Giovani lombardi nel mondo: Carlo Andreoli — Lombardi nel Mondo

Giovani lombardi nel mondo: Carlo Andreoli

Ha partecipato alla recente Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo come delegato dalla Spagna. E’ nato 34 anni fa ed è il fondatore di una ditta che sviluppa applicazioni internet

Puoi fornirci una tua breve presentazione?

 

Mi chiamo Carlo Andreoli, sono nato nel 1973 a Barcellona, Spagna, da padre lombardo e madre piemontese. Mio padre era andato in Spagna nel 1939, seguendo suo padre, mio nonno, nato a Verrua Po, in provincia di Pavia, laureato a Pavia, e poi sposato a Milano. Dunque mi ritengo un italiano residente in Spagna di terza generazione.

Mi sono diplomato presso il Liceo Italiano di Barcellona, e poi ho studiato Ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Milano. Ho avuto cosí modo di conoscere l’Italia e di fare molte amicizie.

Poi sono tornato a vivere a Barcellona, e attualmente lavoro in una ditta di informatica, che ho fondato, e che sviluppa applicazioni in Internet.

Ho sposato una romana, e abbiamo due figli, che attualmente frequentano la Scuola Italiana.

Sono coordinatore nazionale della Sezione Spagna di Agim – Associazione Giovani Italiani nel Mondo.

Ho lavorato durante un anno presso la Casa degli Italiani di Barcellona, l’Associazione di italiani all’estero piú antica del mondo (risale infatti al 1860).

 

Come giudichi la tua partecipazione alla prima Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo?

 

Ritengo che partecipare alla prima Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo sia stata un’esperienza molto positiva. Ho partecipato alla commissione tematica sul mondo del lavoro e il dibattito è stato molto ampio e interessante. Ho potuto conoscere realtà molto diverse di italiani nel

mondo. Ad esempio, le difficoltà che incontrano i nostri connazionali in Turchia, dove devono rinnovare il permesso di soggiorno ogni anno non hanno niente a che vedere con i diritti che abbiamo conquistato nell’Unione Europea.

Molto positivo è stato anche conoscere tanta gente, stringere amicizie che ormai rimarranno per tanto tempo.

Purtroppo non potró partecipare ad altre conferenze di giovani italiani, poichè ho ormai raggiunto i limiti di età, ma l’esperienza è stata molto utile e interessante.

 

Quali, tra le varie proposte elaborate dai gruppi di lavoro, è quella che ti pare maggiormente importante da realizzare?

 

Sarebbe molto interessante realizzare il database di professionisti italiani residenti all’estero che abbiamo proposto dalla commissione tematica sul lavoro. Non solo permetterebbe a noi di fare networking, di socializzare, di condividere esperienze, ma permetterebbe alle ditte italiane che vengono all’estero di contattare facilmente con noi, approfittando cosí delle nuove tecnologie per creare il famoso “sistema Italia”, che le Istituzioni italiane all’estero non sono mai riuscite a far decollare.

In realtà la costruzione di questo database non è troppo ambiziosa, poiché da un punto di vista tecnologico è estremamente semplice. Ma secondo me la guida deve essere centralizzata da un’Istituzione pubblica.

 

Puoi raccontarci la storia delle tue origini lombarde?

 

Vedi sopra. Recentemente ho condotto indagini genealogiche e sono arrivato al bisnonno di mio nonno, che era di Campospinoso, in provincia di Pavia. Ho intenzione di continuare queste ricerche.

 

Qual è il tuo rapporto attuale con la tua Regione d’origine, la Lombardia e la tua Provincia?

 

Ho parecchi amici che vivono a Milano e qualche amico a Pavia dove studiai il primo anno di Università. L’ultima volta che sono stato a Milano è stato nel 2006, per il matrimonio di un mio amico. È stata una bella festa, ma a Milano mi hanno rubato la valigia e cosí non conservo un bel ricordo di quella vacanza.

Al cimitero di Verrua Po, il paese di mio nonno, c’è ancora la cappella di famiglia, e sono in contatto telefonico con i discendenti di un amico di mio nonno.

 

Il Portale Lombardi nel Mondo è uno strumento giornalistico nato per rafforzare i legami tra la Lombardia e i suoi emigrati. Quali strumenti utilizzi per rimanere informato su quanto accade nella tua Regione d’origine e in Italia?

 

Confesso di non seguire la stampa italiana, quindi sono al corrente di quanto accade in Italia, e quindi in Lombardia, attraverso la stampa spagnola, che comunque è molto attenta alla realtà internazionale e in particolare a quella italiana.

 

La Regione Lombardia sta elaborando una nuova legge regionale a favore degli emigrati lombardi. Quali tra le seguenti priorità (accesso alla formazione, accesso al sistema universitario, accesso al mondo del lavoro e al sistema produttivo, rafforzamento delle banche dati per le ricerche familiari o altro) ritenete dovrebbero maggiormente essere valorizzate all’interno della nuova legge?

 

Credo che per i residenti nell’UE e comunque nel cosiddetto primo mondo l’accesso alla formazione, al sistema universitario, al mondo del lavoro non abbia troppo senso. Certo, incentivare le esperienze in Lombardia è positivo, sia per il residente all’estero che per la società italiana, che

ha una ricchezza nell’emigrato che ritorna anche se per una breve esperienza. Ma queste offerte formative o lavorative devono essere all’altezza di quelle che l’espatriato trova all’estero, che spesso sono molto buone.

Quando studiavo al Politecnico di Milano spesso mi chiedevano: “perchè non hai studiato al Politecnico di Barcellona, che è uno dei migliori al mondo?” La mia risposta era: “perchè volevo conoscere l’Italia”. Ma forse non tutti la pensano come la pensavo io allora.

L’idea della possibilità di accedere facilmente alle banche dati anagrafiche comunali e parrochiali al fine delle indagini genealogiche è molto interessante. Avendo svolto quel tipo di ricerche, mi sono trovato con comuni molto disponibili, ma anche con altri che lo sono di meno. Se quella

ricchezza documentale fosse accessibile via Internet, sarebbe fantastico. Ma è un obiettivo molto ambizioso.

 

Partecipate alla vita delle associazioni lombarde ed italiane all’estero o di organismo quali il Comites? Che futuro vedete per l’associazionismo italiano all’estero?

 

Partecipo alla vita della Casa degli Italiani di Barcellona, l’associazione di italiani all’estera piú antica al mondo. Sono coordinatore nazionale della Sezione Spagna di AGIM, Assoc. Giovani

Italiani nel Mondo. L’italiano a Barcellona si integra perfettamente, e purtroppo partecipa poco

alla vita associativa italiana in loco.

 

Conoscete le associazioni lombarde di emigrazione presenti in Lombardia (ad es. Bergamaschi nel Mondo, Mantovani nel Mondo, Gente Camuna, Valtellinesi, ecc.)?

 

No.

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