo premier Bailleau con il ministero degli Affari Multiculturali e la Cittadinanza, un traguardo che ha riempito d’orgoglio la madre del deputato e che il padre, scomparso qualche anno fa, purtroppo non ha avuto modo di festeggiare. Un traguardo che è il coronamento di 11 anni di attività politica e di rappresentazione del suo elettorato:  “Quando sono stato eletto la prima volta – racconta – ho iniziato a fare delle riunioni, al centro commerciale di Bulleen, invitando i residenti ad incontrarmi, a raccontarmi quali erano le istanze che stavano loro a cuore.  Penso che se tratti la gente con equanimità  e rispetto, se ascolti le loro richieste e intervieni su quelle, ti guadagni la loro stima, mentre se fai promesse solo durante la campagna elettorale perdi il rispetto dell’elettorato”.

 

Due decisioni immediate

Come ministro Kotsiras ha preso due decisioni  immediate:  la prima relativa alla Commissione multiculturale del Victoria, la seconda con l’istituzione del “Ministerial Advisory Council for Multilingual  & Multicultural Victoria”.

“Quando sono diventato ministro,  lo scorso dicembre, ho fatto dei cambiamenti che avevo già annunciato durante la campagna elettorale,  perché non solo  volevo una Commissione  indipendente, ma anche che diventasse la voce della comunità, non un megafono per il  governo.  La Multicultural Commission – continua il ministro -, deve rappresentare un collegamento tra la comunità e il governo, ed essere in grado di investigare qualunque ministro del governo, incluso me, o qualunque dipartimento, se non rispetta gli obiettivi multiculturali dell’esecutivo.  Precedentemente la Commissione non poteva muovere un dito senza il benestare del ministro, quindi se c’era carenza di interpreti all’ospedale di Ballarat, non poteva investigare il dipartimento della Salute senza l’approvazione del ministro, oggi la Commissione può investigare indipendentemente e poi raccomandare dei cambiamenti.  Negli ultimi 11 anni la Commissione in questione non ha mai mosso una critica nei confronti del governo che magari faceva un buon lavoro, ma 11 anni senza un’obiezione sembra un po’ strano”.

La Commissione continuerà ad allocare fondi agli eventi comunitari, i festival,  le manifestazioni culturali ecc., fornendo le opportune informazioni al governo che poi erogherà i fondi ai vari gruppi comunitari assicurandosi che vengano spesi correttamente.

Il Consiglio di consulenza  si occuperà dell’attuazione della nostra piattaforma, annunciata in campagna elettorale, sul progetto LOTE (Language Other Than English) che diventerà obbligatorio dal primo al decimo anno scolastico.  Al momento abbiamo risorse e insegnanti qualificati in alcune lingue e carenze in altre.  Il ruolo del Consiglio sarà quello di negoziare con il settore scolastico pubblico dei doposcuola, quello privato e quello cattolico per accertarsi che ci sia una transizione tra la scuola elementare e quella secondaria.  Al momento uno studente può studiare l’italiano per sei anni alle elementari ed essere costretto a continuare gli studi in francese o in mandarino alle superiori perché la scuola secondaria di quartiere non prevede l’insegnamento dell’italiano.  Ci dobbiamo accertare che ci sia un coordinamento appropriato affinché gli studenti possano continuare ad apprendere la lingua che hanno scelto.

Spostando l’attenzione sul dibattito sul multiculturalismo, il ministro degli Affari Multiculturali sottolinea che in Europa si fa un gran parlare di immigrazione perché non c’è un approccio bipartisan, come in Australia, e perché i governi  europei non hanno messo in atto programmi per favorire l’integrazione degli immigrati, come i corsi d’inglese disponibili nel nostro Paese.  “In Australia le differenze culturali vengono celebrate, e liberali e laburisti hanno un approccio comune sul multiculturalismo, per il rispetto delle culture, perché solo rispettando le culture degli immigrati, modificando la propria per accogliere le nuove, si può imparare a vivere armoniosamente”.

Kotsiras precisa poi che il dibattito in corso anche in Australia sul “burqa” non è importante per il governo del Victoria perché “se indossare il burqa è una libera scelta va accettato, se è un’imposizione va ostacolato e il Partito liberale è sempre favorevole alle libere scelte individuali”.

Socio onorario del Veneto Club, che spesso frequenta, grande amante dello sport,  pratica il tennis e il ping pong, ma non il golf perché ancora non è mai riuscito a colpire la palla ed è tifoso del Collingwood e del South Melbourne, ma anche dei Melbourne Victory e Heart, Kotsiras riconosce che dalla sua entrata in politica non solo è cambiata la sua vita, ma anche quella della moglie Angela e dei figli.  Visibilmente commosso, sottolinea come nei sette anni da consigliere ministeriale, sempre impegnato con il premier, e poi, dalla sua elezione, con l’attività parlamentare, ha sfortunatamente perso alcune delle tappe fondamentali della crescita dei figli che oggi hanno tutti più di 20 anni: “Ora tentiamo di trascorrere almeno una serata alla settimana tutti insieme, ma i ragazzi hanno trascorso più tempo con la madre e i nonni che con me, e non mancano di farmelo notare.  Questo è l’unico grande rammarico della mia scelta politica”.

 

RICCARDO SCHIRRU

 

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