Intervista al Dott.Garbati Marcello, Consolato Generale d’Italia a Rosario — Lombardi nel Mondo

Intervista al Dott.Garbati Marcello, Consolato Generale d’Italia a Rosario

Dirigente Scolastico, attualmente responsabile dell’Ufficio Scolastico del Consolato Generale d’Italia a Rosario, lo stesso incarico che svolse anche presso l’Ambasciata d’Italia a Quito, Ecuador dal 2004 al 2008). Di Ezio Cavaletti
Intervista al Dott.Garbati Marcello, Consolato Generale d'Italia a Rosario

Marcello Garbati (Resp.Didattica scuola del Consolato Italiano)

Piccola Presentazione con Curriculum

Dirigente Scolastico, attualmente responsabile dell’Ufficio Scolastico del Consolato Generale d’Italia a Rosario, dopo aver svolto lo stesso incarico presso l’Ambasciata d’Italia a Quito, Ecuador (2004-2008).

Laureato in Pedagogia (Università degli Studi di Cagliari, Italia, 1987), dapprima insegnante di scuola dell’infanzia e primaria dal 1978 al 1996, poi coordinatore pedagogico, consulente pedagogista, direttore didattico nei due ordini di scuola (2° Circolo “Gianni Rodari” di Sestu, Cagliari, 1996-2004) ed infine preside di scuola secondaria.

Per diversi anni formatore di docenti neo-assunti in ruolo e relatore in corsi di aggiornamento per docenti (1987-1998).

Autore di articoli in riviste specializzate “Infanzia” e “AREE – Associazione Regionale Età Evolutiva” (1987-1996).

Partecipante a seminari internazionali del Consiglio d’Europa in Spagna (2000) e Italia (dal 1998 al 2008); direttore-organizzatore, su incarico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), dei seminari internazionali del Consiglio d’Europa su “La cittadinanza democratica come traguardo formativo”, Villasimius (Sardegna, Italia) 2002, e “Scuola e cittadinanza democratica: il ruolo dei Diritti Umani”, Santa Margherita di Pula (Sardegna) 2003.

Partecipante, nell’ambito del Programma SOCRATES dell’Unione Europea, a incontri internazionali di studio ARION e progetti europei di interscambio scolastico COMENIUS, nonché alla ricerca su “intercomprensione tra lingue romanze” per iniziativa del MIUR.

E’ stato membro attivo e dirigente provinciale di associazioni professionali di docenti (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti – CIDI) e dirigenti scolastici (Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici – ANDIS), nonché vicepresidente della Società di Pedagogia.

1) Da quanto tempo si trova in Argentina é definitivo e che incarico tiene presso il consolato Italiano?

Sono in servizio al Consolato Generale d’Italia di Rosario dal 1º marzo 2009 come responsabile dell’Ufficio Scolastico che si occupa dei corsi di lingua e cultura italiana beneficiari dei contributi del MAE (Ministero degli Affari Esteri). Il mio incarico è fino al 28 febbraio 2013.

2) Come vede le scuole d’Italiano in Argentina e cosa potrebbe consigliare per migliorare?

I corsi di lingua e cultura italiana sono tantissimi in tutta l’Argentina, le motivazioni di chi si iscrive sono fondamentalmente tre: perché era la lingua dei nonni (o bisnonni), perché l’allievo conta di andare in Italia per lavoro o studio, perché la cultura italiana va conosciuta anche attraverso la sua lingua.

Due grossi problemi affliggono i corsi: la scarsa utilizzazione di libri di testo italiani – evidentemente ritenuti cari (ma secondo me c’è anche una scarsa attenzione per la loro importanza!) – e l’uso di materiali “poveri” cioè fotocopie di vecchi libri e testi scaricati da internet; la mancanza di docenti madrelingua, che impedisce l’ascolto della lingua “vera” e delle testimonianze dirette di chi è nato e cresciuto dentro la lingua e la cultura che si studia.

Cosa fare?

1. Adottare almeno un libro in ogni corso, acquistando i libri attraverso un rivenditore locale che concede sconti. Il costo ricade sull’allievo, ma se si vuole studiare la lingua è un costo INDISPENSABILE. Più aumenta la richiesta di libri, più scontato sarà il costo d’acquisto…

2. “Catturare” gli Italiani madrelingua presenti in zona, anche se non docenti, invitandoli a incontri periodici con interviste, chiacchierate con gli alunni, partecipazione a lezioni su temi particolari, ecc.

