Turismo responsabile in Bolivia — Lombardi nel Mondo

Turismo responsabile in Bolivia

Dal 19 luglio, 12 giovani della Valle D’Aosta in un’esperienza finalizzata alla conoscenza e alla solidarietà nei confronti del Paese sudamericano

Aosta – Viene promosso quest’anno, a distanza di tre anni dall’ultima iniziativa, il progetto che vedrà coinvolti 12 giovani della Regione Valle D’Aosta. Il MLAL (Movimento Laici in America Latina) insieme alla Regione Val D’Aosta e alla Cooperativa Trait d’Union, promuove questa esperienza finalizzata alla conoscenza e alla solidarietà nei confronti della Bolivia. L’intento, come dice Gianni Cappellotto, referente MLAL per il Turismo Responsabile “è quello di creare una solidarietà consapevole attraverso la conoscenza diretta delle realtà sociale e politica; i ragazzi potranno rendersi conto e farsi portavoce di una realtà complessa e differente da quella nostra”.

La partenza è prevista per il 19 luglio e impegnerà i ragazzi per tre settimane in Bolivia per meglio rendersi conto della situazione. “La crisi del 1986, dovuta a un forte abbassamento dei prezzi delle materie prime minerarie nel mercato internazionale, unito alla crescente competizione dei Paesi orientali, ha messo in ginocchio l’intero Paese” come testimoniano i giovani di Verona che parteciparono nel 2003 a questo viaggio. “Ciò che ci ha spinti ad avventurarci in Bolivia, anziché sulle spiagge dei Caraibi, è stato il desiderio di vedere con i nostri occhi un nuovo Paese e di confrontarci con una nuova cultura”.

I giovani valdostani si troveranno a diretto contatto con situazioni generali in cui versa il paese, avranno l’occasione di incontrare le istituzioni, le organizzazioni e le comunità del posto. “Dopo molte ore di viaggio siamo arrivati a Villa Lunari – raccontano i giovani veronesi- nella regione del Chapare: la terra della coca e della cocaina. Forse non tutti sanno che, fin dai tempi degli Inca, la foglia di coca è stata un elemento sacro e fondamentale nella cultura andina, tanto da segnare ritualmente le tappe della vita: dalla nascita di un figlio alla semina e al raccolto della terra, senza contare che grazie alle sue proprietà curative ha consentito la sopravvivenza di questi popoli e della loro cultura nei secoli”.

Il narcotraffico e il problema dell’acqua, saranno i grandi temi affrontati durante il viaggio, “Ma coca non significa cocaina. Infatti in quanto pianta medicinale ha solo effetti curativi e il suo consumo è legale. Purtroppo però, tra gli anni ’70 e ’80, è aumentato esponenzialmente il traffico della cocaina, derivata della foglia di coca e con esso l’incremento delle zone coltivate: alla fine degli anni ’80 il Chapare aveva raggiunto una superficie di 20 mila ettari destinati quasi totalmente al narcotraffico ” testimoniano ancora i giovani veronesi. Inoltre, come dice Gianni Cappellotto, il MLAL intende promuovere soprattutto progetti con le comunità rurali, cercando di migliorare le condizioni di vita e di alimentazione delle popolazioni indigene.

“Il progetto triennale è stato approvato dall’Unione Europea nel novembre 2005 e prenderà avvio nel marzo 2006. L’obiettivo è contribuire a incrementare i livelli di reddito delle famiglie beneficiarie attraverso lo sviluppo delle loro capacità produttive (sia sul fronte dell’allevamento che su quello dell’agricoltura), il potenziamento delle attività di trasformazione (in particolare latte, grano, uva) e di commercializzazione dei prodotti”. Il proposito di questa iniziativa, oltre agli aiuti concreti stanziati dalla Regione Val D’Aosta e dalla Cooperativa Trait d’Union e dai progetti promossi dal MLAL, è quello che “la collaborazione si traduca in un senso di responsabilità comune che riesca a coinvolgere i giovani nella promessa di un loro impegno anche una volta tornati a casa”.

 

News ITALIA PRESS 

 

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