Pesca, è l’ora dei «pregiati»: riparte l’operazione coregone — Lombardi nel Mondo

Pesca, è l’ora dei «pregiati»: riparte l’operazione coregone

Dal Sebino al Benaco. Conto alla rovescia per le catture destinate alla campagna ittiogenica Venerdì il via sul lago d’Iseo Si andrà a caccia di uova per l’incubatoio ittico di Clusane E il 26 entrerà in scena il Garda

Il Sebino lancia la campagna del coregone Sul Sebino e sul Garda è tutto pronto per dare il via a una nuova operazione di «rilancio» di una delle specie più ricercate: il coregone. Sta infatti per partire la campagna ittiogenica 2010-2011. La prima pescata nel lago d’Iseo è in calendario venerdì; poi seguiranno altre sette «uscite» fino a mercoledì 29 dicembre. A dare lare la caccia al pregiato salmonide, per spremerne e fecondarne le uova ogni sera nell’incubatoio allestito nella cascina «Clarabella», sul confine tra Iseo e Corte Franca, saranno 15 pescatori di mestiere: 7 di Clusane, 6 di Montisola e uno a testa di Pilzone e Tavernola Bergamasca.

Tre degli addetti ai lavori clusanesi parteciperanno poi all’identica campagna in programma a partire dal 26 dicembre sul Garda. Nel Sebino, infatti, la «fregola» di questa specie, che predilige le acque fredde per riprodursi, avviene solitamente 15 giorni prima rispetto al Benaco; dove poi le uova fecondate recupereranno il tempo perduto grazie alle acque più calde del lago utilizzate dall’incubatoio di Desenzano, trasformandosi in avannotti più o meno negli stessi giorni in cui si schiuderanno quelle raccolte nelle «campane» della cascina Clarabella, dai primi di marzo in poi.

Gli esemplari di coregone maturi che finiranno nelle reti saranno ovviamente catturati in deroga al divieto che sull’Iseo vige dal primo dicembre al 15 gennaio, il periodo della riproduzione naturale, e sul Benaco più avanti. Prima del via ufficiale, però, in entrambi i bacini lacustri gli agenti del Nucleo ittico-venatorio della polizia provinciale effettueranno delle pescate per stabilire se il grosso dei coregoni ha raggiunto la maturità.

Nelle acque sebine, i pescatori di mestiere ammessi a partecipare alla campagna potranno usare non più di cinque reti dette «pale», lunghe 70 metri, alte al massimo 4 e con maglie con un lato minimo di 40 millimetri. Tutte saranno munite di un contrassegno inamovibile applicato dalla Provincia che servirà a identificare il proprietario. Per non interferire con la riproduzione in natura del salmerino, dovranno essere collocate in modo da toccare il fondo in tutta la lunghezza; nelle zone con profondità non superiore ai 5 metri.

Le femmine mature saranno sottoposte alla «spremitura» delle uova, che saranno subito fecondate in barca e conferite prima delle 22 di ogni giorno di pesca all’incubatoio della Clarabella. Lì, sotto il controllo dei responsabili della polizia provinciale, saranno immesse nelle campane per la maturazione dai volontari dell’Associazione pescatori dilettanti, alla cui guida ci sono Carlino Cirelli e Giuseppe Cominetti. Un lavoro delicato, il loro, che richiederà levatacce e anche veglie fino a tutto marzo.

Un’ulteriore incombenza toccherà ai pescatori impegnati nella campagna: ogni barca dovrà consegnare in quattro delle otto date prestabilite 5 maschi di coregone e altrettante femmine, compresa una provetta con uova fecondate, al Servizio veterinario dell’Asl di Rovato, che invierà il tutto all’Istituto zooprofilattico di Brescia, affinchè ne accerti lo stato di salute e il grado di riproducibilità.

Giuseppe Zani

http://www.bresciaoggi.it/stories/Provincia/209541__pesca__lora_dei_pregiati_riparte_loperazione_coregone/

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