Gandula, cos’è?
Le parole uccidono, o almeno possono provocare scontri verbali e perfino fisici. I nostri emigrati hanno donato ai paesi ospitanti una buona parte del nostro patrimonio linguistico, misturando e fondendo parole dialettali con quelle locali.
Lo stesso è accaduto in Brasile, dove certe parole, scritte e pronunciate allo stesso modo in italiano e in portoghese, hanno però significati diversi, cosìdiversi da generare reazioni sorprendenti. Immaginate di essere un turista italiano per la prima volta a Rio de Janeiro e che non parliate portoghese.
Andate al ristorante ma, senza molta fame, pensate di ordinare due uova al burro, chiamate il cameriere che, sorridente, aspetta la comanda e voi, sereni e convinti che le due lingue non sono così differenti, ordinate due uova al burro.
Il cameriere, che a sua volta non parla italiano, cancella il sorriso dalle labbra e vi guarda storto: il problema è che in portoghese la parola burro significa asino, e lui si sente offeso.
Chiedete il conto e, per farvi perdonare, date al cameriere una generosa mancia, naturalmente questi si sprofonda in “obrigado, obrigado” e voi rispondete naturalmente prego, prego. Il cameriere passa dai ringraziamenti alle parolacce e quasi vi salta al collo.
In portoghese la parola prego ha due significati, il primo, quello ufficiale, corrisponde al nostro chiodo, ma il secondo, gergale, significa omosessuale.
Vi sono numerosi casi di qui pro quo italoportoghesi, e un piccolo elenco lo potete trovare nella Guida Consolare edita dal Consolato di Rio de Janeiro.
C’è ne anche per i Lombardi, specialmente per noi milanesi, se seguite una cronaca di calcio in Brasile spesso avrete sentito pronunciare la parola gandula, indicando con essa il raccattapalle. Viene dall´identica parola milanese gandula, che da noi ha il significato di ragazzino inesperto.
Canta il milanesissimo Nanni Svampa : “mi sunt pu um gandula, mi sunt um malnat”.
Malnat è l’uomo furbo e vissuto, in portoghese malandro, ed ha dato origine al cognome Malnati, proprio quello del Illustre Console Generale di Rio de Janeiro, che è lombardo.