Appello relativo allo smantellamento della rete consolare — Lombardi nel Mondo

Appello relativo allo smantellamento della rete consolare

L’Unione Nazionale delle Associazioni Immigrati ed Emigrati – UNAIE promuove un appello in seguito alla grande preoccupazione degli italiani all’estero per i recenti provvedimenti di razionalizzazione della rete consolare italiana nel mondo

Cari amici, care amiche,

dando seguito alle decisioni relative allo smantellamento della rete consolare, assunte  dal Comitato esecutivo dell’UNAIE lunedì scorso a Verona, vi invio in allegato il testo della mail che ognuno di voi  potrà inviare al Ministro degli affari esteri, On. Franco Frattini. Il testo dovrà essere completato con le specificazioni mancanti  . Mandateci la vostra mail per conoscenza a presidente@mantovaninelmondo.org

EMAIL MINISTRO franco.frattini@esteri.it

Cordiali saluti a tutti.

Daniele Marconcini

Presidente AMM ONLUS

Vice Presidente Nazionale dell’UNAIE

PS Fatela girare

 

 

 

Al Ministro degli affari esteri

On. Franco Frattini

Piazzale della Farnesina, 1

R O M A

 

luogo , data

 

 

Egregio Signor Ministro,

Le scrivo come cittadino impegnato a sostenere le giuste cause degli italiani all’estero per manifestare alla Sua personale attenzione la grande preoccupazione degli italiani all’estero per i recenti provvedimenti di razionalizzazione della rete consolare italiana nel mondo, annunciati il 10 giugno scorso davanti alle Commissioni affari esteri di Camera e Senato, provvedimenti che hanno destato un allarme diffuso tra le comunità emigrate.

Nelle ultime settimane vi sono state molteplici prese di posizione da parte dei nostri concittadini all’estero dalle qualii  traspare anzitutto un forte sentimento di amarezza per le decisioni assunte dal Governo: i nostri emigrati non comprendono questa ulteriore penalizzazione che li colpirà e che si aggiunge ad altri provvedimenti adottati dal Governo in questo ultimo anno, che ai loro occhi sembrano un “tradimento (ICI, corsi di lingua e cultura italiana, assistenza agli anziani poveri, ecc.).

Le chiusure degli uffici consolari non sono certamente una novità e negli ultimi anni i Governi che si sono succeduti hanno proceduto più volte a ridimensionare la presenza della nostra amministrazione all’estero, per cui è stato ora raggiunto un limite che non può essere “sfondato” senza creare disservizi, ritardi e inefficienze che si ribaltano sui cittadini. Si deve considerare che sono aumentati notevolmente i compiti “nuovi” dei consolati, riconducibili per altro a due ben noti fattori: la partecipazione dei connazionali emigrati alla vita politica della nostra nazione e le sfide poste dalla globalizzazione, sfide che un Paese come il nostro – fortemente votato alle esportazioni dei propri prodotti e legato nello stesso tempo alle potenzialità offerte dal turismo – deve affrontare con il forte impegno delle rappresentanze dello Stato all’estero e il costruttivo coinvolgimento della rete di presenze italiane nel  mondo.

I nostri concittadini e  e le comunità all’estero sono tutte in agitazione Le associazioni degli italiani nel mondo  registrano quotidianamente imessaggi di richiesta di intervento presso le istituzioni ,in occasione delle manifestazioni di protesta svoltesi in Germania – ad Amburgo, Mannheim, Norimberga, e Saarbruecken – mentre altre manifestazioni sono in preparazione per dare voce alla protesta e rappresentare le criticità e lo scontento che si è diffuso nelle comunità dopo le decisioni adottate dal Governo.

 

Il rischio percepito è quello di un progressivo smantellamento dei servizi minimi necessari all’ordinario e quotidiano supporto alle comunità di connazionali residenti all’estero. Servizi garantiti fin dalle prime generazioni di emigrati, che oggi, alla terza e quarta generazione, si vedono tagliati fuori quando vorrebbero invece “essere parte” di questo processo di ripensamento. Non solo,noi ci sentiamo in dovere di sottolineare come la chiusura dell’elevato numero di rappresentanze consolari previsto dalla manovra costituirebbe un duro colpo per gli interessi strategici italiani nel mondo. A rischio è anche la presenza e la proiezione integrata delle comunità italiane e italofone nelle realtà locali.

Per queste ragioni Signor ministro Le chiediamo di fermare la manovra di chiusura degli uffici consolari e avviare una riflessione sulle esigenze concrete della rete, per arrivare a soluzioni condivise e giuste per i connazionali che si trovano all’estero.

firma e data

 

da inviare a franco.frattini@esteri.it

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