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Studiare giornalismo a Londra

Giorgia Boitano si è trasferita a Londra per studiare giornalismo e condivide la sua esperienza sul blog Students so far.

Cosa hai studiato all’università e perché?

Dopo il liceo linguistico a Chiavari (una cittadina nella riviera ligure), ho deciso di seguire la mia passione di sempre e studiare comunicazione per diventare giornalista. Con un po’ di ricerca in internet ho trovato il corso di laurea triennale di Linguaggi dei Media [2] alla Cattolica di Milano, così sono partita.

Ci descrivi le internships che hai fatto a Milano e la loro utilità?

Durante il terzo anno di università ho svolto due differenti stage per riuscire meglio a orientarmi nel mondo del lavoro.

Il primo è stato un mese nell’ufficio stampa della FICTS – Fédération Intérnationale Cinéma Télévision Sportifs, dove ho aiutato lo staff (molto ridotto) a organizzare un festival di video sportivi. Mi occupavo degli inviti, scrivevo le traduzioni in inglese per il catalogo del festival, ho preparato la cartella stampa e accolto sia i giornalisti che il pubblico durante l’evento.

Gli orari erano molto pesanti (sapevi a che ora iniziavi ma non a che ora saresti uscito), erano tutti stressati e, anche se mi impegnavo molto, mi sono resa conto che l’ufficio stampa non fa per me. Voglio stare dall’altra parte: andare alla ricerca di notizie, ricevere gli inviti alle conferenze, ricevere i comunicati stampa, partecipare agli eventi e poi raccontarli.

Così, ho cercato un secondo stage, questa volta in una redazione: tre mesi nell’agenzia di stampa locale Omnimilano. Ogni giorno scrivevo gli articoli di apertura, monitoravo le notizie di cronaca nera e andavo a una conferenza stampa su cui dovevo scrivere uno o più articoli. È stata una bellissima esperienza, anche se difficile, che mi ha fatto migliorare molto, mettendomi alla prova e facendomi capire che ho ancora un po’ di strada da fare.

Perché hai poi deciso di andare a studiare a Londra?

Ho sempre voluto studiare all’estero e mentre lavoravo alla tesi di laurea, la mia relatrice mi ha consigliato la London School of Journalism. È l’unica scuola di giornalismo inglese (se si escludono i corsi all’università), il metodo di insegnamento è molto più pratico di quello che abbiamo in Italia ed è più economico delle irraggiungibili università americane (volevo andare a Berkeley, ma la retta è davvero proibitiva). Laureandomi a dicembre, avevo giusto sei mesi di vacanza prima di poter iniziare qualunque altro corso in università e il corso da sei mesi alla London (da gennaio a luglio) si incastrava perfettamente con i miei tempi. Inoltre, mi avrebbe permesso di mettere alla prova quello che ho imparato fin’ora, conoscere giornalisti di successo e migliorare la mia preparazione.

Ci puoi dare un’idea dei costi associati allo studio a Londra?

Il corso costa circa £3500, libri compresi. Quello che fa salire i prezzi è l’affitto: per una stanza in zona 2 (rispettabile ma non in centrissimo) non si spende meno di £500 al mese, cui vanno sommati più o meno altri £80 di spese mensili. Per mangiare, c’è una vasta scelta di supermercati e ristoranti anche a basso prezzo.

Che conoscenza dell’Inglese avevi prima di partire?

Nel 2006 ho preso il First Certificate, ma il mio livello era superiore perché due anni fa ho svolto corso intensivo di un mese alla UCLA in English for Communication ed ero nel livello avanzato.

Che progetti hai per il futuro? Tornerai in Italia?

Si, al termine di questi sei mesi (luglio) tornerò in Italia perché, anche se rifarei questa scuola, credo di poter raggiungere risultati migliori nella mia lingua, almeno per ora… Prima di partire credevo che sarei rimasta, ma in questi mesi mi sono resa conto che mi mancano i miei affetti e patisco il clima troppo freddo. Perciò, a settembre proverò diversi test d’ingresso per una scuola di giornalismo riconosciuta dall’Ordine italiano e, tra due anni, si vedrà.

Cosa consiglieresti a chi vuole seguire le tue orme?

Consiglierei la London School of Journalism a chiunque voglia fare il giornalista, sia in Italia che all’estero. Anche chi è confuso, come lo ero io, potrà sicuramente chiarirsi le idee con un’esperienza del genere e vedere come funzionano le cose nel mondo anglosassone, dove il giornalismo è più avanti rispetto a quello italiano e più attento ai fatti.

Prima che partissi per Londra, un giornalista in carriera mi ha detto: “Vai all’estero, ‘sprovincializzati’ e vedi come lavorano là. Poi decidi cosa vuoi fare.” Inoltro il consiglio.

Grazie Giorgia ed in bocca al lupo!

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