Occorre dare il giusto valore a queste due opportunità, e non solamente aspettare che ogni “arricchimento” dell’insegnamento dell’italiano venga “finanziato” dal governo italiano… D’altronde, per l’insegnamento dell’inglese qualcuno mai si aspetta contributi dal Regno Unito o dagli USA?

3) Come sono i docenti che insegnano Italiano? Dovrebbero migliorare?

Pochissimi sono molto qualificati perché oltre al titolo locale hanno ottenuto un Master universitario in Didattica dell’Italiano come Lingua Straniera (ITALS di Venezia o DITALS di Siena).

Moltissimi hanno il titolo del Profesorado de Italiano, che è di buon livello (nella nostra circoscrizione: a Rosario, a Paraná e a Corrientes) ma con i limiti di cui sopra (mancanza di docenti madrelingua e di materiali originali italiani).

Molti hanno un titolo diverso, che in certi casi è “debole” e non può essere ritenuto adeguato, anche se considerato abilitante all’insegnamento secondo la normativa locale.

Il modo migliore per sostenre la crescita professionale di un docente di italiano è offrirgli una borsa di studio per frequentare un corso di almeno un mese in Italia.

Altra opportunità – al momento molto rara per mancanza di sostegno finanziario – è quella di realizzare corsi di formazione e di aggiornamento in loco con formatori provenienti dalle Università italiane impegnate nella Didattica dell’Italiano come Lingua Straniera.

4) Com’é il suo rapporto con la Comites ? E come funziona?

Il Com.It.Es. è un organismo di rappresentanza politica degli Italiani iscritti all’AIRE, che viene eletto da tutti i connazionali ed esprime un Presidente ed un Rappresentante di zona in seno al CGIE.

A Rosario funziona quello della nostra circoscrizione. Col Consolato c’è un rapporto molto fluido, i temi che vengono trattati sono diversi (sarebbe bene magari intervistare a parte il Presidente). Personalmente ho contatti frequenti col Com.It.Es., perché il mio lavoro è immerso nelle attività della collettività e spesso ci “incrociamo” quando ci sono eventi ai quali veniamo invitati.

Il Com.It.Es. oltretutto esprime ogni anno il suo parere sulla richiesta di contributi da parte degli enti gestori di corsi.

E’ previsto che il prossimo anno la rappresentanza venga rinnovata sulla base di nuove norme.

5) Ultime voci dicono che ci saranno altri tagli ad enti Italiani all’estero, (Comites,ecc) come la pensa?

Il problema dei “tagli” è molto pesante in questi ultimi tre anni, ciò è dovuto alla congiuntura negativa a livello mondiale e ai problemi particolari che sta affrontando il nostro Paese. Si stanno riducendo progressivamente le spese all’estero, in tutti i settori, come del resto si sta facendo per le spese all’interno del Paese.

Siamo tutti preoccupati per questo problema, ci possiamo aspettare provvedimenti sempre più pesanti finché non ci sarà una ripresa economica che dia nuove prospettive di lavoro per i giovani e nuovo impulso allo sviluppo delle attività imprenditoriali. In questo momento lo “Stato assistenziale” ha chiuso i cordoni della sua borsa, non c’è più niente da regalare, ogni cosa ha un prezzo.

6) Per concludere vorrei ringraziarLa del suo tempo che mi ha dedicato e se ha un consiglio da dare ai Circoli Italiani e Scuole Italiane.

Il mio consiglio è quello di non aspettare – come molte Istituzioni già dimostrano di saper fare con coraggio – le “provvidenze” che possano arrivare da Roma, di contare invece sulle energie che ciascuno può offrire con intelligenza, con passione, con sincera amicizia.

Le Istituzioni della collettività nacquero in tempi molto difficili come luogo di incontro e di “mutuo soccorso” dei connazionali. Oggi siamo in una fase che ricorda quelle origini, occorre ricercare la stessa energia positiva, la stessa perseveranza.

Sono certo che le vere e solide Istituzioni avranno questa forza, altre più deboli e dipendenti forse vivranno una crisi che porterà a cambiamenti importanti.

Grazie. Un caro saluto e buon lavoro! E’ stato un piacere. Marcello

Ezio Cavaletti (Corrispondente Entre Rios)

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