Il “Movimento Valdese” nel Rio de la Plata — Lombardi nel Mondo

Il “Movimento Valdese” nel Rio de la Plata

Intorno al 1170, a Lione, Francia, un ricco commerciante, Pietro Valdo, decide a seguito di una crisi spirituale di vendere tutto quello che possedeva e consacrarsi alla predica del Vangelo, perciò fa tradurre parti della Bibbia il cui messaggio condivide fra simpatizzanti e amici. Di Jorge Garrappa

Intorno al 1170, a Lione, Francia, un ricco commerciante, Pietro Valdo, decide a seguito di una crisi spirituale di vendere tutto quello che possedeva e consacrarsi alla predica del Vangelo, perciò fa tradurre parti della Bibbia il cui messaggio condivide fra simpatizzanti e amici.

Sorge così il Movimento Valdese, detto “dai poveri di Lione” – in Francia – e “della Lombardia” – in Italia – che, nonostante Fosse perseguitato dalla Chiesa ufficiale – che scomunica i valdesi nel 1215 – si spandono in tutta l’Europa medievale, specie nelle Alpi, la Calabria e la Germania meridionale.

 

Fra il XII e il XVI secolo, malgrado le difficoltà e la repressione, il valdismo riesce a mantenere la sua testimonianza di fedeltà al Vangelo vissuta in povertà.

Quando nel XVI secolo si sviluppa, in Europa, la Riforma Protestante, i valdesi aderirono ad essa (Sinodo di Chanforan 1532), organizzarono chiese alternative a quelle di Roma, stabilirono le loro comunità, nominarono i loro pastori e consolidarono la struttura di assemblee e sinodi.

 

Ecco perchè da quel momento e fino alla metà del XIX secolo, i valdesi sono perseguitati e massacrati sistematicamente dalla controriforma, venendo espulsati dal territorio italiano e deportati in Svizzera, per poi ritornare nel 1689 in quel che si ricorda come il Glorioso Ritorno.

 

La grave situazione economica, a metà del XIX secolo in Italia e in particolare nelle vallate piemontesi, molti valdesi decidono di emigrare in Francia o nel lontanissimo Rio de la Plata dove, sia in Uruguay che in Argentina, favorivano l’immigrazione particolarmente contadina.

 

Così, nell’anno 1856, un gruppo di 11 emigrati piemontesi si recarono in Uruguay, proveniente da Villar Pellice (Provincia di Torino), nella Comunità Montana della Val Pellice, in cerca di una vita migliore per loro figli.

I primi emigrati non si stabilirono inizialmente nel dipartimento di Colonia, ma in quello di Florida, poi si trasferirono, dopo una breve sosta, nella zona di Rosario Oriental. Sorgono cosi Colonia Valdese e Colonia Cosmopolita.

Da quel momento in poi arrivarono, in ondate successive, scappando dalla miseria, la fame e le guerre che colpivano duramente il nord d’Italia.

L’occupazione territoriale valdese in Uruguai si allarga, formando in seguito le località di Artilleros, Ombúes de Lavalle, Riachuelo, Rincón del Sauce, San Pedro e Tarariras – Quinton, nei dipartimenti di Colonia e Soriano.

La Chiesa si consolida con difficoltà e nel 1860, con l’arrivo di Michele Morel, primo pastore valdese proveniente d’Italia, la comunità religiosa comincia così ad organizzarsi. Dopodiché arrivano Daniel Armand Ugon, Pedro Bounous ed altri. Alla fine del XVIII secolo, a parte di alzare chiese a La Paz e Colonia Valdese si creano scuole ed il Liceo di Colonia Valdese (1888).

Anche il nord argentino riceverà i primi valdesi che si radicano a San Carlos (Provincia di Santa Fe), nel 1860. Poi Colonia Belgrano, località in cui si era costruito il primo tempio-scuola valdese del Sudamerica.

Nel nord argentino la presenza valdese si estende nel 1872 verso Alejandra, El Sombrerito, las Garzas ed altre località della Provincia del Chaco. Nella Provincia di Entre Ríos, i valdesi si radicano a San Gustavo (1891) e Rosario del Tala.

La situazione sociale, politica ed economica alla fine del 1960 e le dettature militari latinoamericane delle decadi del 1970 e 1980, colpirono sensibilmente la vita della Chiesa valdese.

Agli inizi del XXI secolo, la Chiesa Evangelica Valdese del Rio de la Plata tenta, con non poche difficoltà, di rispondere alla richiesta della sua vocazione missionaria.

 

Jorge Garrappa Albani – Redazione Portale Lombardi nel Mondo–16/07/2011

jgarrappa@hotmail.com – jgarrappa@arnet.com.ar

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