Il dibattito sul programma di governo: gli interventi dei capigruppo — Lombardi nel Mondo

Il dibattito sul programma di governo: gli interventi dei capigruppo

All’illustrazione del programma di governo per i cinque anni di Legislatura del Presidente Formigoni è seguito l’interbento di tutti i capigruppo che hanno espresso il loro giudizio politico sul documento dlel’esecutivo

E’ durato 39 minuti l’intervento di Riccardo Sarfatti (Unione per l’Ulivo) intervenuto in aula consiliare nel ruolo di coordinatore dell’opposizione.

Tra i temi del suo argomentato discorso: le possibilità di sviluppo economico , la riforma del welfare e del modello lombardo della sanità (“si impone un radicale cambio di rotta”)ma anche i rapporti tra Giunta, Presidente e Assemblea nel nuovo Statuto da “elaborare da parte di una Commissione speciale presieduta da un rappresentante dell’opposizione”, il rafforzamento dei poteri di effettivo controllo da parte del Consiglio oltre che il suo ruolo legislativo, la posizione della Lombardia all’interno del processo di integrazione europea, difendendo la moneta unica. Sarfatti ha anche chiesto chiarimenti al Presidente Formigoni “riguardo ad alcune sue recenti iniziative che riguardano questioni di grande rilevanza per tutto il nostro Paese, ma che per le loro implicazioni interessano tutti noi e il futuro di questo Consiglio”. In Particolare il rappresentante dell’Unione ha posto l’interrogativo riguardo alle sorti del Consiglio in caso di una eventuale candidatura nazionale di Formigoni.

 

Stefano Zamponi, rappresentante dell’Italia dei Valori, è intervenuto riconoscendo l’impegno profuso in questi dieci anni dal presidente della Regione e ha chiesto che il Consiglio ne sia fatto partecipe “così da individuare le cose più importanti da realizzare nel prossimo anno”. Zamponi ha quindi lamentato l’assenza nel Documento programmatico di “qualsiasi accenno alla prevenzione della corruzione, così come indicato nella scorsa legislatura della Commissione d’inchiesta sui corsi di formazione professionale”.

“Nel suo discorso Formigoni ha fatto un elenco di problemi senza però indicare le soluzioni”: questo il commento del capogruppo dei Verdi, Carlo Monguzzi, il quale ha anche criticato il modello di sviluppo indicato dal Presidente della Regione perché “non tiene conto della sostenibilità ambientale”.


Un metodo di lavoro basato “sull’ascolto e sul confronto con il territorio, attraverso il canale di dialogo con gli Enti locali” è stato auspicato da Mario Scotti (Udc), che ha anche indicato tre priorità di intervento da parte della Regione: il rilancio dell’economia, attraverso il sostegno alla formazione professionale, alla ricerca e all’innovazione; i servizi alla persona e alla famiglia; il completamento delle grandi opere infrastrutturali e i temi della sicurezza dei cittadini.


“In questo programma ritroviamo i sogni e le sfide per il futuro, nel rispetto e a tutela dei più deboli e dell’ambiente -ha detto Silvia Ferretto Clementi (Gruppo Misto 9103)- Ma vi sono altre sfide non meno importanti da raccogliere come la tutela degli anziani e la lotta allo sfruttamento minorile”.


“Credo di cogliere alcuni elementi positivi nel documento programmatico del presidente Formigoni, anche se non trovo però idee nuove”, il parere di Gianfranco Concordati (Uniti nell’Ulivo). Le principali emergenze alle quali la Giunta dovrà porre mano riguardano, secondo Concordati, il sistema del trasporto ferroviario regionale e la garanzia della rappresentanza politica per tutte le province lombarde quando si appronterà il nuovo Statuto regionale.

 

Alberto “Bebo” Storti (Comunisti italiani) ha così commentato: “E’ con piacere che noto che nell’illustrazione del programma di legislatura siano stati fatti chiari riferimenti ai problemi degli anziani, ma trovo sconcertante che non si sia parlato nemmeno un momento dei problemi legati all’immigrazione e alla situazione delle carceri lombarde”.

