Razze : Camicie nere contro gli afro-americani. — Lombardi nel Mondo

Razze : Camicie nere contro gli afro-americani.

Nella primavera del 1930, in piena depressione, Holt J. Gewinner ( 1888-1968) fondò ad Atlanta un’organizzazione razzista denominata American Fascisti che si basava sul principio della supremazia dell’uomo bianco che univa patriottismo e beneficenza.

Nella primavera del 1930, in piena depressione, Holt J. Gewinner ( 1888-1968) fondò  ad Atlanta un’organizzazione razzista denominata American Fascisti che si basava sul principio della supremazia dell’uomo bianco che univa patriottismo e beneficenza. Tentarono di far presa sui bianchi sia attraverso il loro organo ufficiale, la rivista “Blackshirt” sia attraversando le strade di Atlanta con cartelli provocatori che dichiaravano di negare il lavoro ai negri finchè ogni bianco non ne avesse ottenuto uno.

La rivista TIME dell’8 settembre 1930 riportava che ad Atlanta era stata appunto formata l’associazione “American Fascisti, Order of Black Shirts ( Fascisti Americani, Ordine delle Camicie Nere” da parte di membri del Klu Klux Klan. La notizia in sé non sorprende, visto che tutti conosciamo le malefatte del KKK nei confronti degli afro-americani, ma anche dei cattolici e delle minoranze etniche in generale.

Armato di curiosità ho indagato qua e là per trovare informazioni su questo gruppo, ma non ho avuto fortuna fino a qualche tempo fa, quando sono riuscito ad avere un opuscolo stampato nel 1934 che illustra la missione degli American Fascisti che pare avessero raggiunto l’adesione di almeno 21.000 adepti grazie a mascherate inserzioni sui giornali della Georgia.

“Il nome del nostro ordine non è assolutamente legato ad altri… Il nome Fascisti deriva dagli etruschi che diedero vita al  Fasces , un fascio di rami di olmo legati con una corda. Un emblema di forza, unità e fratellanza che fu integrato con la scure dopo la conquista dell’Etruria da parte dei Romani….l’emblema fu rispolverato dagli americani nel 1914 quando lo misero nel silver dime ( moneta da dieci centesimi di dollaro). Il  movimento di Mussolini fu fondato nel 1919. Quando i Padri fondatori stesero la costituzione avevano in mente un governo fascista perché il documento recita : “ Noi, il popolo non noi, il grande capitale ; non noi, i banchieri; non noi, gli interessi speciali… noi crediamo in un paese dove le persone che producono i beni primari e necessari  come i prodotti agricoli sono considerate alla stessa stregua di chi produce beni  di cui si può fare a meno…”

Il documento continua proponendo di acquistare solo beni Made in America  e si dichiara contro tutti gli ismi partendo dall’ateismo e finendo con il comunismo, accusato di violare quotidianamente la costituzione e le leggi. Essi (i comunisti) tentano non solo di distruggere i diritti di proprietà ma propugnano l’amalgama della razza bianca con quella nera che, se messo in atto, distruggerebbe ambedue le razze e l’attuale civiltà. “NESSUNA RAZZA METICCIA E’ MAI SOPRAVVISSUTA”.

Non stupisce, quindi che nel 1930, i Fascisti della Georgia  volessero buttare fuori tutti gli afro americani dai posti di lavoro e rimpiazzarli con i bianchi. Che cosa avrebbero fatto poi gli afro americani per vivere, non è detto. Di fatto avrebbero poi dovuto mantenerli e il sistema di welfare americano attuale è in certi casi la coda di questo pensiero estremo per cui l’afro americano, denigrato e costretto ai margini, non pensa a progredire ma piuttosto a farsi mantenere da questo sistema assistenziale che sembra non reggere. Se poi tutto questo sembra non avere senso, non dimentichiamoci che gli italiani, ivi compresi i mantovani, che lavorarono nelle piantagioni  di cotone del Mississippi e dell’Arkansas ai primi del 900 dovettero scegliere tra l’essere considerati bianchi o neri, di fatto, molto a malincuore perché non avevano nessun rancore verso gli afro americani, dovettero identificarsi con i bianchi. A chi avesse qualche dubbio in proposito ricordo che ancora  nel secondo il censimento del 1910,  in  alcune parti del Sud gli italiani erano considerati  OCTOROON ovvero aventi un ottavo di sangue nero.

Alcuni punti della missione degli American Fascisti tradiscono il carattere, a dir poco particolare, dell’organizzazione :

1.         Credere in un Essere Supremo

2.         Giurare fedeltà agli Stati Uniti e allo stato di appartenenza

3.         Credere nella supremazia e nel ruolo guida della Razza Bianca

4.         Credere nella Libertà di Parola, Libertà di Stampa e nella Libertà delle Scuole Pubbliche con una Bibbia in ogni scuola, e nella Bandiera Americana issata su tutti gli uffici pubblici.

5.         Credere nelle Libere Assemblee Pubbliche.

6.         Giurare fedeltà all’Ordine e non rivelarne mai i segreti

 

Gli American Fascisti tentarono invano di sovvertire le leggi della Georgia, ma la stampa non reagì subito. Indissero anche una manifestazione di protesta contro la commemorazione di Sacco e Vanzetti.  Finalmente il “Constitution” di Atlanta denunciò il loro comportamento nei confronti degli afro americani, in aperto contrasto con gli Statuti federali che punisce chi intimidisce o opprime qualsiasi cittadino nell’esercizio dei suoi diritti. Non riuscendo a registrare lo statuto in Georgia si trasferirono a Orlando, Florida,  ma poco dopo sia la rivista sia l’organizzazione  cessarono di fatto la loro attività.

 Gli American Fascisti sembrano non esistere più, ma le recenti leggi dell’Alabama in materia di immigrazione clandestina sembrano evocare tempi e pensieri del passato che si pensava fossero evoluti nel tempo.

 

Ernesto Milani

Ernesto.milani@gmail.com

27 ottobre 2011

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