Al Pirellone la presentazione del docu-film “Mario Toros, il ministro operaio”

Mario Toros, il ministro operaio: una vita per la libertà, la giustizia sociale e per i diritti degli italiani nel Mondo questo è il titolo dell’evento che si è svolto ieri nella sala Gonfalone del Palazzo Pirelli.

Un convegno per presentare una figura sempre attuale: l’on. Mario Toros

Il convegno, aperto dal consigliere regionale Carlo Borghetti, ha illustrato l’aspetto umano e l’impegno politico e sociale dell’onorevole Toros.

Attraverso le sentite parole del giornalista Fabio Pizzul, i presenti hanno scoperto la forza delle radici friulane e il rigore etico di un uomo che per tutta la vita ha perseguito l’obbiettivo di valorizzare il lavoro e il territorio italiano e friulano in particolare.

Sul podio si sono avvicendate diverse figure, per parlare del ministro operaio: i rappresentanti delle Associazioni dell’Emigrazione italiana, regionale, dell’Ente Friuli nel Mondo e dei Fogolârs Furlans, per voce del presidente Loris Basso, mediati dal Presidente dell’Associazione Mantovani nel Mondo, Daniele Marconcini che ha ricordato una lezione appresa dall’amico Toros e cioè che “L’autorevolezza non deriva dalla carica”.

https://www.youtube.com/watch?v=2NlC6BtUpqE

Significativa la presenza della figlia dell’onorevole, Carla Toros, intervistata anche nel docufilm e toccante l’intervento del nipote, che ha raccontato l’umanità e la coerenza di un nonno tanto importante, che non poneva mai differenze tra il tempo privato e quello pubblico.

“Metteva sempre gli altri prima di sé”, ricorda. “Capiva il Paese perché capiva le persone”.

Mario Toros, un lavoratore prima che un politico

Mario Toros capiva le persone perché era sempre in mezzo alla gente.

Diventa operaio a quattordici anni, in un Friuli dove il cibo ancora scarseggiava. La fame, la povertà e il lavoro non riconosciuto sono ferite che per tutta la vita l’onorevole cerca di sanare.

Quando scoppia la guerra, combatte. Diventa partigiano antifascista nella Brigata “Osoppo”. Torna al lavoro e diventa sindacalista. Trova nella Democrazia Cristiana una linea politica in cui riconoscere il suo impegno verso la gente e arriva a Roma: prima è sottosegretario al Lavoro e alla Previdenza Sociale (1968-‘72), poi Ministro con delega agli affari regionali (1973-74), infine Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale (1974-‘76).

Negli anni romani il sindacalista lavora a stretto contatto con Carlo Donat-Cattin, affrontano insieme l’autunno caldo del ’69 e redigono lo Statuto dei Lavoratori del ’70.

“Abbiamo portato la Costituzione nelle fabbriche”, dirà Carlo Donat-Cattin.

Nel ’76, in seguito al tragico terremoto del Friuli, Toros si occupa della legge che avrebbe permesso la ricostruzione e lo sviluppo della sua terra secondo un modello legato alle autonomie locali.

Tuttavia, quando il partito gli propone uno spostamento dal suo seggio di Cividale, Toros rifiuta, interrompendo così la sua carriera a Roma.

Il suo impegno, però, non si ferma e per oltre vent’anni presiede l’organizzazione Friuli nel mondo, di cui è stato presidente onorario, oltre a operare attivamente per la Fondazione Onlus Cjase dai Furlans di Villalta di Fagagna, continuando a impegnarsi per la sua terra e la sua gente sparsa per tutto il mondo.

Mario Toros, il ministro operaio, il docu-film

L’impegno, l’umanità, la coerenza e la disponibilità dell’on. Toros sono perfettamente illustrati nel docu-film che è stato trasmesso come atto finale del Convegno.

Promossa dall’Ente Friuli nel Mondo con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Servizio lingue minoritarie corregionali all’estero, della Fondazione Friuli, del Comune di Udine, e con il patrocinio del Consiglio Regionale del FVG, del Comune di Tavagnacco, della Fondazione Carlo Donat-Cattin e della Fondazione Bruno Buozzi, dell’Ente Friuli nel Mondo e dei Fogolârs Furlans, la pellicola parte da un girato di due giorni dello stesso regista Massimo Garlatti-Costa.

“Dovevo filmare dieci minuti, mi sono fermato due giorni!” ricorda il regista. “Toros aveva una tale capacità di raccontare e di raccontarsi che mi sono reso conto che stavo ascoltando la storia del Paese.”

La biografia infatti vede proprio l’onorevole che racconta l’Italia del ‘900, le rivoluzioni di un secolo difficile, la sua terra e anche se stesso.

Il montaggio porta in giro per l’Italia e fa ascoltare allo spettatore interventi di giornalisti e politici che davvero conservano il ricordo vivido di un personaggio indimenticabile, senza cadere nella trappola della retorica.

Il film di Garlatti-Costa, prodotto da Belka media e Raja film, permette infatti di recuperare un pezzo importante della storia recente e di alimentare la memoria di un personaggio che ha ancora molto da insegnare.

Il video dell’evento e’ fruibile al seguente link

https://mediaportal.regione.lombardia.it/portal/watch/vod/51787

(11/04/2024, Monia Rota)

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