Quito. L’acqua, un diritto umano che molti ancora non riescono a conquistare
Per questo motivo molti gruppi sudamericani deplorano che l’acqua sia diventata oggetto di compra-vendita o motivo di potere in certi territori dell’America settentrionale. La prova di questo conflitto sono i diversi progetti idroelettrici e di miniere che contaminano o sprecano l’acqua, oppure fanno in modo che molte lagune o fiumi finiscono per prosciugarsi.
In Bolivia il possesso delle terre in mani di poche persone ha fatto in modo che parte della popolazione non riesca ad avere accesso all’acqua. In Perù i principali problemi sociali all’interno del paese riguardano la difesa dell’acqua, un esempio è il conflitto di Conga, a Cajamarca (vedi Fides 30/11/2011). In Colombia, uno dei paesi con la maggiore offerta idrica al mondo, l’80% della popolazione e delle attività economiche sono lontane dalle fonti di questa risorsa naturale o hanno problemi di distribuzione. Il Direttore generale dell’Istituto di idrologia, Ricardo Lozano, ha detto alla stampa locale che la maggiore offerta dell’acqua si concentra nelle zone con minore indice di popolazione, e ciò genera uno squilibrio nel paese. In Ecuador il gruppo rappresentante la popolazione indigena è arrivato ieri alla capitale, dopo 14 giorni di cammino a piedi, con la Marcia per la difesa dell’Acqua, della vita e della dignità dei popoli (vedi Fides 21/03/2012). Secondo dati della stampa, solo l’uno per cento dei proprietari di terreni controlla il 63% dell’acqua per l’agricoltura.
La Giornata Internazionale dell’Acqua è stata istituita il 22 dicembre 1992 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Uniti. A luglio 2010 l’acqua potabile è stata riconosciuta come un diritto umano. Malgrado questo, ancora oggi in America Latina, sono in molti coloro che soffrono una cattiva alimentazione e si ammalano per la mancanza d’acqua. (CE)
Fonte: (Agenzia Fides)
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