Intervista ad Antonio Gabriele Fucilone autore del blog “Italia e Mondo” — Lombardi nel Mondo

Intervista ad Antonio Gabriele Fucilone autore del blog “Italia e Mondo”

Caro Gabriele, seguo il tuo blog dove oltre a leggere interessanti notizie che spaziano dalla poltica sociale all’etica, dalla storia alla letteratura, dalla religione alla tradizione ho notato quanto siano importanti le tue radici siciliane, il tuo amore per Mantova e la tua forte considerazione per gli italiani nel mondo. Di Marco Stella

D- Parleresti delle tue origini?

R- Prima di iniziare a parlare , caro Marco, ti ringrazio per questa opportunità di incontro e di confronto, che è sempre molto utile.

Tu mi hai chiesto cosa significhi essere mantovano di origini siciliane. La mia storia è semplice.

Sono nato trentun’anni fa a Mantova e risiedo a Roncoferraro, un comune che si trova sempre nella provincia virgiliana. Mio padre, che si chiama Adolfo, è abruzzese, di Tossicia (in provincia diTeramo) mentre mia madre (che si chiama Giacomina) è siciliana. Precisamente è di Galati Mamertino, in provincia di Messina.

In verità non ho ereditato molto dalla mia “parte abruzzese”, se non la devozione per San Gabriele dell’Addolorata, il cui santuario è vicino al luogo di nascita di mio padre ed il nome del mio nonno paterno, che si chiamava Antonio. Infatti, è questo il motivo per cui mi chiamo Antonio Gabriele. Non ho mai avuto occasioni di frequentare l’Abruzzo e di coglierne tutti gli aspetti dovrò inziare a farlo ora.

Diverso è il discorso riguardo alla Sicilia. Infatti, fin da piccolo andavo in Sicilia, a casa della buon’anima di mia nonna Maria e quest’ultima veniva molto più spesso a casa mia. I miei nonni paterni si mossero raramente dall’Abruzzo. Inoltre, ho anche maggiori rapporti con i miei zii, la sorella ed il cognato di mia madre, e con i loro figli, i miei cugini, rispetto ai parenti della parte di mio padre. Questi miei zii risiedono in provincia di Novara (in Piemonte) e nel suo ultimo periodo di vita, mia nonna stette a casa loro. Infatti, non poteva stare da sola in Sicilia. Dal 1976 lei era vedova e non stava bene di salute. Da ciò si può presumere che io non abbia mai conosciuto mio nonno, che si chiamava Giuseppe e che purtroppo morì in un incidente. Ricordo con commozione mia nonna Maria. Ricordo anche la sua morte, che avvenne nel 1997, a causa di un cancro.

Anche i miei nonni paterni morirono di cancro. Mia nonna (che si chiamava Angela) morì nel 1999 e mio nonno venne a mancare un anno dopo.

La differenza sta nel fatto che io non vidi le morti di questi ultimi.

Dalla mia “parte siciliana” ho ereditato quella passione per la vita che è tipica dei siciliani, quella cultura isolana che nacque dall’unione tra cultura greco-bizantina, araba, latina e normanna ed in parte il dialetto.

Non dimentichiamoci però che sono anche mantovano di nascita.

Quindi, ho anche una “parte mantovana”. Di quest’ultima ho ereditato il dialetto, la volontà di impegnarsi sempre e l’operosità.

D- Come è nata l’idea di dedicarti alla preparazione e cura del Blog Italia e mondo?

R- Riguardo all’idea di fare il blog “Italia e Mondo” , devo fare un discorso ampio. L’idea nacque da due esigenze. La prima era quella di natura politica. Infatti, ho sempre voluto impegnarmi in politica. Ho aderito a Forza Italia prima e aderisco ora al Popolo della Libertà. Ho incominciato la mia attività politica proprio riguardo agli Italiani all’estero. Un giorno stavo guardando il sito dell’Associazione dei Mantovani nel Mondo. Era il febbraio del 2008. Leggendo le varie notizie, mi interessai ad un appello lanciato dalla signora Marta Rosa Martinez Ambrosini, la segretaria del Circolo Italiano di Tacuarembò, Uruguay.

