Julija Tymoshenko alla UE: “Non boicottate Euro 2012” — Lombardi nel Mondo
Julija Tymoshenko alla UE: “Non boicottate Euro 2012”
Si all’invio di osservatori europei al processo e al trasferimento temporaneo all’estero per le cure mediche, no al boicottaggio del campionato europeo di calcio e al sostegno alla propaganda del regime di Kyiv. Questo è quanto emerso dall’incontro tra la Leader dell’Opposizione Democratica ucraina, Julija Tymoshenko, e il Vicepresidente del Parlamento Europeo, Jacek Protasiewicz, avvenuto sabato, 19 Maggio, presso la camera dell’ospedale di Kharkiv in cui l’eroina arancione è ricoverata.
Come comunicato da Protasiewicz alla radio pubblica polacca, Julija Tymoshenko ha espresso preoccupazione per la situazione del suo Paese e per il rallentamento del processo di integrazione di Kyiv nell’Unione Europea. Ciò nonostante, la Leader dell’Opposizione Democratica ha invitato i politici UE a non boicottare il campionato di calcio che l’Ucraina organizzerà con la Polonia.
Nello specifico, Julija Tymoshenko ha evidenziato come la mancata partecipazione alla rassegna calcistica per Kyiv sia un fattore negativo, ma, nel contempo, ha ritenuto saggia la decisione presa da diversi esponenti politici del Vecchio Continente di dosare la loro presenza sugli spalti degli stadi ucraini.
“Julija Tymoshenko si è appellata affinché i Leader europei non si facciano utilizzare dalla propaganda delle Autorità ucraine – ha dichiarato Protasiewicz a Polskie Radio – Inoltre, ha sostenuto che l’integrazione europea non è una priorità del Presidente, Viktor Janukovych. Per questo, ha ritenuto utile che l’Unione Europea appronti una politica dura nei confronti di Kyiv, come già dimostrato con il congelamento dell’Accordo di Associazione UE-Ucraina”
In seguito, la Tymoshenko ha accettato la proposta del Presidente del Parlamento Europeo, Martin Schulz, in merito all’invio di esperti europei per monitorare l’andamento del processo in cui la Leader dell’Opposizione Democratica è imputata per evasione fiscale, e del ricorso in Cassazione contro la condanna a sette anni di detenzione in isolamento per avere firmato nell’ultimo anno passato alla guida del Governo, nel Gennaio 2009, accordi energetici ritenuti sconvenienti per le casse dello Stato.
Infine, la Leader dell’Opposizione Democratica ha apprezzato le cure mediche, che ha deciso di iniziare solo dinnanzi alla pressione internazionale, ma ha lamentato la presenza nella sua camera di telecamere installate dalle Autorità carcerarie per sorvegliarla giorno e notte. Per questa ragione, si è detta favorevole all’ipotesi di trasferimento fuori dall’Ucraina per terminare i trattamenti sanitari in un ambiente meno ostile, a patto che la soluzione abbia carattere temporaneo.
“Julija Tymoshenko si trova in uno stato psichico difficile – ha dichiarato Protasiewicz – il disagio può influire negativamente sulla riuscita delle cure mediche che sta affrontando. Si è detta favorevole al trasferimento all’estero, ma solo per qualche mese: non ha intenzione alcuna di emigrare. Ciò nonostante, è consapevole che la legislazione ucraina impedisce il ricovero di un detenuto fuori dal Paese”.
La clinica tedesca disposta ad accogliere la Tymoshenko a Berlino
In serata, è giunto l’invito della clinica tedesca Charité, da cui proviene il medico di fiducia della Tymoshenko incaricato di dirigere i trattamenti sanitari in Ucraina. Con una nota, ripresa dall’autorevole Ukrajins’ka Pravda, il Primario della struttura ospedaliera berlinese ha ritenuto che in Ucraina non vi sono le condizioni per terminare le cure mediche, e ha auspicato che le Autorità di Kyiv possano permettere il trasferimento della Leader dell’Opposizione Democratica in Germania.
“La Tymoshenko soffre da tempo di un’ernia al disco – riporta la nota della Charité – lamenta dolori che sono stati trascurati dalle Autorità carcerarie per tutto l’arco della sua detenzione in isolamento [iniziata il 5 Agosto 2011, n.d.a.]. L’hanno accusata di mentire, ma la sua sofferenza ha un fondamento medico. Spero che Kyiv prenda una decisione saggia, umana, e politicamente ragionevole”.
Julija Tymoshenko è stata condannata a sette anni di reclusione in isolamento, più tre di interdizione dalla vita politica, l’11 ottobre 2011 dopo un processo costruito su prove irregolari – alcune delle quali datate addirittura il 31 Aprile! – in cui la difesa è stata privata di ogni diritto, compreso quello di convocare testimoni per sostenere l’innocenza dell’assistita.
Dopo questo verdetto, che è stato confermato dalla Corte d’Appello il 24 Dicembre 2011, e che attende il pronunciamento della Corte di Cassazione, sul conto della Leader dell’Opposizione Democratica è stato aperto un secondo processo per fatti risalenti alla metà degli anni Novanta.
Matteo Cazzulani
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