Elezioni politiche 2006. Decisivo il voto degli italiani all’estero? — Lombardi nel Mondo

Elezioni politiche 2006. Decisivo il voto degli italiani all’estero?

La nuova legge elettorale approvata dal Senato il 15 dicembre 2005 dalla maggioranza di centrodestra della Casa delle Libertà con la netta contrarietà dell’opposizione prevede il ritorno al sistema proporzionale…

La nuova legge elettorale approvata dal Senato il 15 dicembre 2005 dalla maggioranza di centrodestra della Casa delle Libertà con la netta contrarietà dell’opposizione  prevede il ritorno al sistema proporzionale senza indicazione della preferenza e con l’abolizione del collegi: i seggi  vengono attribuiti alle liste secondo l’ordine di presentazione dei candidati deciso dai partiti nelle diverse circoscrizioni elettorali.

 

E’ previsto il premio di maggioranza: la ripartizione dei seggi per la Camera riguarderà solo le coalizioni che abbiano superato il 10% dei voti validi sul piano nazionale ed al loro interno i partiti che abbiano superato il 2% o rappresentino minoranze linguistiche, nonché la migliore lista sotto soglia,  cioè quella che abbia ottenuto più voti tra le liste che non sono arrivate al 2%. I partiti che si presentano al di fuori di una coalizione dovranno conseguire almeno il 4% per poter essere rappresentati alla Camera. Alla coalizione (o alla singola lista) che abbia ottenuto il maggior numero di voti validi a livello nazionale verrà attribuito un premio di maggioranza affinché raggiunga la quota di 340 deputati.

 

Per il Senato, le soglie di sbarramento (20% per le coalizioni, 3% per le liste coalizzate; 8% per le liste non coalizzate e per le liste che si siano presentate in coalizioni che non abbiano conseguito il 20%) ed i premi di maggioranza sono applicati Regione per Regione.

 

E’ previsto anche che i partiti depositino, insieme al contrassegno, il programma elettorale ed indichino il capo della singola forza politica oppure della coalizione, senza che questo pregiudichi le prerogative del Presidente della Repubblica per quanto riguarda la nomina del futuro Presidente del Consiglio .

 

Infine, 6 senatori e 12 deputati saranno eletti, con il sistema proporzionale fra liste concorrenti non bloccate (con possibilità quindi di dare la preferenza) nella Circoscrizione Estero, suddivisa in quattro ripartizioni continentali.

 

Fatta questa breve premessa, le prossime elezioni   potrebbe essere decise dal partito degli indecisi,dato al 20-25% : è quanto affermano da tutti i principali “sondaggisti” nazionali.La mobilitazione degli incerti sarà infatti la vera chiave  per la vittoria di uno dei due schieramenti a cui potrebbe contribuire, in modo determinante, anche il pronunciamento degli elettori italiani all’estero, almeno per uno dei due rami del Parlamento:il Senato.

 

Questo è avvalorato dall’analisi del  meccanismo dei premi regionali inserito nella nuova legge elettorale.Meccanismo che a seconda di come si incrocieranno vittorie e  sconfitte di una coalizione rispetto all’altra, potrebbe determinare  maggioranze non solo  diverse tra Camera e Senato, ma non corrispondenti a chi ha avuto piu’ voti con i i due Poli separati da una minima differenza dei seggi.

 

Un esempio? Nel caso in cui il centrosinistra prendesse il premio previsto al Senato del 55% in 17 regioni su 20 – e non lo prendesse soltanto in Lombardia, Veneto e Sicilia – in questo ramo del Parlamento il centrosinistra avrebbe 165 seggi, su una soglia di maggioranza di 158.  Se poi –  sempre  riferito al  Senato – perdesse in tre regioni che si configurano come “incerte, – quali Piemonte, Puglia e Lazio – ci sarebbe il pareggio: 155 seggi al  centrosinistra, 154 al centrodestra.

 

Questo vorrebbe dire che tutti e due i Poli sarebbero sotto la maggioranza di 158 e, siccome i senatori da eleggere sono 315, i sei che mancano, e sono decisivi, sarebbero proprio quelli eletti dagli italiani all’estero. Uniti a quelli dei senatori a vita.

 

Naturalmente, se il centrosinistra vincesse nelle stesse regioni, ma con il 75% dei voti, allora cambierebbe tutto. Ma  nessuna coalizione in Italia dal  ’94 a oggi ha avuto più del 50% dei voti a livello nazionale.

 

La partita elettorale è quindi ancora tutta da giocare con un attore non previsto:il voto degli italiani all’estero.Un motivo in piu’ per le nostre comunità per andare a votare .

 

Daniele Marconcini

Presidente AMM

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