Commercio equo e finanza — Lombardi nel Mondo

Commercio equo e finanza

Stefano Magnoni, direttore della Cooperativa Chico Mendes, ci parla del commercio equo e solidale e della finanza etica

 

 

Almeno in Italia la storia e la prassi del commercio equo e solidale e della finanza etica sono molto correlate. Due le ragioni: una etica e l’altra funzionale.

 

 

Benché le prime forme di finanza etica nascano prima del commercio equo (il mondo delle Mag) è con la nascita della cooperativa Ctm (Cooperazione Terzo Mondo) nel 1988, prima centrale italiana di distribuzione dei prodotti del commercio equo e solidale,  che si sente l’esigenza di dotarsi di un sistema finanziario dedicato allo sviluppo del commercio equo e solidale e quindi, prendendo a prestito il modello delle Mag (mutue auto gestioni) viene fondata (1989) la cooperativa Ctm Mag con lo specifico scopo di raccogliere capitale e risparmio dedicati allo sviluppo del commercio equo e solidale e in particolare al sostegno dell’attività di Ctm (prefinanziamento ai produttori in primis). E’ partendo da questa esperienza pionieristica che si rafforzerà il movimento della finanza etica che porterà poi alla nascita di Banca Etica. L’idea di unire alla proposta di consumare in modo diverso anche quella di risparmiare in modo alternativo ha un buon successo e nel giro di pochi anni, anche seguito dei cambiamenti legislativi si arriverà alla nascita di altri soggetti di finanza etica che operano per il commercio equo e solidale. La stessa Ctm si trasformerà nel 1998 in Consorzio Altromercato e aprirà una attività di finanza solidale attraverso i propri associati per sostenere il suo sviluppo e i prefinanziamenti ai sempre più numerosi produttori. Attualmente oltre al Consorzio Altromercato in Italia esistono Cresud spa (www.cresud.it) e il Consorzio Etimos (www.etimos.it)  che svolgono attività di microcredito primariamente per e con le reti di commercio equo e solidale nel Sud del Mondo. Il Consorzio Altromercato ha inoltre avviato strette collaborazioni con il Consorzio Cgm-Finance (consorzio finanziario facente parte del gruppo di cooperative sociali Cgm) per dare credito e finanziare gli investimenti sulla rete in Italia.

Interessante anche l’esperienza della rete delle casse rurali (Raffaisen, Emilbanca e Cassa Padana) denominata ethical banking (www.ethicalbanking.it)  con l’emissione di certificati di deposito dedicati al commercio equo e solidale. La stessa Banca Etica ha fatto un’azione simile con Altromercato.

 

Qualche dato sul sistema Altromercato (www.altromercato.it )

 

Altromercato è un Consorzio di oltre 120 organizzazioni (la maggior parte cooperative) che operano per la distribuzione dei prodotti del commercio equo e solidale su tutto il territorio nazionale con soci anche in Grecia, Portogallo e Malta.

Tra i soci ben 45 cooperative raccolgono capitale e risparmio attraverso la propria base sociale per lo sviluppo del commercio equo e solidale sia nel Nord (investimenti nella rete) che nel Sud (prefinanziamento e microcredito). La raccolta totale si aggira sui 15 mln € e circa la metà viene messa a disposizione del Consorzio (il resto serve per lo sviluppo sul territorio italiano). Sul sito del Consorzio l’elenco aggiornato delle Botteghe del Mondo che svolgono questa attività di finanza solidale rivolta ai propri soci.

 

Come funziona?

 

Il consumatore deve associarsi alla cooperativa che ha attivato il servizio di raccolta del risparmio sociale tra i propri soci con apposita delibera assembleare e approvazione del regolamento di deposito. Normalmente i tassi lordi oscillano tra l’1 e il 4 % (ogni cooperativa sceglie la politica di tassi più consona alla sua base sociale e al suo territorio); i libretti di norma non sono vincolati. I limiti di raccolta sono dettati dalla legge e dalle circolari della Banca d’Italia. Attualmente il limite per singolo socio è di 31.776 € di risparmio.

 

A Milano per esempio la coop Chico Mendes Onlus (www.chicomendes.it) con oltre 1800 soci ha aperto oltre 500 libretti per una raccolta di risparmio complessiva di 2,6 Mln di € e un capitale di circa 1 mln di € e grazie a questa attività ha potuto espandere la propria attività di commercio equo e solidale in Milano e hinterland.

In Europa tale pratica è molto più antica e diffusa e gli strumenti sono più sofisticati. Ricordiamo i pionieri e i maggiori: Triodos Bank, (www.triodos.co.uk) in vari paesi europei, Shared Interest (www.shared-interest.com) in Inghilterra e Oekobank in Germania , ma ormai sono molte le organizzazioni di finanza etica che lavorano con e per il commercio equo e solidale.

In particolare molto interessante è l’attività di Shared Interest che funziona come finanziaria dedicata quasi esclusivamente al commercio equo; è socia di Ifat (International Fair Trade Association) e annovera tra i propri soci moltissime Centrali di importazioni europee e mondiali e organizzazioni di produttori. Hanno istituito una Clearing House che funziona nel seguente modo:

quando una Centrale di Importazione (per esempio Altromercato) emette un ordine a una organizzazione di produttori (e i produttori confermano la disponibilità all’invio dei prodotti) Shared Interest fa un anticipo all’organizzazione stessa e quando i prodotti arrivano nel magazzino della Centrale Shared Interest paga il saldo utilizzando il fido accordato ad Altromercato. Una volta che i prodotti saranno venduti Altromercato depositerà i soldi sul suo conto in Shared Interest e rientrerà del fido. Tale pratica permette ai produttori di avere subito la liquidità necessaria e concede tempo alla Centrale di vendere i prodotti e quindi di rientrare della liquidità prima di fare un nuovo ordinativo.

E’ importante notare che per il risparmiatore etico l’opzione della finanza solidale non è da ascrivere come un atto di militanza o peggio di semplice beneficenza ; certo non si investe in finanza etica per ottenere grandi rendimenti ma perché spinti dalle motivazioni di giustizia e solidarietà che caratterizzano il consumatore equo e solidale, va però detto che spesso i tassi di interesse di libretti, obbligazioni o azioni di società, cooperative di finanza solidale garantiscono almeno il tasso di inflazione reale.

 

Stefano Magnoni

direttore della Cooperativa Chico Mendes

stefano.magnoni@chicomendes.it

 

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