MADRID, TE QUIERO. — Lombardi nel Mondo
MADRID, TE QUIERO.
Risultato: costruzioni cadaveriche sparse ovunque. Biglietteria centralizzata in una futurista stazione della metropolitana, deserta, senza biglietti e bigliettai. Centro sportivo olimpico alla periferia della città dove si allenano scarafaggi per la corsa e pulci per il salto senza asta. Le due torri edificate sulla ex area del Real Madrid, che hanno cambiato lo skyline della città, sembrano tetri castelli medioevali con finestre oscurate non per difendersi dal sole ma per nascondere la vergogna dei vuoti all’interno.
Madrid è nervosa. Il tassista abbassa il finestrino e parla al suo collega. „Non hai visto un passeggero che aspettava all’angolo della strada. Dormi?? Con la mancanza di lavoro devi stare attento, bobo (uguale al pirla milanese). Gli chiedo: ” E’ davvero diminuito tanto il lavoro?” “Guardi, il mio stipendio mensile si è ridotto di un 30%”.
La marea umana tracima dalla Castellana, in un sabato di proteste fischi cazuelas indignati tamburi colori.
Percorro il centro di sera. La lucida memoria che conservo dei miei anni passati per lavoro in questa città fanno prevalere ricordi nostalgie dettagli luoghi case. Sconfitti dalla presenza del mio corpo, quì adesso ora.
Sono a Madrid per il Programma LLP della Unione Europea. www.programmallp.it Praticamente devo approfondire in un mese tutte le tematiche inerenti alle attività per gli adulti che sono concretate in Spagna e cercare esperienze di suggerimenti che potrò sviluppare in Argentina con Punto a Capo. E’ un programma europeo una volta tanto rivolto ai cittadini, in questo caso “over”, come purtroppo nel mio caso. Un Erasmus dedicato alle persone che hanno più di cinquanta anni e che permette di fare esperienze in un Paese della Comunità Europea. Ovviamente aperto a tutti, senza specifica preparazione professionale. Informatevi!!!
Il mio interesse è soprattutto per l’alfabetizzazione degli adulti analfabeti e sulle esperienze che la Cooperazione Internazionale spagnola ha sviluppato nel Paesi sudamericani in questo ambito. Primo incontro all’Aecid molto concreto interessante vissuto. Hanno avuto sorprendenti risultati in Perù, dove sono stati sviluppati corsi educativi che hanno coinvolto migliaia di persone. Poi al Cepa Tetuan. Centro educativo riconosciuto e sovvenzionato dallo Stato che permette l’acquisizione di certificati della scuola dell’obbligo. Lares, Federazione dei Ricoveri per Anziani. La Complutense per l’Università per anziani con 800 iscritti.
Cammino per la città cosidetta medioevale in una mattina assolata e fredda per una visita guidata con Paz e Josè Luis, i miei amici di Madrid con i quali non ho mai perso contatto. Il cielo è finalmente il mio cielo azzurro pulito solare. Li anticipo volutamente e quindi li aspetto al Cafè d’Oriente, davanti al Palazzo Reale, seduto su un sedile di velluto rosso. Un piccolo tavolino quadrato trasparente di vetro coi bordi dorati. Ordino un “cafè con leche y tostada”. I profumi della memoria.
Iniziamo. Muraglie insignificanti per noi italiani ricchi di antico. Due campanili arabeggianti. La visione inaspettata della chiesa della comunità italiana dove mia figlia ha celebrato la Prima Comunione. Strettoie attorno alla Piazza del Municipio, Calle Mayor, il bel palazzo dell’Istituto Italiano di Cultura, Plaza de la Paja. Medioevale poco. Dentro di me, tanto.
Un anziano, alla presentazione di un libro in un centro sociale, prende il microfono e sentenzia: ” Ho ragionato su quello che avete esposto sull’invecchiamento attivo. Ho trovato la formula che penso sia adatta alla tappa che sto vivendo essendo da poco pensionato: riciclaggio attivo”. Vorrei esprimere il mio dissenso. Sono ospite. Mi mordo la lingua. Sarebbe stato: riciclato sarai tu!! lol
Rivedo facce conosciute e le notizie nefaste si susseguono. Ma anche apparizioni divine, figlie calciatrici, felicità espresse. In un battere di ciglia sono passati quindici anni dalla mia permanenza fissa. E non è un battere di ciglia. Molta acqua è passata sotto i ponti e molto fuel è bruciato sotto i sedili degli aerei che ho preso per attraversare 10 volte l’oceano. Tempo cantato con Arnado alla Renato Zero. Sono i migliori anni o sono la migliore vita???
Non ho votato per impossibilità. I giornali spagnoli iniziano con sei pagine dedicate all’Italia. Ingovernabili. E’ forse l’Italia un Paese definitivamente orientato a destra?? La crisi finanziaria può adesso affossare gli sforzi di Monti??? Si fanno queste domande. Accidentacci a loro. E noi allora cosa dobbiamo domandarci???
Le giornate si allungano. Le tapas del ristorante Josè Luis sono divorate. Il bogavante è la concretizzazione del mare, il vino bianco secco della Galizia mi inebria. Sento il corpo dell’alcool e di occhi stupendamente verdi.
Sono un non volontario. Vivo nella dimensione dove gli nvisibili di Posadas mi sono invisibili. Prendo Altrove, il mio libro, e rileggo alcune pagine per riancorarmi ai valori che ho vissuto in questi ultimi anni.
Ragazzi del El Laurel, vi voglio bene e non vi dimentico. Adrian, Nicolas, Luciano, Gonzalo. Ci siete.
Ma dico anche: Madrid, te quiero.
di: Maurizio Cazzaniga
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