Cesare Battisti, Consiglio regionale all’unanimità: “E’ un terrorista, va estradato” — Lombardi nel Mondo

Cesare Battisti, Consiglio regionale all’unanimità: “E’ un terrorista, va estradato”

Lo “Stato brasiliano non può considerare come rifugiato politico un terrorista”. L’incontro dell’Ufficio di presidenza con il figlio di una vittima

Sostegno all’azione del governo” ma anche un invito a studiare e mettere in pratica “qualsiasi tipo di azione” pur di ottenere l’estradizione dal Brasile di Cesare Battisti, il terrorista dell’organizzazione eversiva “Proletari armati per il comunismo” condannato a quattro ergastoli.

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità due mozioni presentate rispettivamente da PdL (primo firmatario Vittorio Pesato) e Lega Nord (primo firmatario Davide Boni) con le quali l’Assemblea regionale ribadisce che lo “Stato brasiliano non può considerare come rifugiato politico un terrorista che deve scontare una giusta pena” e che tale vicenda “rischia di avere ricadute negative tra i due Paesi nonostante i sentimenti di antica e sincera amicizia che legano i popoli di Italia e Brasile”.

Durante il dibattito sono intervenuti Vittorio Pesato, Romano La Russa e Carlo Saffioti per la PdL, Massimilano Orsatti per la Lega Nord, Alessandro Alfieri, Luca Gaffuri e Filippo Penati per il Pd, Chiara Cremonesi di SeL, Stefano Zamponi dell’Italia dei Valori e Valerio Bettoni dell’Udc.

Inizialmente, i due documenti invitavano anche a sospendere le intese in corso con il Brasile. Nel dibattito, su sollecitazione dello schieramento di centro sinistra, si è poi invece arrivati ad ammorbidire il passaggio al blocco delle intese con un “a valutare la possibilità di sospendere l’intesa in corso con il Brasile” per evitare che eventuali tali decisioni possano toccare anche gli interventi di cooperazione destinati a costruire strade, ospedali e altri interventi di tipo medico e sociale.

Il presidente del Consiglio regionale Davide Boni, esprime soddisfazione per il pronunciamento dell’Assemblea regionale lombarda. “Con questo voto il Consiglio – ha sottolineato – ha preso una posizione forte: era doveroso da parte delle istituzioni lombarde schierarsi coi familiari delle vittime di un terrorista come Battisti e chiedere giustizia”: “Abbiamo sconfitto il terrorismo – ha detto da parte sua il Vicepresidente Filippo Penati – ma questo Paese non è ancora riuscito ad avere giustizia. Penso alle tante stragi, rimaste senza colpevoli. Oggi il Consiglio regionale della Lombardia chiede giustizia. Lo chiede per il rispetto delle vittime e la dignità di questo Paese”. 

E proprio il figlio di una delle vittime, Alberto Torregiani,  il cui padre Pierluigi, gioielliere, fu ucciso il 16 febbraio 1979 da Cesare Battisti, è stato ricevuto il giorno prima del pronunciamento dell’Aula dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale (nella foto un momento dell’incontro), presenti il Presidente Davide Boni, i vicepresidenti Franco Nicoli Cristiani e Filippo Penati e il Consigliere segretario Massimo Ponzoni.

Durante l’incontro, Boni ha ribadito la volontà del Consiglio regionale di farsi parte attiva e di appoggiare la lotta che Alberto Torregiani sta portando avanti per ottenere l’estradizione di Battisti dal Brasile, che si è esplicitata con il voto dell’Assemblea. “Questo documento – ha detto Boni – lo invieremo a tutte le Presidenze dei Consigli regionali d’Italia affinché si crei una vasto schieramento d’opinione a supporto della battaglia per l’estradizione di un terrorista che deve scontare una giusta pena. Lo inoltreremo anche al Console e al Ministero degli Esteri brasiliani, e all’Alta corte europea dei Diritti dell’Uomo, perché siamo convinti che la giustizia deve trionfare. Battisti- ha aggiunto Boni –  in Brasile non può stare, il suo posto è in un carcere italiano”.

Supporto alla battaglia che sta portando avanti Torregiani è venuto anche dai Vicepresidenti del Consiglio regionale. Per Filippo Penati “Battisti in Brasile gode della condizione di rifugiato politico mentre in realtà è un delinquente, un assassino. Il no all’estradizione da parte del Presidente Lula negli ultimi giorni del suo mandato è un stato un grave gesto che mi ha lasciato profondamente deluso. Ecco perché – ha aggiunto Penati – sosteniamo l’azione che Torregiani sta portando avanti”. Per Franco Nicoli Cristiani “c’è poco da discutere su questa vicenda che riguarda un volgare assassino. L’estradizione è un atto di giustizia nei confronti delle vittime e dunque vanno messe in campo tutte le azioni affinché Battisti venga estradato”.

Torregiani, da parte sua, ha annunciato che si recherà anche a Strasburgo per illustrare ai delegati europei del parlamento “i fatti e la verità sul caso Battisti”. “Il no del Brasile – ha detto – non è il fermo rifiuto che arriva da uno Stato ma solo da un gruppo, formato da solo 4/5 persone, che gestisce il potere in modo personale. La gente, il popolo brasiliano è con me e il Governo italiano e non è contrario all’estradizione di chi ha ucciso mio padre. Questa non è una battaglia di destra o sinistra. E’ una lotta per il trionfo della giustizia”. 

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