Recuperati in Italia reperti archeologici provenienti dall’Ecuador — Lombardi nel Mondo
Recuperati in Italia reperti archeologici provenienti dall’Ecuador
Roma – Nei giorni scorso, presso la sede dell’Istituto Italo Latino Americano-IILA a Roma, nel corso di una cerimonia, i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale hanno restituito all’Ambasciatore dell’Ecuador in Italia, Carlos Vallejo López, 12 reperti archeologici di epoca precolombiana, di gran valore artistico ed economico, appartenenti al patrimonio culturale ecuadoriano illecitamente esportati da quella nazione e recuperati in Sardegna.
Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale espleta quotidianamente attività di prevenzione che esegue attraverso mirati e costanti controlli ed in particolare nell’ambito del monitoraggio delle piattaforme informatiche e delle compravendite on-line, focalizza la propria attenzione sulla commercializzazione di beni archeologici provenienti da scavi clandestini.
Proprio uno di questi controlli effettuati da Personale del Reparto Operativo del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale ha consentito di individuare alcuni soggetti ritenuti responsabili di aver portato a termine numerose transazioni aventi ad oggetto materiale archeologico. Tra queste particolarmente sospetta è risultata una inserzione che proponeva la vendita di ceramiche di epoca romana.
La conseguente attività di verifica del sito specializzato in commercio elettronico ha portato all’effettivo riscontro dell’avvenuta cessione di beni culturali mentre i successivi accertamenti hanno evidenziato l’illecita provenienza degli stessi.
Le successive attività di Polizia Giudiziaria hanno consentito il rinvenimento ed il sequestro, presso un’abitazione nel cagliaritano, non solo del materiale di epoca romana ma anche di dodici reperti di epoca precolombiana provenienti dall’Ecuador, in violazione delle normative esistenti in quel Paese che dettano precise disposizioni concernenti la detenzione e l’esportazione di reperti archeologici.
I beni, che si aggiungono ai 68 restituiti il 25 maggio scorso, sono quindi risultati illecitamente importati nel territorio nazionale, come poi accertato presso l’Ufficio Centrale Antifrode dell’Agenzia delle Dogane di Roma e gli Uffici Esportazione del MiBAC.
Gli esami tecnico-scientifici, compiuti da funzionari esperti di arte pre-colombiana del ministero, hanno permesso di confermare l’autenticità, evidenziare l’alto livello qualitativo ed attribuire la provenienza certa dal territorio ecuadoregno dei beni recuperati.
Due cittadini italiani sono stati denunciati per i reati di ricettazione di reperti archeologici, contrabbando, violazione in materia di alienazione di beni d’arte ed impossessamento di beni culturali, all’Autorità Giudiziaria.
Fonte: aise
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