Stangata sugli immigrati. I permessi di soggiorno costano fino a 200 euro in più
A partire dal 30 gennaio 2012, una nuova tassa – compresa tra gli 80 e i 200 euro a seconda dei casi – che gli immigrati dovranno versare nel momento in cui chiedono o rinnovano il permesso di soggiorno.
La tassa era stata prevista già dalle legge sulla sicurezza del 2009, ma era rimasta sulla carta, ora diventa realtà.
Ad ottobre era stato firmato il decreto dal Ministro dell’Interno e dal Ministro dell’Economia, e veniva pubblicato il 31 dicembre nella Gazzetta Ufficiale.
Ora diventa esecutivo : l’importo del contributo per il rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno varia a seconda della durata del permesso: 80 euro se è compresa fra 3 mesi e un anno, 100 euro se e’ superiore a un anno e inferiore o pari a due anni, 200 euro per il permesso Ce per soggiornanti di lungo periodo, ovvero la carta di soggiorno.
L’esborso si aggiunge al contributo di 27,50 euro per il rilascio del permesso di soggiorno elettronico e ai 30 euro da versare a Poste italiane per il servizio.
La nuova tassa non riguarda i permessi dei minori, compresi quelli arrivati con un ricongiungimento familiare; gli stranieri che entrano in Italia per sottoporsi a cure mediche e i loro accompagnatori, così come coloro che chiedono un permesso per asilo, per protezione sussidiaria o motivi umanitari. Non è prevista, infine, per chi chiede solo di aggiornare o convertire un permesso di soggiorno valido.
E’ interessante sottolineare che metà dei nuovi introiti derivanti da questa tassa finanzierà il Fondo Rimpatri, l’altra metà andrà al Ministero dell’Interno per spese di ordine pubblico e sicurezza, per costituire il finanziamento degli sportelli unici e la realizzazione dell’accordo di integrazione.
Laura Bisso
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