Cesare Civita: dagli Stati Uniti alla Pampa
Sul vapore “Washington” -della U.S. Lines- salpato dal porto francese di Le Havre l’11 settembre 1939, torna al New York un italiano di trentaquattro anni: Cesare Civita. Sfugge alla guerra e alle persecuzioni razziali degli ebrei. In America lo aspettano i suoi parenti.
Cesare nasce nel 1905 a New York da genitori italiani. Vive in Lombardia fino al 1938. Sposa Mina, con cui avrà tre figli: Adriana, Carlo e Barbara.
Cesare Civita, prima di ritornare in America, era direttore di una delle case editrici più importanti d’Italia: la Mondadori creata da Arnoldo Mondadori.
Come Rocca nel ‘46, Civita nel ’41 -assieme ai soci Alberto Levi, Paolo Terni, Leone Amati e Manuel Dienafonda (ebrei italiani come lui)- fonda in Argentina la famosa casa editrice Abril, specializzata in testi per bambini e fumetti come: Piccoli grandi libri, Misterix, Salgari, Donald, ecc.
L’attività dell’editrice Abril si sviluppa tra gli anni quaranta e settanta con grande successo nei settori: foto giallo (Idilio e Nocturno), riviste femminili (Claudia), riviste di politica e attualità (Panorama, Semana Grafica, Siete Días Ilustrados) e fascicoli di enciclopedie (in combinazione con la Rizzoli).
La casa editrice crea un proprio ufficio, la rete di distribuzione e allarga la sua attività in Brasile e Messico con filiali in quei paesi.
Cesare Civita, nel frattempo partecipa alla lotta antifascista degli italiani al Plata finanziando l’Associazione ed il giornale Italia Libre.
Quando cantanti e attori italiani noti arrivano per una tournee in Argentina, Civita li ospita a casa sua.
Come Rocca, a metà degli anni ’70, l’editrice Abril deve affrontare prima l’ostilità del governo di Peròn e sua moglie Isabel, e poi dei militari che lo subentrano.
Il parallelismo tra Civita e Rocca ci porta pure negli Stati Uniti, paese in cui entrambi avevano imparato tecniche industriali e aziendali moderne e preso contatto con potenti gruppi e partner come la Banca Commerciale Italiana o la compagnia Walt Disney.
Il triangolo Italia – Stati Uniti – Argentina punta fortemente al controllo del mercato vergine latinoamericano, approfittando il know how italiano, l’organizzazione imprenditoriale americana e la forte presenza della collettività italiana in Argentina.
Questo triangolo aureo contribuisce comunque alla modernizzazione culturale e allo sviluppo economico dell’Argentina.
Ma la creazione di una società mista -in quel momento storico- per produrre la carta da stampa, scatena conflitti tra politici e militari. Anche se l’origine di questo conflitto risale agli anni ’40, quando Civita contratta vari intellettuali antiperonisti e a volte comunisti, guadagnandosi il motto di casa editrice di sinistra.
D’altronde, Civita vende un prodotto (carta – stampa e riviste) che, il Potere vuole controllare politicamente ed economicamente.
Ecco perchè, prima Peròn e poi i militari, riescono a impossessarsi della sua azienda -la fabbrica Papel Prensa e la editrice Abril- tramite loro testa ferri.
Civita si vede obbligato finalmente a vendere le sue azioni e poco dopo lui stesso, la sua famiglia e i collaboratori ricevono minacce di morte, sia dai Montoneros sia dai militari.
Decidono quindi di andare in esilio nel 1975 –prima in Brasile e poi in Messico- e in seguito di vendere la società in Argentina.
Cesare Civita, il fondatore dell’Editrice Abril, muore a Buenos Aires a 99 anni d’età, il 9 aprile 2005.
Jorge Garrappa Albani – Redazione Portale Lombardi nel Mondo
www.lombardinelmondo.org – jgarrappa@hotmail.com
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