Fierezza di italiani, fierezza di argentini — Lombardi nel Mondo

Fierezza di italiani, fierezza di argentini

Un argentino di radici italiane che, come fanno quasi tutti gli argentini quando vanno in Italia, si è recato nella terra dei suoi avi per conoscerla e per conoscere i parenti, “la famiglia italiana” che le vicissitudini della vita e il difficile cammino dell’emigrazione divisero, spesso, per sempre. Provocando però nei discendenti, come è appunto Papa Francesco, il desiderio di riscoprire radici e parenti.

BUENOS AIRES- “L’elezione di Jorge Mario Bergoglio al soglio di Pietro va letta sotto tante lenti. E anche noi, comunità italiana residente in Argentina, vogliamo fare una lettura che mette in evidenza le origini italiane del nuovo Papa. Il padre di Bergoglio, infatti, era piemontese di Torino, ma oriundo di Portacomaro, in provincia di Asti, e la madre argentina, figlia di genovesi e piemontesi. Dati che lo stesso Bergoglio raccontava ai colleghi Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin, nel libro intervista “Il Gesuita”, pubblicato tre anni fa”.

A sottolinearlo da Buenos Aires è Marco Basti nel suo editoriale pubblicato sulla versione on line della Tribuna Italiana all’indomani della nomina di Papa Francesco.

“Quindi un argentino consapevole delle proprie radici. E anche orgoglioso, visto che nello stesso libro manifestava di amare l’Italia, i Promessi Sposi e la Divina Commedia.

Un argentino di radici italiane che, come fanno quasi tutti gli argentini quando vanno in Italia, si è recato nella terra dei suoi avi per conoscerla e per conoscere i parenti, “la famiglia italiana” che le vicissitudini della vita e il difficile cammino dell’emigrazione divisero, spesso, per sempre. Provocando però nei discendenti, come è appunto Papa Francesco, il desiderio di riscoprire radici e parenti.

Non scopriamo l’acqua calda se ricordiamo la sua profonda umiltà, la semplicità del suo vivere quotidiano, la saggezza, la cultura, la profonda fede di Papa Francesco I.

E nemmeno siamo originali se mettiamo in evidenza che durante la sua vita di sacerdote e vescovo si è sempre impegnato in favore dei più umili, nella ricerca della verità, in favore della pacificazione e dell’unione degli argentini, in favore del dialogo. E che nella sua visione, la Chiesa deve andare incontro al mondo, perché la fede è un regalo di Dio che va trasmesso da chi l’ha ricevuto. Neanche siamo originali se ricordiamo le sue denunce delle disuguaglianze, della corruzione, della piaga della prostituzione, dei dolori di chi è costretto all’emigrazione.

E certamente anche sul significato della scelta del nome del Poverello di Assisi, che sembra annunciare che il suo programma sia quello di “riparare la casa in rovina”, il rinnovamento della Chiesa, non saremo originali.

Ma vogliamo mettere in risalto che il nuovo Papa rappresenta quel che sono gli argentini di origine italiana. Discendenti di italiani, di emigrati italiani che hanno contribuito in modo determinante alla costruzione dell’Argentina, sia materialmente sia culturalmente.

Fieri delle nostre origini. Fieri del Paese che hanno costruito gli emigrati italiani. Per questo siamo felici per la scelta di Bergoglio, Papa Francesco I. Uno di noi”.

Fonte: (tribuna italiana)

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