La signora Martinez Ambrosini denunciò lo stato di abbandono in cui versava la comunità italiana in quella cittadina uruguaiana.

Allora, iniziai a fare una vera e propria campagna di sensibilizzazione. Scrissi su giornali (come “Italia chiama Italia”, il giornale di Ricky Filosa) e mi scrissi anche a dei politici. Da lì nacque tutto. Nel 2009 mi iscrissi a Facebook. Lo feci anche perché ci fu la concomitanza delle elezioni comunali qui a Roncoferraro. Però, portai avanti anche il discorso degli italiani nel mondo. Venni messo in contatto anche con dei nostri connazionali emigrati, tra cui la signora Silvia Beatriz Quadranti, l’attuale presidentessa del Circolo lombardo di San Nicolas, in Argentina.

Durante un confronto con lei in chat, mi disse che gli italiani all’estero vogliono confrontarsi con noi che stiamo qui in Italia. Da qui nacque l’idea di fare il blog. Tra l’altro, ho anche parenti emigrati all’estero, precisamente negli USA e in Germania. Questa esperienza mi arricchisce ogni giorno. Infatti, mi ha aiutato a capire meglio le realtà dei nostri connazionali all’estero.

D- Dalla tua esperienza come ti sembra che l’Italia sia vista, in questo particolare periodo storico, da chi ama la nostra cultura ma non ha mai vissuto nel nostro Paese?

R- Il mio Blog è molto letto qui in Italia, in Germania e negli Stati Uniti d’America. E’ abbastanza letto anche in Brasile e in Francia. Ultimamente ho notato una cosa abbastanza singolare. Uno dei miei scritti che parla delle malattie cardiovascolari cita l’esperienza di Robert Hesse, un cuoco che partecipò ad “Hell’s Kitchen”, il talent show condotto dallo chef Gordon Ramsay che seguo ogni giorno poiché mi piace la cucina. Questo mio scritto è oggi uno dei più letti. E’ una delle tante “stranezze della vita”. Ha superato anche i vari articoli sui cavalieri dell”Ordine Templare ed altri. Sono rimasto basito. Riguardo al Governo, ritengo che esso abbia fatto tanto. Sono stati fatti passi avanti riguardo le infrastrutture.

Ad esempio, quest’anno ero andato in Sicilia e ho visto la famosa autostrada Salerno-Reggio Calabria in condizioni migliori di quelle degli anni passati.

Le infrastrutture servono al nostro Paese, anche per il turismo. Il turismo è un’occasione valida per conoscere il nostro Paese ed una fonte di ricchezza. E’ stata fatta una riforma dell’università che, finalmente, metterà un po’ di meritocrazia. Certo, c’è ancora molto altro da fare. Ad esempio, va risolta la questione della disoccupazione giovanile, questione che riguarda anche me, visto che sono disoccupato. Servono delle riforme istituzionali serie, come il federalismo, una riforma che già è stata approvata ma che deve essere messa in atto e che permetterebbe di evitare gli sprechi. Senza soldi e migliori competenze non potranno esserci i servizi sociali. Purtroppo, questo Paese ha passò quarant’anni di immobilismo ed oggi ne paghiamo il prezzo.

D- Sul tuo blog hai spesso criticato l’idea di voler chiudere Rai Internazionale, ed hai sostenuto la petizione, cosa ne pensi al riguardo?

R- Riguardo a Rai Internazionale, il discorso è semplice. Rai Internazionale permette a molti italiani nel mondo di essere in contatto con l’Italia e potere portare l’italianità ai loro figli e nipoti. Toglierla significherebbe negare agli italiani nel mondo di essere italiani. Spero, perciò, che in tanti firmino la petizione. Ringraziandoti di questa opportunità e scusandomi se mi sono dilungato troppo, porgo i miei cordiali saluti a te e ai tuoi lettori.

Marco Stella, Rio de Janeiro

Portale dei Lombardi nel Mondo

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