Il voto all’estero — Lombardi nel Mondo
Il voto all’estero
Ancora una volta, malgrado gli sforzi del Ministero degli interni e dell’organizzazione consolare, molti indirizzi degli aventi diritto al voto erano sbagliati e la percentuale dei votanti e` stata piuttosto bassa, addirittura inferiore all’elezione precedente.
Uno dei motivi e` stato l’incompleto aggiornamento dell’archivio anagrafico, con la conseguente restituzione di parecchi plichi non recapitati, ma l’argomento piu` rilevante e` stato lo scarso interesse dei nostri connazionali, i quali in maggioranza non hanno voluto votare.
La campagna elettorale, invece di basarsi sul confronto dei programmi e sulle capacita` dei candidati a realizzarli, si e` limitata al coinvolgimento delle associazioni politiche, regionali, settoriali o addirittura degli amici e dei parenti.
La RAI International volutamente non ha dato lo spazio necessario ai candidati per farsi conoscere e per diffondere le proprie idee.
Alcuni giornali hanno cercato di approfittare dell’occasione, solo per vendere spazi pubblicitari ai candidati con maggior disponibilita` economica e per appoggiare, come sempre, i candidati amici o politicamente alleati.
In conclusione l’elettore non e` stato adeguatamente documentato, informato e motivato; quindi il risultato elettorale non dovrebbe rappresentare la volonta` della maggioranza degli italiani all’estero.
Una ulteriore conferma e` stata data dai nostri Governi, che prima hanno nominato un Ministro per gli italiani nel mondo, poi un Viceministro ed ora hanno solamente delegato un Sottosegretario.
A questo punto e` necessario che il CGIE e tutti i Comites riflettano per primi sull’utilita` del voto degli italiani all’estero e soprattutto considerino di proporre l’abolizione del voto per corrispondenza.
Cesare Sassi
Presidente Comites Miami –U.S.A.
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