Emigrazione: il 37% disposto a partire — Lombardi nel Mondo
Emigrazione: il 37% disposto a partire
Il 37,8% degli italiani sarebbe disposto ad andare vivere in un altro Paese. Tra le donne si sposterebbe in un altro paese il 32,6% contro il 43,4% degli uomini mentre i giovani sono i più disponibili allo spostamento: ben il 54,1% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni e il 50,5% di quelli tra i 25 e i 34 anni andrebbero a vivere all’estero. Una percentuale che scende notevolmente nelle fasce d’età tra i 35 e i 44 anni (35,4%) e tra i 45 e i 64 anni (36,3%) fino al 23,2% degli over65.
E’ quanto sostiene un rapporto Eurispes elaborati sulla base di dati 2005 del Ministero dell’Interno e diffuso dall’agenzia di stampa italiana AdnKronos.
La predisposizione a vivere in un altro Stato è maggiore tra i laureati (55,2%) e i diplomati (45,9%) mentre solo il 14,1% di coloro che hanno la licenza elementare farebbe la stessa scelta.
I non occupati e gli studenti sono in gran parte pronti a trasferirsi all’estero (rispettivamente il 60,2% e il 64%) seguiti in questa graduatoria da liberi professionisti, commercianti e lavoratori autonomi (45,5%).
Se nel Nord-Est il 40,9% degli intervistati si dice pronto a trasferire la sua residenza, nel Nord-Ovest la percentuale scende al 33% mentre lascerebbero l’Italia il 39,3% dei residenti al Sud, il 38,1% del Centro e il 34,4% degli abitanti delle isole.
Sotto l’aspetto delle inclinazioni politiche, maggiore motivazione a trasferirsi viene espressa dagli intervistati che dichiarano la propria appartenenza al centro-sinistra e alla sinistra (46,1% e 42,7%) seguiti da coloro che si collocano al centro (39,3%). Meno motivati gli elettori di destra (20,6%) e centro-destra (21,3%).
Paesi più ambiti
Lo Stato dove, secondo eurispes, gli italiani si trasferirebbero più volentieri è la Spagna (14,2%) seguita dalla Francia (12%) e dall’Inghilterra (9%).
Il 44,4% di dirigenti, personale di organi direttivi e quadri, nonchè gli imprenditori, sceglierebbero la Penisola Iberica, meta preferita anche da insegnanti e impiegati (13,3%) e dai non occupati (16,5%).
Gli operai (16,3%) e le casalinghe (12,4%), invece, prediligono la Svizzera. Coloro che lavorano in proprio hanno una spiccata preferenza per gli Stati Uniti d’America (17%) mentre gli studenti sono attratti dall’Inghilterra (25%). La meta scelta dalla maggior parte dei pensionati (16,4%) è la Francia.
La maggior parte degli intervistati si recherebbe all’estero per maggiori opportunitaà lavorative (25,7%) oppure perchè spinti dalla curiosità (22,9%).
I giovani dichiarano che andare all’estero potrebbe essere un modo per vivere in un clima culturale vivace (23,8%) e che si trasferirebbero anche spinti dalla curiosità (26,7%). Anche gli intervistati tra i 25 e i 34 anni ritengono in percentuale degna di nota (37,3%) che all’estero vi siano più possibilità di lavoro rispetto all’Italia mentre il 29,8% lo farebbe per curiosità, proprio la motivazione più segnalata (19%) nei soggetti di età compresa tra i 35 e i 44 anni e tra i 45 e i 64 anni, anche se in questo caso vi è una leggera preferenza per le opportunità occupazionali (22,5%).
Soltanto le persone con oltre 64 anni, in genere i pensionati, non hanno come motivazione primaria l’occupazione (15,2%) bensì la curiosità (24,1%).
Gli emigranti, riporta la nota di AdnKronos sulla ricerca Eurispes, scelgono soprattutto l’Europa (57,7%) mentre se si considerano solo i paesi appartenenti all’Unione europea, la percentuale scende al 43%.
I paesi extra europei rappresentano con il 42,3% l’ultima scelta degli italiani, con circa 15 punti percentuali in meno rispetto ai paesi europei. La Germania, con 20% dei soggiornanti, si conferma il paese che ospita il numero più consistente di italiani anche se al secondo posto troviamo l’Argentina 17,5%, paese dell’America Latina spesso scelto come meta dagli emigrati.
Seguono Svizzera (14,7%) e Francia (10,2%) poi Brasile (8,3%), Belgio (7,9%), Stati Uniti (5,4%), Gran Bretagna (4,8%), Canada (3,9%), Australia (3,7), Venezuela (3,5%).
La presenza attuale
Sui circa 4 milioni di italiani emigrati all’estero l’età prevalente è quella compresa tra i 51 e 75 anni (30,1%) mentre tra 36 e 50 anni si colloca il 23,5% e tra 18 e 35 anni il 22,4%. Solo un’esigua minoranza è ultrasettantacinquenne, l’8,9%.
”Le cause che determinano una crescente mobilità degli italiani verso l’estero – si legge infine nella nota Eurispes – sono diverse. Per quanto riguarda i singoli individui e le famiglie influiscono su questo fenomeno la condizione, le aspettative e, in molti casi, le esigenze, anche basilari, di vita.
Inoltre bisogna segnalare che, specie nei paesi economicamente più avanzati, la mobilità è dovuta ad un maggior benessere, compreso quindi l’aumento del tempo libero. Ad un livello più ampio, invece, agiscono diversi fattori: le esigenze e le spinte del mercato dei beni e dei servizi, la disponibilità di infrastrutture e di trasporto, la grande crescita economica, i forti squilibri demografici, economici e sociali fra le vari parti del mondo e tra le varie aree all’interno di uno stesso paese, il progresso tecnologico”.
Giulio Rezzola
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