Mostra personale di Franco Marrocco a Santa Monica — Lombardi nel Mondo
Mostra personale di Franco Marrocco a Santa Monica
Il 21 Novembre si inaugura la mostra “The Red Studio & Other Works” presso Building Bridges Art Exchange a Santa Monica (California)
Il titolo della mostra, “The Red Studio & Other Works”, allude a una celeberrima opera di Henri Matisse, L’atelier rouge, del 1911.
Tale allusione richiama contemporaneamente uno dei modelli, degli archetipi fondamentali della grande pittura Modernista del XX secolo e, nello specifico, la recente esperienza artistica di Franco Marrocco. Caratteristica principale della recente ricerca di Marrocco è, infatti, quella di pensare e realizzare cicli pittorici identificati da una particolare attenzione sia al dato compositivo formale, mediante una letterale composizione della tela, sia attraverso la presentazione di colori dominanti.
In mostra è presente un quadro di grande formato, La grande palpebra (2009), cm 180x 450. Intorno a questo quadro si affiancano quadri e disegni, di formato minore realizzati sino al 2015.
Peculiarità del lavoro di Marrocco è quella di determinare i suoi cicli non come un processo temporalmente e concettualmente chiuso ma come qualcosa di “aperto”, senza una conclusione finale; uno studio appunto.
Da circa dieci anni le sue tele di grande, ma anche medio, formato sono costituite, “formate” da elementi separati che sono ricongiunti solo nell’atto della presentazione finale. Questa suddivisione presuppone e manifesta diversi tempi –e ovviamente lavoro- pittorici in questi “riquadri”. E’ come se i diversi studi confluissero in una presentazione finale che lungi dal ricomporre meccanicamente e in forma narrativa, mette in evidenza, talora per effetto di contrasto, tempi e modi dell’immagine pittorica.
Lo spazio pittorico sulla tela/tele è frutto di sedimentazioni di colore e di successive velature/cancellazioni che determinano la pratica quotidiana della pittura non come qualcosa di imposto o sovra imposto ma come un originale “affioramento”; una tecnica che combina la gravità e la tensione dello “scavo” con la leggerezza e soprattutto la fluidità tipica di tecniche come l’acquarello.
Gli straordinari “rossi” che così affioravano in anni recenti (come nella “Grande Palpebra” del 2009) si affiancano alla serie, iniziata lo scorso anno, in cui sfondi bianchi o tenui lasciano intravvedere i segni simbolici e materiali di una foresta.
La mostra, The Red Studio & Other Works, è stata realizzata in collaborazione con Bice Bugatti Club.
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