Expo 2015. A Mantova l’idea-progetto “UnPO per ExPO” e la ”Casa degli italiani nel mondo” — Lombardi nel Mondo

Expo 2015. A Mantova l’idea-progetto “UnPO per ExPO” e la ”Casa degli italiani nel mondo”

L’iniziativa è organizzata da UNAIE & AIKAL e dalla Fiera Millenaria di Gonzaga in collaborazione con la Provincia di Mantova, la Camera di Commercio di Mantova, il Comune di Magnacavalllo, l’Associazione dei Mantovani nel Mondo Onlus, l’Associazione Mantova B&B e con il supporto del Portale Lombardi del Mondo
Expo 2015. A Mantova l’idea-progetto "UnPO per ExPO" e la ''Casa degli italiani nel mondo''

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Mantova – Si chiama “UnPO per ExPO” il progetto nazionale e globale che Giampietro Comolli, project leader di Aikal, l’associazione che promuove il piano articolato dedicato a Expo 2015, lancia in vista dell’Expo in programma a Milano.

La prima bozza completa dell’idea-progetto è stata presentata nei giorni scorsi a Mantova, alla presenza degli amministratori della Provincia, della imprenditoria locale, fiera di Gonzaga e Sindaci di Comuni rivieraschi.

Dopo il saluto dell’Assessore Provinciale al Turismo, Alberto Grandi, e dell’Assessore all’Agricoltura/Energia, Maurizio Castelli, Giampietro Comolli ha illustrato con 20 diapositive il programma, la tempistica, gli scopi e gli obiettivi.

Secondo il progetto, “la Food Valley italiana sarà proposta ai 20 milioni di visitatori come meta per scoprire la storia italiana a tavola, nei campi, nella cultura e nell’arte. Ogni Provincia sarà chiamata a “griffare” e personalizzare il progetto”.

Da secoli la corrente, l’aria, l’energia del grande fiume padano trasporta ricchezza di prodotti, di vita, di cultura e di storia. Il fiume Po è una via antica e moderna, perché è stata per secoli una strada per trasportare beni e persone, far conoscere nuovi paesi e culture diverse, moderna perché oggi è la spina dorsale di un grande territorio produttivo, alimentare, culturale.

Una Food Valley, ma non solo. C’è turismo, arte, cultura, architettura, artisti, città medioevali, personaggi e ambiente, paesaggio e agricoltura, prodotti tipici, ricette alimentare e l’acqua del fiume come fonte di energia per coltivare, allevare, produrre e nutrire.

Lungo gli argini del fiume Po, si scoprono locande, osterie, attracchi per barche, percorsi in bicicletta e con la mitica Vespa, a cavallo, trekking e camminata nordica, mountain bike. Un insieme di opportunità escursionistiche, circa 850 km di argini percorribili “una grande pista ciclabile naturale”, circa 350 km navigabili su battello turistico dalla chiusa di Isola Serafini a Venezia, perché è il porto naturale del Po e una città d’Arte, una meta immancabile nel viaggio virtuale e reale dall’ExPo di Milano a Venezia.

“Ma anche abazie, – stando all’idea di Comolli – come non pensare all’importanza della Certosa di Pavia, di Morimondo, di Chiaravalle della Colomba, di Bobbio, di San Benedetto Po, tanto per citare le più antiche, come simboli di bonifica di terreni, coltivazione dei campi, allevamenti, erbe medicamentose, ospitalità ai viandanti, traghettatori, conservazione dei cibi e dei vini. Infine un Delta, che è un parco produttivo, che è ricco di flora e di fauna unica, che segna il confine fra acqua dolce ed acqua salata, unisce la cultura veneta con quella emiliana. Una ricchezza nazionale poco sostenuta e valorizzata. Un fiume che può essere vetrina e ospitalità, accoglienza e simbolo del Bel Paese in occasione dell’Expo del 2015, anche per migliorarne l’alveo, renderlo navigabile, creare approdi e un sistema di barche per un turismo mondiale”.

Secondo Comolli, “il nostro fiume segna la patria di grandi prodotti alimentari, per secoli fonte energetica per poter lavorare e fonte di lavoro attraverso il continuo e progressivo miglioramento. Un fiume che è stato testimone storico di vicissitudini culturali e religiose, che ha unito e diviso, che ha creato e a distrutto, che ha sanificato e adombrato in un periodo di 8 secoli,  dall’Alto Medioevo e fino agli albori del Rinascimento, attraverso la nascita di un sistema di corti e orti Monastici che sono stati fonte di energia per la vita materiale e spirituale. Un progetto per Expo che ripercorra “il viaggio nella valle del Po” di Mario Soldati nel 1957. Un libro da riproporre, da riscrivere oggi, da far diventare un biglietto da visita, un ambasciatore della cultura culinaria italiana e Padana. Dal cioccolato e dolci di Alessandria, ai vini “effervescenti”  dell’arco appenninico da Tortona a Bologna verso Sud e da Brescia a Treviso verso Nord, dagli insaccati di salumi come Coppa, Pancetta, Salame e Mortadella con  Prosciutto e Culatello alle conserve di pomodoro di Piacenza, dalla sicurezza degli allevamenti di Cremona a Parma con l’Università Enogastronomica e l’Agenzia Alimentare Europea, dall’aceto balsamico agli ortaggi verdi e rossi di Treviso al pesce di fiume e di mare delle valli di Comacchio, ai crostacei dell’Adriatico”.

Dopo la presentazione del progetto, Daniele Marconcini, ha introdotto gli altri progetti AIKAL, “La carta degli Italiani ambasciatori di EXPO 2015” e “La casa degli italiani nel Mondo all’EXPO 2015”, relatori Mario Guadalupi, vice-Presidente AIKAL e Antonio Viotto, capo-progetto “Casa Italiani nel Mondo”.

L’iniziativa è organizzata da UNAIE & AIKAL e dalla Fiera Millenaria di Gonzaga in collaborazione con la Provincia di Mantova, la Camera di Commercio di Mantova, il Comune di Magnacavalllo, l’Associazione dei Mantovani nel Mondo Onlus, l’Associazione Mantova B&B e con il supporto del Portale Lombardi del Mondo.

Fonte: Mantovani nel Mondo

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