Cittadinanza in Brasile
insieme ai consiglieri Cgie del Brasile, ai presidenti dei Comites, ai Consoli d’Italia, all’on. Fabio Porta (Pd), all’Ambasciatore La Francesca e al Consigliere d’Ambasciata Annis, che ha diretto i lavori.
Durante la riunione, Petruzziello ha sostenuto con determinazione la necessità di abbreviare i tempi di attesa per le cittadinanze: “La lista di attesa per ottenere il riconoscimento della cittadinanza è come una bomba ad orologeria pronta a scoppiare da un momento all’altro”.
“In Brasile – ha aggiunto – i vogliono anni per essere chiamati in consolato a presentare i documenti per il riconoscimento della cittadinanza italiana: tutto questo è illegale e porterà i tantissimi connazionali delusi a presentare ricorso al TAR contro i consolati, per inosservanza della legge in base alla quale il tempo di attesa non dovrebbe superare i 240 giorni”.
Petruzziello ha quindi sostenuto che “l’ultima edizione della Rivista italo-brasiliana “Insieme” è indicativa dello stato di malessere della nostra collettività: in copertina ci sono decine di persone che indossano un naso rosso da clown”. Un amaro paragone (italiani considerati come pagliacci) e una chiara e disincantata protesta contro lo “status quo” in Brasile.
“Se non si cambierà sistema – ha concluso Petruzziello – presto avremo migliaia di azioni legali contro il Ministero degli esteri ed i Consolati”.
Fonte: (aise)
Document Actions