La storia di Renata. Da Varese a Salto — Lombardi nel Mondo
La storia di Renata. Da Varese a Salto
Ciao lombardi di tutto il mondo! Vi presenterò il mio terzo lavoro. Vi ho raccontato e mostrato fotografie della mia città, dove immigranti italiani, hanno lasciato le loro tracce in tanti edifici.
La seconda è stata un´intervista al mio caro nonno Romeo, lombardo, venuto a Salto quando aveva soltanto due anni; e per questo terzo lavoro l´intervista sarà a sua sorella più grande di lui. Lei si chiama Renata ed ha 87 anni, ed è nata come lui a Varese.
L’ho intervistata a casa sua, lei vive vicino a casa mia. Ci siamo sedute nel suo soggiorno, una bella sera di autunno e quando ha saputo qual’era il motivo di questo lavoro, l’ho vista contenta di poter raccontare, perchè questa è la sua storia di vita. Una storia come tante, di tanti immigranti che sono venuti lasciando dietro di sè tante cose… famiglia, amici, e la propia terra.
Belén: Quanti anni avevi quando sei arrivata a Salto?
Zia Renata: Ne avevo 4 anni.
B: Mi ha raccontato il nonno Romeo che il viaggio è stato molto lungo, più di venti giorni. Cosa ricordi di quel viaggio?
R: I miei ricordi di viaggio sono tanti. La partenza dal porto di Napoli, è stata nel mese di Marzo del 1927. Viaggiavamo in seconda classe e non potevamo scendere e nemmeno salire alla prima, ma ricordo le grandi onde che arrivavano fino alle ringhiere. Penso che la mia paura della tempesta è dovuta a questo viaggio! Dopo 20 o 30 giorni, come diceva la mia mamma, siamo arrivati al porto di Buenos Aires; in questa città ci siamo rimasti soltanto una notte, ci siamo fermati a casa di amici di famiglia. Dopo, la partenza a Salto, in vaporetto dove ci aspettava mio padre.
B: Com’ era la tua vita da bambina appena arrivata?
R: Non sapevo parlare lo spagnolo ed io mi vergognavo tanto quando parlavo con i miei vicini che non mi capivano, i bambini ridevano quando mi ascoltavano ed io volevo giocare con loro…, ma quando ho cominciato a frequentare la scuola, già lo sapevo, perchè a sette anni lo parlavo bene. Ho fatto tanti amici!
B: Hai lavorato qualche volta?
R: No, non ho mai lavorato. Sono soltanto una casalinga.
B: Ti sei sposata ed hai avuto figli. Cosa hai voluto trasmettergli della cultura italiana?
R: Prima di tutto, l´idioma, la lingua. Tutti hanno imparato l´italiano. E poi gli ho sempre parlato di tutto quello che io ricordavo della mia terra.
B: So che sei stata in Italia con tuo figlio José Luis, alcuni anni fa. Me lo racconti per favore?
R: Questo viaggio è stato un regalo di mio figlio, perchè lui voleva che io ritornassi al mio paese, dove sono nata e per conoscere i miei parenti.
Ho visitato la mia casa, vederla mi ha fatto vivere tante nostalgie! Esisteva ancora un albero dal tempo di mio padre e la stalla dove mettevamo la mucca durante l´inverno. Ho pensato, perchè ce ne siamo andati in America! Dalla casa alla macchina sono ritornata con tanta emozione, che mi cadevano le lacrime, ma nessuno si è reso conto. Mi sono incontrata con i miei parenti. Ho visitato al cimitero la tomba di mio padre, perchè lui è ritornato in Italia per morire.
Siamo rimasti in Italia 35 giorni e abbiamo visitato altre città, come Milano con il suo splendido Duomo. La mia riflessione: sono contenta. Sono potuta ritornare al mio paese e ti dico che l’Italia bella è!!
Durante il viaggio ho scritto un diario con tutte le mie impressioni e le cose che facevamo giorno dopo giorno. Tieni.
B: Grazie, lo leggerò tutto!
Belén Martínez Ambrosini
Corrispondente Lombardi in America Latina – Salto, Uruguay
Document Actions