Expo 2015 arriverà anche a Mantova. «E’ un po’ decentrato!» hanno commentato a Milano, quando i nostri si sono fatti avanti la prima volta. «Volete ospitare tra Milano e Rho venti milioni di persone?». Insomma, meglio distribuire sul territorio i visitatori da tutto il mondo, utilizzando anche bus navetta. Ma soprattutto offrire una delle immagini più belle della Lombardia, di una zona peraltro che è fra le più legate al tema di Expo 2015, “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. La camera di commercio di Mantova si è già mossa parecchio per cogliere l’occasione.

Ma ecco un progetto concreto del Politecnico, polo territoriale di Mantova, che è stato approvato e ha ottenuto il patrocinio e il logo ufficiale della manifestazione internazionale. E’ un padiglione galleggiante che sarà realizzato sui laghi di Mantova. Il Politecnico di Milano su Expo 2015 ha deciso di puntare ed è già impegnato per la costruzione di alcuni padiglioni a Milano. Il Polo di Mantova ha presentato una sua proposta, che è stata approvata. Naturalmente in collaborazione con Comune, Provincia, Camera di commercio, associazioni di categoria. «Perché vogliamo essere protagonisti, però mai da soli» premette e spiega il prorettore Federico Bucci.

Il progetto è quello di un padiglione galleggiante, che ricorda le piattaforme sui laghi a scopo di “delizia”, frequenti già dal Settecento nei luoghi di villeggiatura. Ma si sa che i Gonzaga ben prima avevano utilizzato “macchine” mobili, come scenografie teatrali, sui laghi per destare meraviglia negli ospiti.

«L’idea non è nuova – ammette Bucci -, ma è bella e ci sono precedenti illustri a cui fare riferimento. Fra tutti il teatro del mondo di Aldo Rossi, per la Biennale di Venezia del 1979, un padiglione che nell’inconfondibile stile del maestro italiano si ispirava allo sky line di Venezia. Era posizionato davanti alla punta della Dogana. Ma c’è stato anche un padiglione galleggiante sul lago di Lugano per una importante celebrazione».

Un modo per ricongiungere Mantova e la sua invidiabile dimensione acquatica. Un padiglione con quel marchio Expo 2015, giallo rosso verde e blu ormai è entrato nella memoria visiva di tanti. Un padiglione che «non deve contenere, ma fare da canocchiale, indirizzare la vista e l’attenzione su Mantova, la sua atmosfera magica fra terra e acqua, il suo rapporto ancora vivo fra città e campagna, fra nutrimento e terra che lo produce. In poche zone , come nel Mantovano, chi vive in una cultura radicata con collegamenti internazionali, è a diretto contatto con gli agricoltori, gli allevatori. Non si è perso il contatto con la campagna». L’entusiasmo con cui parla Bucci è lo stesso del docente Vittorio Longheu, impegnato direttamente nella gara per Mantova 2019 capitale europea della cultura. La spinta è la stessa: «Bisogna crederci. Mantova è forte nel passato e debole nella contemporaneità, ma può recuperare. Il brand Mantova, come si dice nel marketing per il nome di un prodotto da vendere, è valutatissimo. Conosciuto nel mondo, sinonimo di arte e storia, ma va proposto anche come sfida per il futuro. Così il padiglione galleggiante, opera contemporanea servirà a rendere evidente queta volontà».

Il padiglione dovrà essere pronto per il primo maggio 2015 quando sarà aperto Expo. Per idearlo si terrà un workshop, con un architetto di fama internazionale (potrebbe essere uno dei protagonisti delle conferenze nel tempio di san Sebastiano) che lavorarà insieme a docenti e studenti del Politecnico di Milano-Mantova.

Insomma il Politecnico dopo la Cattedra Unesco e le conferenze delle “archistar”, darà un segno concreto a Mantova anche per Expo 2015.

M.Antonietta Filippini

Fonte: gazzettadimantova.gelocal.it