Turchia: emigranti zero — Lombardi nel Mondo

Turchia: emigranti zero

Spunti e citazioni dalla Turchia

Qualche decennio fa nel bazar di Istanbul una donna, sentendoci parlare italiano, ci pregò quasi in ginocchio di aiutare suo figlio ad emigrare in Italia. Sappiamo che molti turchi sono emigrati; circa tre milioni solo in Germania.
Ora la situazione si è capovolta. Secondo le analisi del secolo XXI si stima che nessun turco sia emigrato.
Can (pron Gian), l’amico esperantista, racconta che a Istanbul molti abitanti discendono da immigrati venuti dalla Bulgaria, dalla ex-Jugoslavia o dall’Albania (ora costituiscono delle minoranze).
La terra è buona e dà molti frutti: es. grano, mais, girasole, uva, frutta e verdura, olive ecc, ma da 25 anni è cresciuta anche l’industria perché la zona è vicina all’Europa e perciò è facilitata nell’esportazione. Una particolare bevanda è il vino con la senape.
La Turchia si avvia verso 75 milioni di abitanti, la popolazione più alta rispetto agli stati dell’Unione Europea in cui vorrebbe entrare a far parte.

Ci sembra simpatico riferire di questo nostro grande vicino, spesso sconosciuto, alcune curiosità comunicate dall’amico turco.

PROVERBI
La carne dell’uomo è indigesta.
Se la curi è una vigna, se non la curi è un monte.
Non c’è uomo senza errori
L’asino morto non ha paura della volpe.

Un’affermazione importante per tutti noi:
Popoloj havas antaujughojn sed kiam ni kontaktas eksterlandulojn, tiam ni komprenas ke homoj similas unu la alian. Amike Can (pron Gian)
I popoli hanno dei preconcetti, ma quando veniamo in contatto con stranieri, allora comprendiamo che gli uomini si somigliano uno con l’altro.

Infine un simpatico esempio di fiaba turca e un fatto di cronaca che ha raggiunto anche la nostra gazzetta.

L’ultima risata.

Nasreddin Hodja era diventato vecchio ed era vicino alla morte. Le sue due mogli, sapendo che la sua fine era vicina, si erano entrambe vestite a lutto. “Che succede?” disse Nasreddin, vedendo il loro aspetto addolorato. “Toglietevi i vostri veli, truccatevi il viso e pettinatevi; fatevi belle. Indossate l’abito della festa”. “Come potremmo fare?” chiese la più anziana delle mogli, “mentre il nostro caro marito è sul letto di morte?” Con un sorriso ironico Hodja rispose, parlando più a se stesso che a loro: “Quando l’angelo della morte farà il suo ingresso qui e vedrà voi due abbigliate da giovani spose, forse porterà via una di voi, invece di me.” Con queste ultime parole rise silenziosamente tra sé, chiuse serenamente gli occhi e morì. (tradotta da internet)


Cronaca recente: Duemila persone protestano “No al delitto d’onore”.

Ankara. Migliaia di donne sono scese in piazza ieri in Turchia per chiedere al governo di cancellare la pratica dei delitti d’onore e contrastare la violenza sulle donne. “Non trasformate il nostro velo di spose in sudari” recitava uno degli slogan urlati da oltre 2000 donne che hanno manifestato ad Ankara. Diverse centinaia di manifestanti anche a Istambul. Le organizzazioni femministe chiedono una legge più stringente: nonostante la normativa entrata in vigore nel 2005, che prevede pene fino all’ergastolo, il fenomeno resta difficile da punire e secondo le statistiche è addirittura in crescita. Nel 2010 le vittime sono state 217.
(Gazzetta di Mantova 9/03/2011)

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