Artisti Lombardi in Spagna (1) — Lombardi nel Mondo
Artisti Lombardi in Spagna (1)
Breve introduzione
Nell’ottobre 1977 l’Istituto Italiano di Cultura di Madrid pubblicava il IX volume della collana «Documenti e ricerche» dal titolo «Dizionario degli Artisti Italiani in Spagna (secoli XII – XIX)», redatto da Luigi Ferrarino, direttore dell’istituto stesso. Era ancora l’epoca in cui molti degli Istituti Italiani di Cultura sparsi nel mondo si interessavano alla ricerca e proposta di temi e personaggi che testimoniavano l’antica presenza e attività culturale ed economica italiana nelle diverse nazioni, aspetti che sembrano oggi dimenticati o ritenuti inutili.
L’encomiabile lavoro di Luigi Ferrarino (preparato «per corrispondere alle non poche richieste di informazioni circa gli artisti italiani che hanno lavorato in Spagna, che assai spesso ci vengono formulate da specialisti e da amatori d’arte… e che vuole essere un primo abbozzo di catalogazione della materia» in attesa che la Direzione spagnola del Dipartimento Artistico «porti a termine l’inventario generale delle opere d’arte esistenti sul territorio nazionale») ci permette, grazie alle schede compilate dallo stesso Ferrarino, un primo approccio con artigiani e artisti italiani operanti in Spagna e di far conoscenza con le ricche «relazioni artistiche italo-spagnole» tra il XII e il XIX secolo.
Nel volume compaiono artisti e artigiani provenienti da ogni regione italiana, dalla Liguria alla Sicilia, dall’Emilia-Romagna, Veneto, Campania, alla Calabria: un fenomeno plurisecolare che investe l’intera Penisola e mostra un’estrema mobilità da parte di maestranze pronte a trasferirsi, oltre che nella penisola iberica, in Francia, Inghilterra, Germania, Polonia e Russia, come nelle Americhe.
La presente serie è dedicata agli artigiani e artisti di origine lombarda e ticinese operanti in Spagna (o creatori di oggetti, statue e dipinti commissionati in Italia da istituzioni e privati spagnoli). Oltre a Giovanni Battista Tiepolo (con i figli) e Luca Giordano, incontriamoTiziano Vecellio che (sembra) senza lasciare l’Italia, produce indefesso una lunga serie di ritratti per la Corte di Spagna (11 di Carlo V, 13 di Filippo II, 3 della regina Isabella e uno della sorella di Filippo II secondo Luigi Ferrarino), facendo conoscenza con decine di artisti e artigiani, apprendisti e lavoranti. Tra questi la “magnifica” Sofonisba Anguissola. Incontreremo Lombardo Ruggero (sec. XII), maestro comacino. La dinastia degli Aprile, dei Gagini (Gaggini), dei Leoni e di Castello Gian Battista, detto il Bergamasco. E il sorprendente Giovanni Della Torre (meglio conosciuto come Juanelo Turriano), da Cremona.
Il «Dizionario degli Artisti Italiani in Spagna (secoli XII – XIX)» soddisfa sicuramente la curiosità di chi è interessato alla presenza italiana in questa area culturale e linguistica: altre opere, più complesse e ricche di informazioni specialistiche, lo completeranno.
Se il volume di Luigi Ferrarino è dedicato ad artigiani e artisti, non bisogna dimenticare che tra il XII e il XIX secolo operano nella penisola iberica (e non solo) moltissimi mercanti e banchieri – cambiavalute genovesi, milanesi, veneziani, fiorentini e romani pronti a sfruttare ogni possibile occasione (come successe nell’epoca dei grandi viaggi marittimi e delle scoperte geografiche che nel XV e XVI secolo cambieranno il mondo).
Nota sull’autore del
«Dizionario degli Artisti Italiani in Spagna (secoli XII – XIX)»:
Luigi Ferrarino, scrittore e saggista, è nato a Torino. Allievo di Attilio Momigliano alla “Scuola Normale” di Pisa, per circa quindici anni è stato direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Parigi e, in seguito, di quello di Madrid (1964 – 1977).
Luigi Rossi (Bochum)
www.luigi-rossi.com
Artisti Lombardi in Spagna
ANDREOLI Giovanni Battista
(nato a Carona, Canton Ticino. Sec. XVIII)
Stuccatore.
Dal 1731 al 1734 è attivo in Danimarca.
Nel 1738 è a Madrid, dove lavora a Palazzo Reale, sotto la direzione di Olivieri.
Opere:
MADRID – Palazzo Reale, Scalinata (stucchi del soffitto);
Sala delle colonne (stucchi).
ANGUISSOLA Sofonisba
(Cremona, 1528 o 1530 – Palermo, 1625 circa)
Pittrice.
Figlia di Amilcare e di Bianca Punzona. Ha quattro sorelle pittrici (Minerva, Lucia, Europa e Anna). Allieva di B. Campi e del Gatti, detto il Soiaro. E’ ricordata da Michelangelo, dal Vasari e da Annibal Caro. Invitata in Spagna (tramite il Duca di Sessa, Governatore di Milano) come Dama di Palazzo della Regina Isabella, vi giunge nel 1559, accompagnata dal Duca d’Alba, da due gentiluomini, due dame d’onore e due lacchè.
Alla Corte di Filippo II le vengono tributati grandi onori e le viene attribuito un assegno annuo di 200 ducati, oltrechè un diamante valutato 1.500 ducati. Si ignora la durata del suo soggiorno a Madrid. La Regina Isabella le assegna in eredità 3.000 ducati, pagati il 12 marzo 1571. L’ultimo pagamento in suo favore è del 1574. Nel 1571 sposa a Madrid Don Fabrizio de Moncada. Filippo II le costituisce una dote di 12.000 scudi, più una pensione vitalizia di 1.000 scudi annui, pagabili sulla Dogana di Palermo.
Alla morte di Don Fabrizio sposa, a Genova, Orazio Lomellini. Novantenne e cieca è conosciuta a Palermo da Van Dyck, che la ritrae in un disegno. Della sua opera nulla rimane in Spagna. Si ha notizia di un suo ritratto di Filippo II, di due ritratti della Regina, l’uno inviato a Pio IV (lettera del 16 settembre 1561 e risposta del 15 ottobre 1561) e l’altro perito nell’incendio del Pardo, dove si conservava nel 1583.
Dell’Anguissola è citato anche un ritratto del Principe Carlos, per il quale ebbe in dono un diamante del valore di 1.500 scudi. Un suo ritratto di Don Carlos figura infine nell’inventario dei beni di Pompeo Leoni. Il Museo del Prado conserva invece un «Ritratto di Pietro Maria, Medico di Cremona» (Cat. n. 16), firmato da Lucia Anguissola, sorella di Sofonisba.
A cura di Luigi Rossi (Bochum)
www.luigi-rossi.com
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