F. J. Degenhardt e Tonio Schiavo — Lombardi nel Mondo
F. J. Degenhardt e Tonio Schiavo
Franz Josef Degenhardt è nato a Schwelm (Vestfalia) il 3 dicembre 1931. Dopo gli studi di giurisprudenza a Friburgo e Colonia, nel 1961, è assistente all’Istituto di Diritto Europeo dell‘Università di Saarbrücken. Debutta come cantautore nel 1963, a Radio Bremen. Come artista e giurista si impegna anche politicamente. Sceglie la professione di avvocato, nel 1969, e risiede ad Amburgo: difensore di chi viene arrestato per aver partecipato alle dimostrazioni e di alcuni membri del gruppo RAF. Nel 1971 è espulso dall’SPD. Nel 1978 entra nel Partito Comunista Tedesco (DKP). Dal 1983 è membro dell’Accademia delle Arti della DDR (Repubblica Democratica Tedesca).
F. J. Degenhardt è uno dei maggiori e più impegnati cantautori tedeschi, oltre che romanziere (dove spesso compaiono aspetti biografici o appelli alla solidarietà della sinistra). Il suo primo romanzo (Zündschnüre, 1973) resta per diversi mesi al primo posto dei bestseller del settimanale Spiegel.
Nel 1965 appare il suo album «Spiel nicht mit den Schmuddelkindern». Egli diventa una delle voci del Sessantotto e le sue canzoni sono un classico di quel periodo, della classe operaia, degli immigrati ed emarginati. Diversi premi coronano la sua carriera artistica e per molti critici Franz Josef Degenhardt continua e attualizza i lavori di artisti come Bertolt Brecht, Hanns Eisler ed Ernst Busch.
Franz Josef Degenhardt è morto il 14 novembre 2011 ad Amburgo.
«Tonio Schiavo» è una delle sue opere più conosciute apparsa nell‘epoca del massiccio arrivo degli immigrati italiani. Di questa canzone presentiamo il testo ai nostri lettori.
TONIO SCHIAVO
„(parlato) La canzone è dedicata al Gastarbeiter italiano Tonio Schiavo. Egli è vissuto, solo per poco tempo, nella città della Repubblica Federale Tedesca di Herne”
Questa è la storia di Tonio Schiavo
nato e cresciuto nel Mezzogiorno
Moglie e otto figli e tre non vivono più
e due sorelle e mezza in una camera
Tonio Schiavo è scappato
Se ne è andato lontano – in Paradiso
che si trova non si sa dove a Herne
In una baracca
con dodici amici del Mezzogiorno
per 100 marchi d‘affitto e luce spenta alle nove
vi si rintanava la sera e beveva il suo vino
qualche volta attraverso l‘abbaino vi cadevano dentro
vere stelle – in Paradiso
che si trova non si sa dove a Herne
Veri soldi spediva Tonio a casa
pagavano e ridevano nel Mezzogiorno
lavorava e lavorava per dieci al cantiere
Poi venne la festa per la copertura del tetto e tutti eran ubriachi
il capomastro lo chiamò «Porco d‘un Itaker»
A lui non gli piaceva – in Paradiso
che si trova non si sa dove a Herne
Tonio Schiavo estrasse il suo coltello
un coltello che s‘era portato dal Mezzogiorno
lo piantò nel pancione del capomastro
e uscì molto ma molto sangue con tanta birra
Tonio Schiavo fu preso subito da quattro
e vide sotto di sé Herne – il Paradiso
e lo trovò molto vicino
E questa è la fine di Tonio Schiavo
nato e cresciuto nel Mezzogiorno
lo buttarono da settanta metri
sbattè contro il selciato e sfiorò dieci magri uomini ch‘erano stanchi e sfiniti
Appena arrivati da lontano
dal Mezzogiorno nel Paradiso
e che si trova non si sa dove a Herne.
Indirizzi utili:
http://www.franz-josef-degenhardt.de/fjd.php?MenuPage=medien/pages/schriften.php
https://www.youtube.com/watch?v=r9jelyE9Mng
http://de.wikipedia.org/wiki/Franz_Josef_Degenhardt
L. Rossi (Bochum)
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