 

Dopo aver sottolineato che “il Partito dei Pensionati privilegia i contenuti dei programmi di governo ed è per questo che con coerenza ci siamo proposti agli elettori con la coalizione che indicava alla carica di presidente della Regione Riccardo Sarfatti”, Elisabetta Fatuzzo ha evidenziato la speranza di trovare nelle azioni di governo del presidente Formigoni una particolare sensibilità verso le problematiche degli anziani.

 

“Il difetto del programma di Formigoni è che il presidente lombardo non ha percepito che siamo ad un passaggio d’epoca in questa Regione -ha sostenuto Mario Agostinelli (Rifondazione Comunista)-. In questa Assemblea non ci stancheremo di chiedere il diritto di voto per gli immigrati, l’istituzione al più presto di una commissione speciale per le carceri, la riqualificazione del mercato del lavoro con particolare riferimento al rilancio della nostra industria manifatturiera e della ricerca”.


“Credo moltissimo in questo programma -ha detto invece Roberto Alboni (Alleanza Nazionale)- altrimenti non avremmo impostato la nostra campagna elettorale sui principi in esso contenuti. Formazione professionale, infrastrutture, sicurezza dei cittadini sono gli aspetti più importanti”. Per quanto attiene al settore della sanità, Alboni ha precisato che “il percorso della legge 31 va portato avanti con gli opportuni miglioramenti così come si deve proseguire lungo la strada della valorizzazione e della specializzazione degli ospedali minorili”.

 

“Come Margherita intendiamo fissare un preciso perimetro entro il quale muoverci durante questi cinque anni di legislatura -ha spiegato Guido Galperti-. Sostegno concreto all’economia lombarda, un maggiore equilibrio nelle scelte strategiche in campo sanitario, una reale politica dei trasporti, la non contrarietà a priori nell’attività legislativa, disponibilità a confrontarci con la maggioranza”.

 

Giuseppe Benigni (DS) ha sottolineato, riferendo in Aula dati economici elaborati da Unioncamere, che “c’è un livello di recessione anche nella nostra regione ed è quindi più che mai necessaria una politica del lavoro e dei servizi che affronti concretamente questa congiuntura”. La Giunta regionale, per Benigni, dovrà inoltre rivedere la politica dei ticket sanitari “pesanti” (quelli da 60 e 70 euro), innalzare il limite per l’esenzione dell’addizionale IRPEF, non erogare più fondi “a pioggia” nel campo della Formazione professionale ed “esigere autonomia fiscale” per sostenere il proprio sviluppo.


“La presentazione di questo programma -ha detto Stefano Galli (Lega Nord)- è l’inizio di un percorso che la Lega condivide”. Ha però precisato che “preferiamo sia il Consiglio regionale a dettare l’indirizzo politico della Regione e non un Presidente che decide tutto”, ribadendo così la forte contrarietà del Carroccio all’ipotesi del governatorato a cui aveva fatto accenno Formigoni; che “vi sarà una reale svolta nel settore della sanità che vogliamo governare e gestire senza ingerenza da parte di lobby consolidate”; ha preteso “la cessazione dei finanziamenti a pioggia”; “nessuno sconto” verso facili politiche per l’immigrazione; “no ad accordi politici sottobanco con altre forze politiche senza il nostro consenso”.

“Abbiamo vinto con un programma presentato agli elettori da Formigoni – ha concluso Giulio Boscagli (Forza Italia) – e faremo molta attenzione affinchè non si esca dai binari tracciati. La Costituzione – ha aggiunto – dà al presidente eletto il potere di presiedere e di governare, e starà al Presidente Formigoni portare la nostra politica al servizio della società e della gente lombarda”.

 

Nell’intervento finale il presidente Formigoni ha insistito sul concetto che la sussidiarietà non è solo un principio ma una reale modalità di governo che in questi anni, tra l’altro, ha permesso di lavorare fianco a fianco alle Province, ai Comuni e alla Comunità montane. Per quanto riguarda lo Statuto, Formigoni ha riconosciuto la necessità di un’Assemblea consiliare con forti poteri di indirizzo e di controllo.  

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