“Facciamo volare la Lombardia” — Lombardi nel Mondo

“Facciamo volare la Lombardia”

L’iniziativa con manifesti e locandine nelle vetrine e sospensione simbolica delle attività della parte centro-ovest di Milano a mezzogiorno di venerdì 29 febbraio.

Alle ore 12 di venerdì 29 febbraio i negozi dell’asse Sempione hanno sospendeso simbolicamente l’attivita’.

A Milano (dal centro citta’ verso ovest, in direzione dell’aeroporto) a Varese e provincia, a Rho, Legnano – ma anche a Monza, Vimercate, Desio, Bollate, Seregno, Sesto San Giovanni, Seveso, Gorgonzola, Binasco e Melegnano – gli esercizi commerciali sono stati invitati a un segno di testimonianza e partecipazione, esponendo la locandina-manifesto.

”Per l’Italia. Si’ a Malpensa, facciamo volare la Lombardia”. Il terziario e’ dunque a fianco di Malpensa insieme al Pirellone. In una lettera a firma congiunta del presidente Roberto Formigoni e di Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, si sottolinea come l’hub di Malpensa – definito ”la nostra porta sul mondo” – costituisca un’infrastruttura vitale per l’intero sistema economico italiano.

”Cancellare le rotte intercontinentali e rinunciare a 8 milioni di passeggeri – scrivono Formigoni e Sangalli – vuol dire non solo soffocare Malpensa, ma minare l’economia italiana alle sue fondamenta”.

Nella lettera viene sottolineato il costo altissimo, per il territorio, con il ridimensionamento di Malpensa (da dove passa il 70% dei voli business): 10 miliardi di euro e 9 mila posti di lavoro.

Per il solo indotto diretto turistico si stima, per la Lombardia – il cui prodotto interno lordo e’ pari al 24% del Pil nazionale – una perdita di 900 milioni di euro. ”Malpensa – scrivono Formigoni e Sangalli – deve continuare ad essere la forza propulsiva del nostro Paese”.

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