Cartoline (42) — Lombardi nel Mondo

Cartoline (42)

Rue des Lombards, Parigi – Il nome deriva dai cambiavalute e mercanti lombardi che vi si insediarono nel 1200. Un antico detto francese ci raccomanda di stare lontani da quattro luoghi: dalla taverna, dall’ospedale, dalla prigione e dai… Lombardi.
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Claudio Mori e Arnaldo Ceccomori in «Rue des Lombards (la famiglia Mellerio raccontata da Joseph Mellerio)», Parma 2012, a pag 57 ci informano, grazie alle memorie dell’illustre vigezzino, pubblicate e tradotte in italiano per la prima volta, che «gli abitanti dei nostri paesi abitavano quasi tutti nello stesso quartiere. Capivano che era loro interesse, per molti motivi, tenersi uniti e formare, per così dire, una sola grande famiglia.

Il quartiere che avevano scelto era quello abitato da parecchi secoli dai primi Lombardi venuti in Francia prima del regno di San Luigi. Per la scelta che avevano fatto, a questa strada a quel tempo al riparo delle alte torri di Saint-Jacques la Boucherie fu dato il nome tradizionale “dei Lombardi”, nome che è rimasto anche dopo che gli abitanti originari ebbero cambiato quartiere.

È una via molto antica. Per un certo periodo di tempo è stata chiamata rue de la Buffeterie, e poi de la Pourpointinerie, ma presto riprese il suo primitivo nome di rue des Lombards. Si notano ancora in questa via dei tetti fatti come nei tempi antichi, delle madonne in nicchie incastonate nello spessore del muro. Essa ha conservato a lungo l’aspetto della vecchia Parigi. Fu la vera rue Lafitte di un tempo. È là che tutti i mercanti lombardi abitavano ed aprivano negozi d’oro e d’argento. Facevano da banca e prestavano denaro. La strada fu il centro finanziario della capitale.

Carlo IV, terzo figlio di Filippo il Bello, se la prese con questi banchieri lombardi e li cacciò dalla Francia. Ma dal momento che si aveva bisogno di loro, essi non tardarono a rientrarvi ancora più numerosi.

Nel 1334 fu fondato il collegio dei Lombardi per undici poveri scolari. A fondarlo fu un certo Andrea Chini, fiorentino. Il collegio era ubicato in rue des Carmes, su un terreno che gli apparteneva.

Nel 1440 Luigi XI promulgò un provvedimento riguardante i Lombardi: in caso di ricovero in ospedale, dovevano pagare al loro ingresso un diritto di alloggio fissato in 22 denari, inoltre 4 denari per il letto e due per il posto occupato.

Da tutto ciò risulta che i nostri emigrati [i Vigezzini, n.d.r.]del sedicesimo secolo trovarono rue des Lombards già ben popolata di italiani quando vennero ad installarvisi a loro volta per esercitare le professioni di mercanti, venditori ambulanti e di fumisti.

La chiesa di Saint Merri è all’inizio di rue des Lombards. Quante volte, nel silenzio della notte, e nei giorni di festa le campane dell’antica chiesa hanno risvegliato in questi montanari il ricordo dello scampanio dei loro paesi!

Bisognava vederli, la domenica, con i loro costumi pittoreschi riuniti come a casa loro nella piazza della chiesa, seduti sui gradini del tempio, e le donne devotamente inginocchiate ai piedi dell’altare.

Questi italiani erano sobri, tranquilli e molto attivi. Guadagnavano denaro a sufficienza per vivere e persino per mandarne al loro paese, dove regnava la più grande miseria. Essi si fecero raggiungere dai figli per insegnargli il mestiere e per farsi aiutare dal momento che i loro affari prosperavano.

Presto rue des Lombards diventò una vera colonia di Ossolani. I discendenti dei primi Vigezzini che erano venuti in Francia possedevano già delle aziende ben fornite. Erano molto considerati dai loro compatrioti, aiutavano i nuovi arrivati a sistemarsi e, nelle grandi occasioni, si andava a consultarli».

 

Da C. Mori – A. Ceccomori

Rue des Lombards (la famiglia Mellerio raccontata da Joseph Mellerio), Parma 2012

 

Cartoline, rubrica a cura di L. Rossi (Bochum)

www.luigi-rossi.com

 

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